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I Quadriennale nazionale d'arte di Roma

La Prima Quadriennale d'Arte Nazionale viene organizzata a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni nel 1931. Si inaugura il 5 gennaio e si chiude il 15 agosto. La sede è il Palazzo delle Esposizioni. Gli allestitori sono: Pietro Aschieri ed Enrico Del Debbio. Gli espositori sono circa 500 e l'organizzazione è affidata a Cipriano Efisio Oppo. Oppo è una figura poliedrica. Oltre ad essere pittore e critico d'arte riveste incarichi pubblici di notevole spicco; in Parlamento è deputato. Sotto la sua guda si organizzeranno le prime quattro edizioni: dal '31 al 43. Il regolamento prevedeva una commissione per selezionare gli artisti e per assegnare delle sale per delle esposizioni personali: per la prima edizione questa è formata da Oppo, Carlo Carrà, Arturo Dazzi, Margherita Sarfatti, Ardengo Soffici, oltre che dal presidente Enrico San Martino Valperga, ed è incaricata della selezione degli artisti e dell’assegnazione delle sale personali. Dieci sale sono dedicate ad artisti viventi: Amerigo Bartoli, Felice Carena, Carlo Carrà, Felice Casorati, Ferruccio Ferrazzi, Romano Romanelli, Mario Sironi, Carlo Socrate, Ardengo Soffici, Arturo Tosi. Due ad Armando Spadini e Medardo Rosso, scomparsi rispettivamente nel 1925 e nel 1928. Agli accademici d’Italia Giulio Aristide Sartorio, Adolfo Wildt, Antonio Mancini e Pietro Canonica sono assegnate due grandi sale. 1562 opere di pittura, 306 di scultura, 121 di bianco e nero. Ne sarà accettato solo il 21%. Polemiche suscita l’esclusione di de Chirico. Sono esclusi i gruppi di artisti. Viene fatta un'unica eccezione per il movimento dei futuristi. Rivolgendosi direttamente a Mussolini, Filippo Tommaso Marinetti riesce a ottenere una deroga. Così ai futuristi viene dedicata una sala con le opere di Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Munari, Prampolini, Tato, Thayaht. Ci sono gli schieramenti locali: i toscani Viani, Marini, De Grada, Colacicchi, Conti. I bolognesi: Morandi, Bertocchi. I torinesi: Menzio, Galante, Levi, Paulucci. E gli italiani di Parigi: Magnelli, Tozzi, Gino Severini, Giovanni De Martino, Filippo de Pisis, Massimo Campigli.

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