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L'iscrizione kalós è una forma di epigrafe diffusa sui vasi attici tra il 550 e il 450 a.C., di solito rinvenuta su vasi simposiaci. La parola καλός significa "bello", ma all'interno di questa formula assumeva connotazione erotica; l'iscrizione era formata dal nome di un giovane, al nominativo singolare, seguita dall'aggettivo "kalós" ("... Kalos", cioè "... [è] bello"). Contemporaneamente alla comparsa di queste iscrizioni vascolari, si assiste alla proliferazione di scene a carattere pederastico, ma sotto forma di carezze piuttosto che di atti sessuali espliciti. Le persone citate erano quasi sempre adolescenti maschi, riconosciuti dal ceramografo per la loro bellezza, ma, occasionalmente, anche ragazze e donne erano dette kalé ("bella"). Altre volte l'iscrizione era generica e rivolta a ho pais kalos, dove il termine 'pais' significa ragazzo di età inferiore a quattordici o quindici anni. In alcuni casi i nomi delle iscrizioni sono stati ricondotti a personaggi storici, divenendo elementi cronologici per la datazione dei vasi. Le iscrizioni kalos si trovano anche come graffiti sui muri. L'esempio più abbondante è costituito dalle iscrizioni incise su roccia risalenti al IV secolo a.C.. Le prove non epigrafiche letterarie consistono in due riferimenti in Aristofane: il verso 144 degli Acarnesi e i versi 97-99 delle Vespe.
I cavalieri (Ἱππεῖς, Hippeîs) è una commedia di Aristofane, andata in scena per la prima volta ad Atene, in occasione delle Lenee del 424 a.C., nelle quali l'opera vinse il primo premio.
La commedia greca antica è uno dei generi letterari e teatrali principali dell'antica Grecia, più recente della tragedia. La sua origine è, comunque, poco conosciuta: Aristotele la lega ai canti fallici che accompagnavano le processioni dionisiache (in greco antico: κῶμοι, vedi Komos), ma il passaggio da questi alla commedia classica rimane discutibile. Se Epicarmo è il primo autore comico di cui si hanno le fonti, la commedia greca è conosciuta principalmente per Aristofane, del quale sono giunte ai nostri giorni undici commedie complete — probabilmente attraverso antologie scolastiche di epoca romana, tramandate nel Medioevo. Inoltre, abbiamo un'intera opera di Menandro, Il misantropo, ritrovata nel 1956 per caso in un lotto di papiri acquistato da un collezionista di Ginevra, Martin Bodmer, altre opere di questo autore sono La donna di Samo e L'arbitrato delle quali sono giunte la maggior parte dei versi. Degli altri commediografi esistono frammenti e/o titoli di circa 1500 commedie.
Aristofane, figlio di Filippo del demo di Cidateneo (in greco antico: Ἀριστοφάνης Aristophánēs, pronuncia: [aristopʰánɛːs]; Atene, 450 a.C. circa – 385 a.C. circa), è stato un commediografo greco antico, uno dei principali esponenti della Commedia antica (l’Archaia) insieme a Cratino ed Eupoli, nonché l'unico di cui ci siano pervenute alcune opere complete (undici).