Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Governo De Gasperi VI è stato il quinto governo della Repubblica Italiana, il secondo della I legislatura. È rimasto in carica dal 27 gennaio 1950 al 26 luglio 1951 per un totale di 545 giorni, ovvero 1 anno, 5 mesi e 29 giorni.
Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, o pi propriamente Degasperi (; Pieve Tesino, 3 aprile 1881 Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), stato un politico italiano. Nato in Trentino, nella Cisleitania dell'Impero austro-ungarico, fu membro della Camera dei Deputati Austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana con il suo scritto Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana. Fu l'ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia e il primo della Repubblica Italiana. Reputato uno dei padri della Repubblica Italiana, considerato - assieme al tedesco Konrad Adenauer, ai francesi Robert Schuman e Jean Monnet, all'olandese Johan Willem Beyen, al belga Paul-Henri Spaak, al federalista Altiero Spinelli - uno dei padri fondatori dell'Unione europea. La Chiesa cattolica lo venera come servo di Dio ed in corso la causa di beatificazione.
Il Governo De Gasperi IV è stato il terzo governo della Repubblica Italiana. È stato in carica dal 1º giugno 1947 al 24 maggio 1948 per un totale di 358 giorni, ovvero 11 mesi e 23 giorni. La fiducia al governo venne votata dall'Assemblea Costituente che fu in carica fino al 31 gennaio 1948. Il governo diede le dimissioni il 12 maggio non appena il nuovo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi aveva giurato di fronte all'Assemblea ma questi le respinse prendendo atto che il governo era sostenuto da forze che avevano vinto le elezioni politiche del 18 aprile e quindi questo governo rimase in carica fino e il passaggio al nuovo dicastero non fu che un rimpasto. Fu il primo governo della Repubblica formato senza la partecipazione del Partito Comunista Italiano.
La diocesi di Livorno (in latino: Dioecesis Liburnensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2016 contava 187.000 battezzati su 207.531 abitanti. È retta dal vescovo Simone Giusti. Patrona della diocesi è santa Giulia di Corsica martire.
La Democrazia Cristiana (abbreviata in DC e soprannominata Balena bianca) è stato un partito politico italiano di ispirazione democratico-cristiana e moderata, fondato nel 1943 e attivo per 52 anni, sino al 1994.Il partito ha avuto un ruolo cardine nel secondo dopoguerra italiano e nel processo di integrazione europea. Esponenti democristiani hanno fatto parte di tutti i governi italiani dal 1944 al 1994, esprimendo la maggior parte delle volte il presidente del Consiglio dei ministri. La DC è sempre stata il primo partito alle consultazioni politiche nazionali a cui ha partecipato, con la sola eccezione delle elezioni europee del 1984. Simbolo del partito era uno scudo al cui interno vi era una croce latina, sull'elemento orizzontale della quale vi era la scritta Libertas.
La cronologia del fascismo italiano riguarda il periodo della storia d'Italia che va dalle origini del fascismo (1919) alla vittoria della Resistenza partigiana e all'uccisione di Benito Mussolini. Tale periodo include il cosiddetto "Ventennio", cioè il periodo del regime fascista, che va dalla fine del 1922 (con la marcia su Roma) al 25 luglio 1943 (arresto di Benito Mussolini su ordine del re Vittorio Emanuele III).
Caterina "Rina" Picolato o Piccolato (Torino, 6 maggio 1900 – Roma, 18 febbraio 1963) è stata una sindacalista e politica italiana.
La storia suffragio femminile in Italia vede il suo inizio nell’anno della sua Unità, giacché il nuovo regno introduce forti limitazioni rispetto ad alcuni stati preunitari, in cui le donne già esercitavano il voto amministrativo. Verso la fine dell'Ottocento, in Italia nascono le prime associazioni per la rivendicazione del diritto di voto alle donne, mentre all'inizio del Novecento vengono fondate le sezioni italiane del Consiglio nazionale delle donne italiane, ramo italiano dell’International Council of Women, e dell’Alleanza femminile Pro-suffragio, sorta in adesione all’International Woman Suffrage Alliance. Dopo varie proposte di legge andate a vuoto, nel 1877 Anna Maria Mozzoni presenta la "Petizione per il voto politico alle donne": è solo la prima di una lunga serie di azioni politiche, ma anche sociali e culturali, che rimangono inascoltate e che non riescono a cambiare lo status quo. Le due guerre mondiali portarono a uno stravolgimento della società italiana: soprattutto con la partecipazione attiva agli scioperi del 1943 e alla Resistenza, le donne entrarono nella storia e diventarono finalmente soggetto politico.In questo contesto, il 1 febbraio 1945 viene emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferisce il diritto di voto alle italiane con più di 21 anni, ma l’eleggibilità delle donne viene sancita successivamente, cioè il 10 marzo del 1946. La prima occasione di esercitare appieno il diritto di voto per le donne italiane dunque (dopo le elezioni amministrative comunali) è il Referendum Costituzionale del 2 giugno del 1946.