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David Abelevič Kaufman (rus. Давид А́белевич Ка́уфман; Bjelostok, 2 gennaio 1896 – Mosca, 12 febbraio 1954) è stato un regista, sceneggiatore e teorico del cinema sovietico, noto anche come Denis Arkad´evič Kaufman e con lo pseudonimo di Dziga Vertov.
L'uomo con la macchina da presa (Человек с киноаппаратом, Chelovek s kino-apparatom) è un film del 1929, diretto dal regista sovietico Dziga Vertov. Il film è forse il compimento massimo (e finale) del movimento kinoglaz ("Il cineocchio"), nato negli anni venti per iniziativa di Vertov e propugnatore della superiorità del documentario sul cinema di finzione che, in sostanza, deve essere bandito perché inadatto a formare una società comunista. Vertov raccoglie l'esperienza di anni di documentari propagandistici, le sue radici futuriste, le sue teorie secondo le quali il cinema deve essere uno strumento a servizio del popolo e della sua formazione comunista, e sublima il tutto in un'opera tecnicamente all'avanguardia e che ancora oggi colpisce per originalità e vivacità. Nel 2020 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti
Il cinema russo d'avanguardia è quel periodo della storia del cinema russo che ebbe luogo nell'epoca del muto, tra il 1918 e la fine degli anni venti, comprendendo anche alcuni maestri indiscussi dell'arte cinematografica, quali Sergej Michajlovič Ėjzenštejn e Dziga Vertov. La Russia prese i passi dal cinema futurista italiano, con un vero e proprio movimento futurista nazionale. Per i russi però il cinema non fu solo uno strumento per incarnare i "meravigliosi capricci" della modernità (come scriveva Marinetti), ma fu soprattutto l'incarnazione dei nuovi ideali rivoluzionari di libertà, modernità e rinnovamento. A differenza degli italiani, i futuristi russi non volevano estetizzare la vita, ma si proponevano di rinnovare sia l'arte sia la vita, creando un'arte nuova per un mondo nuovo: il mondo della rivoluzione socialista.
Il cineocchio (in russo: Киноглаз?, traslitterato: Kinoglaz) è un film documentario sovietico del regista Dziga Vertov girato nel 1924.
Il cinema (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere. La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921, quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
British Sounds è un film documentario del 1969, il primo realizzato realizzato dal Gruppo Dziga Vertov (Jean-Luc Godard e Jean-Pierre Gorin) in collaborazione con Jean-Henri Roger, per la South London Weekend Television. L'emittente televisiva britannica si rifiuterà però di mandare in onda il documentario e ne metterà in onda solo qualche estratto il 2 gennaio 1970.
Anne Wiazemsky (Berlino, 14 maggio 1947 – Parigi, 5 ottobre 2017) è stata un'attrice, scrittrice e regista francese.
Alan Schneider (Charkiv, 28 novembre 1917 – Londra, 3 maggio 1984) è stato un regista statunitense. Regista teatrale di origine russa, fu il primo ad avvertire, nell'immediato dopoguerra, la necessità di un rinnovamento del teatro americano, e quindi di proporre nuovi autori e nuove tendenze. I lavori drammatici di Arthur Miller, di Samuel Beckett, di Edward Albee, di Harold Pinter, ecc., hanno trovato in Schneider un realizzatore di eccezione, capace di mettere in risalto tutte le nuove forme espressive, e quindi di interessare ed avvicinare al teatro moderno il grosso pubblico. Per il cinema ha realizzato, nel 1965, il cortometraggio Film, su soggetto di Samuel Beckett, interpretato da Buster Keaton e fotografato da Boris Kaufman, fratello di Dziga Vertov.