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ArcelorMittal Italia S.p.A. è dal novembre 2018 la filiale italiana della società franco-lussemburghese ArcelorMittal, che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione dell'acciaio. Il più importante stabilimento italiano è situato a Taranto in Puglia, e costituisce il maggior complesso industriale per la lavorazione dell'acciaio in Europa. Altri stabilimenti sono a Genova in Liguria, Novi Ligure e Racconigi in Piemonte, Marghera in Veneto. Questa industria ha subito numerosi passaggi di proprietà nel corso degli anni. Rinata sulle ceneri dell'Italsider come ILVA S.p.A., nel 1989, prendeva il nome da quello della Società Industria Laminati Piani e Affini (ILVA) del 1905, che richiamava il nome latino dell'isola d'Elba e dalla quale era estratto il minerale di ferro, che alimentava i primi altiforni costruiti in Italia a fine Ottocento.In amministrazione straordinaria dal 2015, nel gennaio 2016 viene bandita una gara per vendere l'ILVA: a seguito della controversa gara di affidamento in cui si scontrano diverse considerazioni relative al piano industriale, riqualificazione ambientale e offerta economica, il 1º novembre 2018 ILVA entra ufficialmente a far parte del colosso franco-lussemburghese ArcelorMittal, con partecipazioni di Intesa Sanpaolo e inizialmente di Marcegaglia.Nel gennaio 2019 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo accoglie i ricorsi presentati nel 2013 e 2015 da 180 cittadini che vivono nei pressi dello stabilimento di Taranto e condanna l'Italia per non aver tutelato il diritto alla salute dei cittadini.Il 5 novembre 2019 Arcelor Mittal comunica l'intenzione di recedere dal contratto di cessione, procedendo alla restituzione ad Ilva, in amministrazione straordinaria, entro 30 giorni. L'attuale Amministratore delegato di ArcelorMittal Italia Lucia Morselli in data 14 novembre 2019 ha comunicato di voler chiudere gli impianti di Taranto, operazione che dovrebbe concludersi entro il 15 gennaio 2020 e annullare gli accordi presi derivanti dalla vincita della gara di appalto. Tale decisione è stata impugnata in sede giudiziaria dai commissari straordinari dell'Ilva e dal Governo Italiano.
Lo stabilimento Ilva di Taranto è localizzato nel quartiere Tamburi e, precisamente, nell'area compresa tra la Strada statale 7 Via Appia, la Superstrada Porto-Grottaglie, la Strada Provinciale 49 Taranto-Statte e la Strada provinciale 47, per una superficie complessiva di circa 15.450.000 metri quadrati.
La storia di Taranto ha inizio nell'VIII secolo a.C. con la fondazione di Taras, unica colonia degli Spartani, sebbene ritrovamenti archeologici confermino la presenza di insediamenti appartenenti all'età del bronzo e del ferro 3500 anni prima di Cristo. L'egemonia della città era legata alla grande sua potenza navale, al controllo del golfo omonimo, definito "di Taranto" grazie agli accordi di non belligeranza con l'impero romano, e alla cultura della Magna Grecia.
Lo stabilimento siderurgico di Bagnoli è stato un complesso industriale sorto nel quartiere di Bagnoli a Napoli, già sede di alcuni impianti industriali nella seconda metà del XIX secolo, nel 1905 su una superficie inizialmente di 120 ettari fino ad arrivare ad occupare nel 1977 all'apice della sua crescita un'area di 2.000.000 metri quadrati ed impiegare direttamente circa 8000 dipendenti. Lo stabilimento ex Ilva poi Italsider è stato dismesso nel 1992. L'area su cui sorgevano gli impianti è attualmente (2019) in attesa di recupero e riqualificazione.
La sentenza CEDU Ilva di Taranto è il provvedimento giurisdizionale emesso dalla Corte europea dei diritti dell'uomo il 24 gennaio 2019.
Domenico Francesco Arcuri (Melito di Porto Salvo, 10 luglio 1963) è un dirigente d'azienda e funzionario italiano, dal 2007 amministratore delegato di Invitalia. Attualmente è il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19.