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Ildebrando Pizzetti (Parma, 20 settembre 1880 – Roma, 13 febbraio 1968) è stato un compositore, musicologo e critico musicale italiano.
Fedra è un'opera di Ildebrando Pizzetti su libretto di Gabriele D'Annunzio. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 20 marzo 1915. La première ebbe un buon successo, con la protagonista Krusceniski «degnissima interprete per nobiltà di esecuzione e di atteggiamenti scenici», ma con la voce affaticata per l'onerosità del ruolo.Per la composizione dell'opera Pizzetti dichiarò di volersi riannodare alle origini del dramma musicale, così che in questo lavoro la parola ha un rilievo particolare e il suono è «pienezza di movimento nel largo commento orchestrale», che «colora l'insieme, non il particolare».. Molto impegnativo è perciò il compito dei cantanti. Il coro, nella tradizione della tragedia greca, viene impegnato «sia come elemento dialogico, sia come elemento di riflessione e di commento collettivo».
Clitennestra è l'ultima opera (definita "tragedia musicale") composta da Ildebrando Pizzetti, su libretto proprio tratto da Eschilo e Sofocle. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 1º marzo 1965 diretta da Gianandrea Gavazzeni, con Clara Petrella nel ruolo della protagonista.La più significativa differenza tra l'opera e le tragedie a cui è ispirata è nel finale: nel lavoro di Pizzetti Oreste, come scrisse lo stesso musicista in una lettera, dopo avere compiuto il matricidio si reca volontariamente in esilio, per «cercare in se stesso, attraverso la propria vita tormentosa, una valida ragione alla redenzione, considerando giusta una disperata e inesorabile condanna».. Andrea Della Corte trovò questo finale la parte meno convincente dell'opera, caratterizzata come in altri lavori pizzettiani da «declamazione recitativa, vigilata ed espressiva, del testo, ed espressiva concomitanza armonistica, timbrica e ritmica». Importante il ruolo dei cori, che sottolineano i vari momenti della vicenda con coralità «cupa, lenta, triste o veemente, invocante, sussultante». La première ebbe vivo successo, con chiamate agli artisti e al compositore al termine di entrambi gli atti.