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Il Premio Monselice per la traduzione letteraria e scientifica è un premio istituito "per valorizzare l'attività della traduzione come forma particolarmente importante di comunicazione culturale tra i popoli". Nato nel 1971 per iniziativa di Gianfranco Folena, viene organizzato ogni anno dal comune di Monselice con la collaborazione dell'Università di Padova. La cerimonia di premiazione avviene usualmente nel castello di Monselice. Vengono assegnati due premi principali e tre collaterali: Premio "Città di Monselice" per la traduzione letteraria Premio "Città di Monselice" per la traduzione scientifica (dal 1980) Premio "Leone Traverso" opera prima – destinato ad un giovane traduttore italiano per la sua opera prima, apparsa nell'ultimo biennio (dal 1973) Premio Internazionale "Diego Valeri" – dedicato alla traduzione di un'opera della letteratura italiana in una lingua straniera (dal 1979) Premio didattico "Vittorio Zambon" – in due versioni, una riservata agli studenti delle scuole medie di Monselice, l'altra agli studenti delle Scuole Superiori della provincia di Padova.La segreteria del premio si trova presso la Biblioteca comunale di Monselice.
Giovanni Leone Sempronio o Semproni (Urbino, 1603 – Urbino, 1646) è stato un poeta, scrittore e letterato italiano.
Giovan Battista Marino, anche Giambattista Marino e Giovanni Battista Marino, talora anche Marini (Napoli, 14 ottobre 1569 – Napoli, 25 marzo 1625) è stato un poeta e scrittore italiano. È considerato il fondatore della poesia barocca, nonché il suo massimo esponente italiano. La sua influenza sulla letteratura italiana ed europea del Seicento fu immensa. L'opera del Marino è all'origine di una concezione poetica che andò presto affermandosi in tutti i maggiori paesi del continente, sfociando in correnti letterarie quali il preziosismo in Francia, l'eufuismo in Inghilterra e il culteranismo in Spagna. La straordinaria importanza dell'opera mariniana e l'enorme successo di cui il Marino poté godere fra i suoi contemporanei sono ben illustrate dal celebre giudizio di Francesco de Sanctis: "Il re del secolo, il gran maestro della parola, fu il cavalier Marino, onorato, festeggiato, pensionato, tenuto principe de' poeti antichi e moderni, e non da plebe, ma da' più chiari uomini di quel tempo [...]. Marino fu l'ingegno del secolo, il secolo stesso nella maggior forza e chiarezza della sua espressione".