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Il cinema espressionista è una delle avanguardie del cinema tedesco degli anni dieci e venti del XX secolo.
Robert Wiene (Breslavia, 27 aprile 1873 – Parigi, 17 luglio 1938) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco. È considerato uno dei più grandi e influenti registi del cinema espressionista tedesco. Tra le sue opere ricordiamo Il gabinetto del dottor Caligari.
Siegfried Kracauer (Francoforte sul Meno, 8 febbraio 1889 – New York, 26 novembre 1966) è stato un saggista e filosofo tedesco naturalizzato statunitense.
Lo spietato è un film del 2019 diretto da Renato De Maria. La pellicola è l'adattamento cinematografico del saggio Manager calibro 9 scritto da Piero Colaprico e Luca Fazzo, ispirato alla storia del criminale Saverio Morabito.
Il gabinetto delle figure di cera (Das Wachsfigurenkabinett) è un film del 1924 diretto dal regista tedesco Paul Leni. Il film è noto anche con il titolo Tre amori fantastici.
Gli uomini d'oro è un film del 2019 diretto e montato da Vincenzo Alfieri. Il film, con protagonisti Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli, è ispirato a un fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1996, già adattato per il cinema nel 2000 in Qui non è il paradiso, diretto da Gianluca Maria Tavarelli.
Conrad Veidt, pseudonimo di Hans Walter Konrad Veidt (Potsdam, 22 gennaio 1893 – Hollywood, 3 aprile 1943), è stato un attore tedesco naturalizzato britannico. Principalmente noto per aver interpretato il personaggio di Cesare ne Il gabinetto del dottor Caligari (1920), è ricordato come uno degli attori che seppero meglio interpretare la figura del cattivo. Stella del cinema muto tedesco, nella sua carriera recitò in un centinaio di pellicole. Nel 1942 girò a Hollywood Casablanca, in cui interpretò il ruolo del maggiore Strasser, il comandante tedesco; fu il suo penultimo ruolo: morì prematuramente nel 1943. La sua ultima pellicola fu Al di sopra di ogni sospetto di Richard Thorpe.
Il cinema (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere. La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921, quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
Svariate fonti hanno dedicato molto spazio all'arte nella Germania nazista (1933 - 1945). Dopo essere diventato dittatore nel 1933, Adolf Hitler sfruttò pesantemente il potere della legge per diffondere in tutta la Germania la sua personale visione artistica. Nel caso della Germania, il modello doveva essere l'arte classica greca e romana che, secondo Hitler, incarnavano esteriormente un ideale razziale interiore ed era comprensibile all'uomo medio. Quest'arte doveva essere romantica ed eroica. I nazisti disprezzavano la Repubblica di Weimar e la sua cultura e da tale ragione scaturì la scelta dei nazisti di adottare un'estetica conservatrice e propagandistica.