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La praetexta (o per esteso fabula praetexta) è il nome usato nella letteratura latina per la tragedia di argomento romano, in opposizione alla fabula cothurnata, ossia la tragedia di argomento greco, che era spesso un adattamento dalle opere di tragediografi greci quali Eschilo, Sofocle, Euripide. Deriva il suo nome dalla toga praetexta, ossia listata di porpora, che veniva indossata da adolescenti, magistrati e sacerdoti. Si trattava quindi di un capo di vestiario precipuamente romano.
Marco Pacuvio (Brundisium, 29 aprile 220 a.C. – Tarentum, 7 febbraio 130 a.C.) è stato un drammaturgo, poeta e pittore romano. Nipote del poeta Quinto Ennio, fu il primo grande tragediografo latino.
Livio Andronìco (in latino: Livius Andronīcus; Taranto, 280 a.C. circa – 200 a.C. circa) è stato un poeta, drammaturgo e attore teatrale romano. Nelle fonti antiche è con frequenza indicato semplicemente con il nomen Livio, che trasse, una volta divenuto liberto, dalla gens cui era entrato a far parte giunto a Roma; mantenne sempre, assumendolo come cognomen, il suo nome greco di Andrònico (pronunciato, alla latina, Andronìco); le fonti antiche attestano, inoltre, il nome di Lucio Livio Andronìco.Di nascita e cultura greca, egli fece rappresentare a Roma nel 240 a.C. un dramma teatrale che è tradizionalmente considerato la prima opera letteraria scritta in lingua latina. Compose in seguito numerose altre opere, probabilmente traducendole da Eschilo, Sofocle ed Euripide. Con l'intento di avvicinare i giovani romani allo studio della letteratura, tradusse in versi saturni l'Odissea di Omero. Gli scarsi frammenti rimasti della sua opera permettono di rilevarne l'influenza dalla coeva letteratura ellenistica alessandrina, e una particolare predilezione per gli effetti di pathos e i preziosismi stilistici, successivamente codificati nella lingua letteraria latina. Anche se la sua Odusia rimase a lungo in uso come testo scolastico, la sua opera fu considerata in età classica come eccessivamente primitiva e di scarso valore, tanto da essere generalmente disprezzata.
Gens Naevia, erano una gens plebea di origine fenicia, sembra che i Naevii Balbi si fossero stabiliti in Spagna a Gades, divenendo famosi per la loro ricchezza. Non essendo romani, non vennero citati fino alla II Guerra Punica (218 - 202 a.C.) quando uno dei suoi membri Q. Naevius Matho, fu nominato pretore, ma nessuno dei suoi membri ottenne il consolato durante la Repubblica, fino al 30 d.C., quando L. Naevius Surdinus, ordinato console, fece fiorire la fama della sua famiglia. Secondo il poeta Festo il prenome latino Gneus deriverebbe da Naevius, dal latino classico ‘voglia, macchia’. Altri nomi attribuiti alla gens Naevia sotto il periodo della Repubblica furono Matho e Balbus. Fu ad Atri, moderno nome di Hatria, che fu trovato un bellissimo funerale, che sembra un monumento commemorativo, che i nipoti dell'età imperiale volevano costruire nella loro terra d'origine per i loro progenitori P. Nevio e P. Nevio Severo.
La Tarentilla è una fabula palliata del commediografo e tragediografo latino Gneo Nevio. Si tratta, dunque, di una commedia latina di argomento greco; il titolo è traducibile in italiano come La ragazza di Taranto, e deriva dal nome latino della città, Tarentum. È la meglio conservata tra le commedie di Nevio, ed è l'unica delle trentacinque di cui si ha notizia di cui sia possibile ricostruire, seppure sommariamente, la trama. Fu tratta da una commedia greca di cui non è rimasta alcuna notizia, e ottenne a Roma un grandissimo successo di pubblico.
Una commedia è un componimento teatrale o un'opera cinematografica dalle tematiche di norma leggere o atto a suscitare il riso. Il termine ha assunto nei secoli varie sfumature di significato, spesso allontanandosi di molto dal carattere della comicità. La commedia, nella sua forma scritta, ha origine in Grecia nel V secolo a.C.