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Folding@home (talvolta abbreviato come FAH o F@h) è un progetto che utilizza il calcolo distribuito per simulare e studiare diversi fenomeni, quali il ripiegamento delle proteine, la progettazione di farmaci e altri tipi di dinamiche molecolari. Il progetto usa la potenza di calcolo inutilizzata di migliaia di PC di proprietà di volontari, che hanno deciso di installare e di eseguire un apposito software sul proprio computer. Il suo scopo principale è quello di determinare i meccanismi di ripiegamento delle proteine, che è il processo mediante il quale le proteine raggiungono la loro struttura tridimensionale finale, e di esaminare le cause che portano ad errati ripiegamenti delle stesse. Quest'ultimo fenomeno è di notevole interesse nella ricerca medica, in quanto ha implicazioni dirette su molte patologie quali la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington e molte forme di cancro, oltre ad altre malattie. In misura minore Folding@home cerca anche di prevedere la struttura finale di una proteina e di determinare come altre molecole vadano ad interagire con essa, un'attività molto utile per la ricerca farmacologica. Folding@home è sviluppato e gestito dal laboratorio Pande alla Stanford University, sotto la direzione del professor Vijay Pande, ed è condiviso da varie istituzioni scientifiche e laboratori di ricerca in tutto il mondo.Il progetto è stato pioniere nell'uso nel calcolo distribuito di schede video e console da gioco, più precisamente la PlayStation 3. La metodologia di simulazione impiegata, basata sulla statistica, rappresenta un cambiamento di paradigma rispetto ai tradizionali approcci computazionali. Il software in esecuzione sui computer dei volontari si collega ad un server del progetto, riceve un piccolo frammento (work unit) di una simulazione completa, effettua su tale frammento i calcoli richiesti e restituisce il risultato al server, dove le work unit vengono assemblate nella simulazione completa. I volontari possono tenere traccia dei loro contributi sul sito web Folding@home sotto forma di un punteggio basato sul lavoro totale svolto, il che rende la partecipazione dei volontari competitiva ed incoraggia il coinvolgimento a lungo termine. Folding@home è uno dei sistemi di calcolo più veloci del mondo, con una velocità di oltre 100 petaFLOPS, ovvero più potente di tutti i progetti in esecuzione sulla piattaforma di calcolo distribuito BOINC messi insieme. Il progetto è stato anche il simulatore di dinamica molecolare più potente del mondo fino alla metà del 2011. Queste caratteristiche hanno consentito di effettuare simulazioni molto più complesse e lunghe di quanto precedentemente realizzato con strutture informatiche tradizionali. Dal suo lancio il 1º ottobre 2000, il laboratorio di Pande ha prodotto 109 articoli di ricerca scientifica basati sull'attività di Folding@home. Le prove sperimentali in seguito realizzate concordano con i risultati delle simulazioni.
Nelle neuroscienze, il default mode network (DMN), detto anche default network, o default state network, in italiano: "sistema della condizione di default" è una rete cerebrale di grande scala di regioni cerebrali interagenti, note per avere attività altamente correlate tra dette regioni, e distinte da quelle di altre reti del cervello.Inizialmente si supponeva che il default mode network fosse attivo soprattutto quando una persona non è concentrata sul mondo esterno e il cervello è in stato di riposo cosciente, come durante il sogno a occhi aperti e nel mind-wandering ("mente vagabonda"). Però ora si sa che può contribuire a elementi di esperienza che sono collegati alla prestazione su compito esterno. È parimenti attivo quando l'individuo sta pensando agli altri, pensando a sé stesso, ricordando il passato, e progettando il futuro. Anche se inizialmente si era notato che il DMN si disattiva in certi compiti orientati allo scopo e qualche volta lo si chiama task-negative network, può essere attivo in altri compiti orientati allo scopo come la memoria di lavoro sociale o i compiti autobiografici. Si è mostrato che il DMN è correlato negativamente con altri network del cervello come i network di attenzione.Le prove hanno evidenziato alterazioni del DMN nelle persone con sindrome di Alzheimer o disturbo dello spettro autistico.
La biochimica della malattia di Alzheimer, una delle cause più comuni di demenza, non è ancora molto ben compresa. La malattia di Alzheimer (AD da Alzheimer Disease) è stata identificata come una possibile proteopatia, una malattia da ripiegamento errato delle proteine dovuta all'accumulo di proteina β-amiloide (Aβ) piegata in modo anomalo nel cervello . La β-amiloide è un peptide corto che è un sottoprodotto proteolitico anormale della proteina transmembrana precursore dell'amiloide (APP), la cui funzione non è chiara ma si ritiene che sia coinvolta nello sviluppo neuronale. Le preseniline sono componenti del complesso proteolitico coinvolto nell'elaborazione e nella degradazione dell'APP.I monomeri beta amiloidi sono solubili e contengono brevi regioni di foglietti β e strutture secondarie elicoidali di poliprolina II in soluzione, sebbene siano in gran parte alfa elicoidali nelle membrane; tuttavia, a una concentrazione sufficientemente alta, subiscono un drammatico cambiamento conformazionale per formare una struttura terziaria ricca di foglietti β che si aggrega per formare fibrille amiloidi. Queste fibrille si depositano all'esterno dei neuroni in formazioni dense note come placche senili o placche neuritiche, in aggregati meno densi come placche diffuse e talvolta nelle pareti dei piccoli vasi sanguigni nel cervello in un processo chiamato angiopatia amiloide cerebrale. L'AD è anche considerata una tauopatia dovuta all'aggregazione anormale della proteina tau, una proteina associata ai microtubuli espressa nei neuroni che normalmente agisce per stabilizzare i microtubuli nel citoscheletro cellulare. Come la maggior parte delle proteine associate ai microtubuli, la proteina tau è normalmente regolata dalla fosforilazione; tuttavia, nella malattia di Alzheimer, la tau iperfosforilata si accumula come filamenti elicoidali accoppiati che a loro volta si aggregano in masse all'interno dei corpi delle cellule nervose note come ammassi neurofibrillari e come neuriti distrofici associati a placche amiloidi. Sebbene si sappia poco sul processo di assemblaggio del filamento, è stato recentemente dimostrato che l'esaurimento di una proteina prolil isomerasi nella famiglia della parvulina accelera l'accumulo di tau anormale.La neuroinfiammazione è anche coinvolta nella complessa cascata che porta alla patologia e ai sintomi dell'AD. Notevoli evidenze patologiche e cliniche documentano i cambiamenti immunologici associati all'AD, tra cui l'aumento delle concentrazioni di citochine proinfiammatorie nel sangue e nel liquido cerebrospinale. Resta da capire se questi cambiamenti possano essere una causa o una conseguenza dell'AD, ma l'infiammazione all'interno del cervello, inclusa una maggiore reattività della microglia residente verso i depositi di amiloide, è stata implicata nella patogenesi e nella progressione dell'AD.