Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La scuola delle mogli è una commedia di Molière rappresentata per la prima volta il 26 dicembre 1662 nel Teatro del Palais-Royal a Parigi. Essa è l'espressione della più compiuta maturità del commediografo francese. Il tema della commedia, ritenuta in parte autobiografica, è il contrasto tra la gelosia e la ragione, impersonate da Arnolfo e Crisaldo. Insieme a il misantropo, la commedia segna il passaggio dal teatro comico precedente, caratterizzato dalla divisione tra buoni e cattivi e alla ripetizione di innumerevoli cliché e trucchi teatrali, al nuovo teatro realistico, conservandone però elementi come il lieto fine, ottenuto nonostante l'inverosimiglianza del racconto finale. I personaggi hanno una psicologia complessa, e la contrapposizione di Arnolfo e Crisaldo non è inconciliabile come quella delle maschere della Commedia dell'arte, ma è dovuta piuttosto a una differenza di vedute relativa alle consuetudini e alla realtà sociale dell'epoca. La commedia, che con arguzia attacca la morale dell'epoca, fu oggetto di scandalo, tanto da rendere difficile per Molière la pubblicazione delle commedie seguenti, nonostante la protezione di cui godeva presso Luigi XIV.
Il Tartuffo (Tartuffe ou l'Imposteur) è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo francese Molière. Originariamente l'opera era una farsa all'italiana, in tre atti, dove l'opera si concludeva con la vittoria di Tartuffe. A tal proposito, intervenne Luigi XIV, che fece correggere l'opera, che finì dunque con la sconfitta del Tartuffe e la vittoria di Orgone, distribuita in altri due atti. La prima versione in 3 atti, venne rappresentata per la prima volta a Versailles 12 maggio 1664. La seconda versione in 5 atti, venne rappresentata a Palais-Royal il 5 agosto 1667, dalla "Troupe de Monsieur, frère unique du Roi". L'opera si inserì in un momento storico delicato, ovvero la contrapposizione tra Gesuiti e Giansenisti in Europa e in special modo in Francia, e lo fece con una satira pungente che non fu gradita agli ambienti conservatori e religiosi della monarchia, tanto che la cosiddetta «cabala dei devoti» ottenne la proibizione della rappresentazione pubblica della commedia. Nel 1667 la compagnia di Molière (che ormai era diventata compagnia del Re) ripropose al pubblico parigino la commedia, con il titolo di Panulfo o l'impostore, e con leggeri cambi di nome dei personaggi. Luigi XIV però rinnovò il divieto, al termine di una diatriba che coinvolse anche le autorità religiose. La questione si risolse nel 1669, a favore di Molière. Nel frattempo la situazione politica era cambiata, e il nuovo clima di distensione rendeva possibile la revoca del divieto. Il 5 febbraio egli indirizza al re una lettera, in seguito alla quale, quella stessa sera, si ricominciò a rappresentare Il Tartuffo.
Don Giovanni o Il convitato di pietra (Dom Juan ou Le Festin de pierre), è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo e attore francese Molière. Venne rappresentata per la prima volta a Palais-Royal il 15 febbraio 1665, dalla Troupe de Monsieur, frère unique du Roi (il fratello del re Luigi XIV).Fu pubblicata con tagli nel 1682 e ad Amsterdam nel 1683 con reintegrazioni. Su richiesta della vedova di Molière, Thomas Corneille ne fece un adattamento in versi nel 1667, che rimase il testo adottato sulle scene fino a metà Ottocento.Il personaggio teatrale di don Giovanni ebbe la sua origine in Spagna, dove il frate Gabriel Téllez, una volta convertito alla letteratura e al teatro, sotto lo pseudonimo di Tirso de Molina scrisse la commedia El Burlador de Sevilla y Conbidado de piedra. Pubblicata nel 1630, la sua opera serviva da esempio e monito a ogni trasgressore della morale umana e della legge divina. Da notare inoltre come il don Giovanni di Molière sia in prosa, a differenza dei don Giovanni spagnolo e italiano, che sono in versi.Successivamente crebbe la notorietà del personaggio di don Giovanni, che fu ripreso da varie compagnie europee, come quella italiana, e quella francese di Molière. Il leggendario personaggio di don Giovanni venne poi ripreso per tutto il Seicento e nei secoli successivi.