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Husayn di Giordania

Ḥusayn ibn Ṭalāl, più noto in Italia come Hussein di Giordania (in arabo: ﺣسين بن طلال‎ Ḥusayn bin Ṭalāl; Amman, 14 novembre 1935 – Amman, 7 febbraio 1999), fu re del Regno Hascemita del Giordano (Giordania) dal 1952 al 1999. Di stirpe hascemita, egli salì al trono dopo l'abdicazione nel 1952 di suo padre Ṭalāl ibn ‘Abd Allāh. Husayn, un monarca costituzionale, iniziò il suo dominio con quello che fu definito un "esperimento liberale", permettendo, nel 1956, la formazione dell'unico governo democraticamente eletto nella storia della Giordania. Pochi mesi dopo l'esperimento, ha costretto quel governo a dimettersi, dichiarando la legge marziale e vietando i partiti politici. Al tempo dell'ascesa di Husayn, la Giordania era una giovane nazione e controllava la Cisgiordania. Il paese aveva poche risorse naturali e una grande popolazione di rifugiati palestinesi a seguito della guerra arabo-israeliana del 1948. Husayn guidò il suo paese attraverso quattro turbolenti decenni del conflitto arabo-israeliano e della guerra fredda, bilanciando con successo le pressioni dei nazionalisti arabi, dell'Unione Sovietica, dei paesi occidentali e di Israele, trasformando la Giordania alla fine del suo regno di 46 anni in uno stato moderno. La Giordania sotto il suo regno combatté tre guerre con Israele, compresa la guerra dei sei giorni del 1967, che si concluse con la perdita della Cisgiordania da parte della Giordania. Dopo il 1967 si è sempre più impegnato negli sforzi per risolvere il problema palestinese. Ha agito come un intermediario conciliante tra i vari rivali mediorientali. Il suo regno fu controverso e la politica di re Husayn è stata definita "opportunista" da alcuni storici che rilevavano come la Giordania fosse rimasta uno dei "santuari" e dei protettorati di fatto dell'Occidente nel Vicino Oriente e si fosse fatta promotrice dei drammatici avvenimenti del settembre nero (1970), allorché il re aveva ordinato la violenta espulsione combattenti palestinesi (fedayeen) dell'OLP dal paese. A seguito di ciò il re rinunciò ai legami della Giordania con la Cisgiordania nel 1988, dopo che l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina fu riconosciuta a livello internazionale come unico rappresentante dei palestinesi. Ha revocato la legge marziale e ha reintrodotto le elezioni nel 1989 quando si sono verificate rivolte nel sud della Giordania per aumenti dei prezzi. Nel 1994 divenne il secondo capo di stato arabo a firmare un trattato di pace con Israele. È stato ammirato per aver graziato dissidenti e oppositori politici e aver assegnato loro incarichi di alto livello nel governo. Husayn, sopravvissuto a decine di tentativi di omicidio e complotti per rovesciarlo, era il leader più longevo della regione. Durante tutto il suo regno nominò ed incaricò non meno di 45 governi. Il Re morì all'età di 63 anni di cancro il 7 febbraio 1999. Il suo funerale fu il più grande raduno di leader mondiali dal 1995. Gli successe il figlio maggiore, Abd Allah II.

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