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La grammatica generativa è una teoria del linguaggio, parzialmente ispirata dalla teoria della grammatica formale e inaugurata da Noam Chomsky negli anni cinquanta. La teoria, legata ad un approccio tratto dalla teoria della dimostrazione per lo studio della sintassi, ha esplorato anche la fonologia e la morfologia. La principale novità della grammatica generativa consiste nel concentrarsi sull'aspetto mentale del linguaggio, sui principi che regolano il funzionamento della facoltà. In questo senso, la grammatica generativa studia ciò che le lingue naturali hanno in comune, piuttosto che ciò che le distingue, e la descrizione delle lingue risulta meno rilevante.
La grammatica (ant. gram tica; dal latino grammat ca e a sua volta dal greco (grammatik )) , in linguistica, quel complesso di regole necessarie alla costruzione di frasi, sintagmi e parole di una determinata lingua. Il termine si riferisce anche allo studio di dette regole, che appartengono all'ambito della fonologia (e fonetica), morfologia, sintassi, semantica e pragmatica. I linguisti normalmente non intendono per "grammatica" le regole ortografiche, anche se spesso i manuali che si autodefiniscono "grammatiche" includono regole concernenti l'ortografia e la punteggiatura. In certi usi, con grammatica ci si riferisce in particolare alla morfologia e sintassi di una lingua.
La grammatica italiana presenta numerose analogie con quelle spagnola, francese, portoghese, catalana e romena, con le quali divide la comune appartenenza alla famiglia delle lingue romanze.
Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie è l'unico volume teorico dello scrittore italiano Gianni Rodari e la sua opera più importante. Fu pubblicato per la prima volta in Italia nel 1973, presso Giulio Einaudi Editore.
La lingua albanese (in albanese gjuha shqipe /ˈɟʝuˑha ˈʃcçiˑpɛ/, nome nativo gjuha arbëreshe o arbërishtja, storicamente e colloquialmente anche conosciuto come arbërore) è una lingua indoeuropea appartenente all'omonimo gruppo linguistico. La lingua albanese è composta da due sottogruppi, il tosco (toskë) ed il ghego (gegë), due varietà parlate rispettivamente nel sud e nel nord dell'Albania, le quali sono parte di un gruppo linguistico più esteso. Alcuni studiosi suggeriscono che sia l'unico sopravvissuto del gruppo illirico parlato un tempo nella penisola balcanica sud-occidentale, mentre altri suggeriscono che possa essere imparentato con l'antico tracio e daco, un tempo parlato in Mesia e in Dacia. È una lingua parlata da circa 7,6 milioni di persone principalmente in Albania (3 002 859 nel 2012), Kosovo (1,7 milioni nel 2012), Macedonia del Nord (600 000 nel 2002), Montenegro (80 000 nel 2006), Serbia (63.000), Grecia (10 000 locutori toskë nel 2000-2002), e diffusa in storiche comunità etniche albanesi in diverse aree geografiche dei Balcani e d'Europa, come in Peloponneso più 150 000 arvaniti, più 443 550 immigrati in Grecia, Turchia (15 000 nel 1980), Bulgaria (1000 nel 1963), così come dai gruppi della diaspora in Italia (260 000 arbëreshë nel 1976, cui vanno aggiunti i 482 627 immigrati dall'Albania). In Italia è parlato storicamente dalle comunità albanesi arbëreshë, dove gode di uno status di co-ufficialità ed è tutelato in alcune regioni. Nel resto del mondo, in seguito alle migrazioni del XX secolo i parlanti albanesi si possono trovare numerosi in Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Argentina, Brasile, Canada e Stati Uniti.
La grammatica valenziale è un modello di descrizione della frase basato su un approccio semantico. Elaborato dal linguista francese Lucien Tesnière (1893-1954), fu sviluppato in Italia da Francesco Sabatini e da Germano Proverbio, i quali l'applicarono rispettivamente all'italiano e al latino.
La grammatica universale è una teoria linguistica che postula che i principi della grammatica siano condivisi da tutte le lingue, e siano innati per tutti gli esseri umani. Questa ipotesi, alla base della grammatica generativa di Noam Chomsky, nasce per descrivere l'acquisizione del linguaggio e per rispondere al cosiddetto argomento della povertà dello stimolo, ovvero: come può il bambino imparare così bene la sua lingua madre e in così poco tempo? La teoria della grammatica universale non vuole descrivere specificamente una lingua o l'altra, né postulare che "tutte le lingue hanno la stessa grammatica", ma si propone di individuare una serie di regole innate che spiegherebbero come i bambini acquisiscono le lingue, e come imparano a costruire frasi grammaticalmente valide. Riprendendo quello che era lo scopo della tipologia linguistica, gli studiosi di Grammatica generativa ricercano i cosiddetti universali linguistici che dovrebbero formare la Grammatica Universale. L'idea era già presente nelle osservazioni di Bacone e dei grammatici speculativi che postulavano regole universali alla base di tutte le grammatiche, e la stessa idea era alla base di molte teorie filosofiche del XVII secolo.
Gli aggettivi di I classe, in latino, presentano sempre tre uscite e si declinano seguendo il modello dei sostantivi della prima declinazione per il genere femminile, e della seconda declinazione per il maschile ed il neutro. In particolare, gli aggettivi maschili terminano, come i nomi di seconda declinazione, in -us o in -er; gli aggettivi in -er, inoltre, possono seguire il modello di puer (con il mantenimento della e) o di ager (con apofonia di grado zero in tutta la declinazione eccetto il nominativo e il vocativo singolare).Esistono quindi tre modelli di aggettivo di prima classe, il primo che si declina come bonus, bona, bonum ("buono"), il secondo che si declina come miser, misĕra, misĕrum ("infelice"), il terzo che si declina come piger, pigra, pigrum ("pigro").