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La Somalia (in somalo Soomaaliya; in arabo الصومال, al-Sūmāl), ufficialmente Repubblica Federale di Somalia (in somalo Jamhuuriyadda Federaalka Soomaaliya; in arabo جمهورية الصومال الفدرالية, Jumhūriyyat aṣ-Ṣūmāl al-Fideraaliya), è uno Stato dell'Africa orientale situato nel corno d'Africa. Il nome attuale della Somalia le fu dato dall'esploratore italiano Luigi Robecchi Bricchetti, che fu il primo europeo a visitare estensivamente la regione del Corno d'Africa denominata Benadir.Confina con Gibuti a nord, con l'Etiopia a ovest e con il Kenya a sudovest; si affaccia a nord sul Golfo di Aden e a est sull'oceano Indiano. Ha la linea di costa più lunga di tutto il continente e ha un territorio prevalentemente composto da altopiani e pianure. Il clima è perlopiù arido lungo tutto l'anno, con periodici venti monsonici e piogge irregolari.Anticamente, la Somalia fu un importante centro commerciale con il resto del mondo antico e, secondo molti studiosi, potrebbe essere l'ubicazione più probabile del leggendario Paese di Punt. Nel corso del tempo fu denominata in svariati modi, gli antichi Egizi la chiamavano Punt (Egiziano: pwnt; secondo letture alternative da parte di egittologi invece pwene(t)), per gli antichi Greci aveva più di un nome, la chiamavano Barbaria (il nome si riferiva al litorale della regione del Nordest Africa, corrispondente agli odierni Sudan, Eritrea, Gibuti e Somalia), e Macrobia (Μακροβίοι), quest’ultimo era il nome usato da Erodoto, ed esso deriva dal nome dei suoi abitanti che erano considerati un popolo leggendario che si trovava all’estremo sud del mondo (dal punto di vista dei Greci), gli antichi Romani invece la chiamavano Regio Aromatica, mentre il nome datogli dagli antichi Arabi era bilad-al-Barbar, nome che si pensa sia stato influenzato da quello datogli dai Greci. Lungo il medioevo, i flussi commerciali della regione vennero dominati da vari sultanati somali, fra cui quelli di Ajuran, Adal, Warsangali e Geledi. Nel tardo XIX secolo, britannici e italiani acquisirono il controllo di parte della costa somala, portando alla creazione dei protettorati della Somalia britannica (nord) e della Somalia italiana (centro e sud).Il controllo sulla parte interna dei territori fu però consolidato solo lungo gli anni venti del XX secolo. Nel 1936, la Somalia italiana fu fatta confluire nell'Africa Orientale Italiana. Amministrativamente rimase tale fino al 1941, quando passò sotto il controllo militare britannico. Dopo la seconda guerra mondiale, il nord del paese rimase protettorato britannico, mentre la restante parte fu affidata ad una amministrazione fiduciaria italiana. Nel 1960, le due regioni furono unite nella Repubblica Somala. Nel 1969, il maggiore Mohammed Siad Barre portò a termine un colpo di Stato e si insediò come presidente-dittatore, rimanendo in carica fino allo scoppio della guerra civile (26 gennaio 1991). Da allora, nonostante numerosi tentativi, nessuna autorità o fazione è riuscita a imporre il proprio controllo su tutto il paese. La Somalia è stata governata da una pluralità di entità statali più o meno autonome, che esercitano ciascuna un diverso grado di controllo del territorio. Anche per questo motivo, la Somalia è stata considerata uno "Stato fallito" ed è ancora oggi nel 2020 uno degli Stati più poveri e violenti del mondo. In assenza di un governo centrale, l'amministrazione della giustizia è regredita a livello locale, con l'utilizzo di istituti civili, religiosi islamici oppure consuetudinari, mentre l'economia si mantiene a livelli informali, basati sull'allevamento del bestiame, sulle rimesse degli emigrati, e sulle telecomunicazioni. Tali condizioni rimangono anche dopo la presenza di un Governo Centrale a partire dal 2012. Dal 2011 sono state riaperte le ambasciate di Turchia, Gibuti, Kenya, Iran, Regno Unito, Italia e ONU. Prova del miglioramento della sicurezza in Somalia è la visita del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon nel dicembre del 2011. Nell'agosto 2012 fu istituita la Repubblica Federale somala. Nel settembre 2012, fu eletto presidente Hassan Sheikh Mohamoud e successivamente il ministro degli affari esteri Fowsiyo Yusuf Haji Adan ha invitato i paesi occidentali ad investire nel paese, riuscendo nel 2013 a stipulare accordi con Emirati Arabi e Cina. Nel 2017 fu eletto presidente Mohamed Farmajo.
La pirateria somala è una pirateria marittima contemporanea, iniziata nei primi anni novanta del XX secolo dall'inizio della guerra civile somala, rappresenta una minaccia costante, al largo delle coste della Somalia, alla navigazione tra Europa, Corno d'Africa e Asia.
La guerra civile somala è un conflitto scoppiato nel 1986 in Somalia, e tuttora in corso, che abbraccia nel suo complesso tre fasi distinte: dal 1986 al 1991, comprendente la fase della rivolta contro il regime di Siad Barre, al potere dal 1969; dal 1991 al 2000, vede fronteggiarsi i signori della guerra locali che, nella fase più cruenta del conflitto (1991-1996), ha come principali antagonisti il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid (il successivo periodo di transizione, che ha condotto prima ad un governo nazionale di transizione e poi ad un governo federale di transizione, si è concluso nel 2012 con l'istituzione di un nuovo governo federale); dal 2006, che vede opposti al governo internazionalmente riconosciuto prima i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e poi i gruppi di Al-Shabaab, legati al terrorismo islamista.Nel 1992, la grave crisi umanitaria che stava sconvolgendo la Somalia indusse le Nazioni Unite ad un intervento armato nella regione, concretizzatosi con le missioni UNOSOM I (1992), UNITAF (1992-1993) e UNOSOM II (1993-1995); i caschi blu, tuttavia, non raggiunsero l'obiettivo di riappacificare il paese, di fatto divenuto uno Stato fallito. Altri motivi di conflitto riguardano poi le contese territoriali fra entità statali non riconosciute; prima fra tutti la disputa Somaliland-Puntland. Nel 2006 l'Unione Africana, al fine di favorire la riconciliazione tra le varie fazioni in lotta, ha istituito la missione AMISOM. Successivamente, nel 2011, è stata avviata l'Operazione Linda Nchi, condotta dalle forze somale in collaborazione con forze multinazionali, mentre, nell'agosto 2014, il governo ha dato il via all'Operazione Oceano Indiano con lo scopo di riconquistare gli ultimi territori controllati dai ribelli. Secondo le stime, dal 1991 sono morte a causa del conflitto circa 500.000 persone. Armed Conflict Location e Event Dataset stima che circa 3.300 persone furono uccise nel 2012, mentre nel 2013 le perdite furono 3150.
La guerra anglo-somala, anche detta campagna del Somaliland o guerra del Mullah, fu un lungo conflitto di guerriglia svoltosi tra il 1900 e il 1920 nei territori corrispondenti all'attuale Somalia e nelle zone di confine tra questa e l'odierna Etiopia: il leader islamista somalo Mohammed Abdullah Hassan, soprannominato dai britannici "il Mullah Pazzo" (Mad Mullah), riuscì nell'intento di unire svariati clan e tribù nel suo paese in un unitario movimento di opposizione al colonialismo di stampo europeo, dando inizio a una campagna di guerriglia e razzie ai danni del possedimento della Somalia britannica (o Somaliland) e, in misura minore, della Somalia italiana e delle zone dell'Ogaden rivendicate dall'Impero d'Etiopia. I guerrieri di Abdullah Hassan, soprannominati "dervisci", riuscirono nell'intento di ritagliarsi il controllo di una fetta di territorio nelle zone meridionali del Somaliland, fondando un abbozzo di comunità statale nota come "Stato dei dervisci", con capitale il forte di Taleh; nonostante l'aiuto fornito nel periodo della prima guerra mondiale dall'Impero ottomano e dal nuovo imperatore d'Etiopia ligg Iasù, il movimento dei dervisci andò incontro a un progressivo declino, fino all'occupazione di Taleh da parte dei britannici nel gennaio del 1920. La morte di Abdullah Hassan nel dicembre del 1920 decretò di fatto la fine del conflitto.