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Il pensiero di Umberto Eco sull'interpretazione della realtà risente fortemente della dottrina di Luigi Pareyson di cui Eco è stato allievo. Il filosofo piemontese sosteneva che «l'oggetto si rivela nella misura in cui il soggetto si esprime» perché l'oggetto è «conoscenza di forme da parte di persone» nel senso che l'interpretazione dell'oggetto muta a seconda delle persone che lo considerano cosicché varia l'oggetto interpretato e varia il soggetto che lo interpreta. In un significato più ampio questa teoria comporta che la verità non è mai univoca ma è costituita da un infinito processo interpretativo di oggetti in cui permane soltanto una "forma formante" che il soggetto deve continuamente interpretare. Eco estenderà questa concezione dell'interpretazione al concetto fondamentale della semiotica: il segno. La correlazione cioè che si forma tra la parola scritta o parlata (il "significante") e la cosa reale a cui il segno si riferisce (il referente) secondo Eco è del tutto convenzionale; così come sostenere una somiglianza tra il segno e la cosa dipende dalla soggettività di chi esprime la comparazione. La stessa opera d'arte, intendendo sia l'arte "alta" che le produzioni artistiche di massa e popolari, non è mai legata ad un significato unico e permanente ma abbisogna di una continua integrazione interpretativa sia dei critici che del comune utente. L'opera "aperta" è allora un testo che permette interpretazioni multiple o mediate dai lettori. Al contrario, un testo chiuso conduce il lettore ad una sola interpretazione. Successivamente Eco completerà la sua teoria sostenendo che il romanzo è una "macchina pigra" che si deve continuamente rinnovare nel suo significato attraverso l'interpretazione dei lettori . Dice Eco che «un testo vuole che qualcuno lo aiuti a funzionare» , poiché è «un prodotto la cui sorte interpretativa deve far parte del proprio meccanismo generativo» . Tra l'autore, dunque, che segue una sua "strategia" testuale e il lettore che ne segue una sua propria, sempre diversa da quella dell'autore, si deve formare, dall'incontro tra le due strategie, una cooperazione testuale. Successivamente Eco modererà queste sue convinzioni affermando che Nel saggio del 1964 Apocalittici e integrati l'analisi di Eco si estende a le più svariate espressioni di cultura di massa che l'intellettuale piuttosto che criticare deve fare in modo che essa possa trasmettere valori culturali. Altre considerazioni vengono svolte nella stessa opera sul fumetto giudicato come esempio di letteratura di massa e potenziale strumento di persuasione occulta. Nel 1983 Gianni Vattimo, compagno di studi di Eco e allievo con lui di Pereyson, pubblica Il pensiero debole, una specie di manifesto di un nuovo movimento filosofico. L'opera comprende numerosi saggi tra i quali quelli di Pier Aldo Rovatti, di Maurizio Ferraris, di Diego Marconi ed anche uno di Eco intitolato L'antiporfirio. In questo saggio Eco vede nell'allievo di Plotino, Porfirio, il rappresentante esemplare di quel "pensiero forte" che con argomentazioni metafisiche pretende di raggiungere verità assolute e definitive contrapponendosi al "socratico" "pensiero debole" che consapevole dei limiti umani pone il dialogo e il confronto con gli altri come l'unica via per la conquista di una verità che va rimessa sempre in discussione. Nel 1975 Eco ricopre la cattedra di semiotica all'Università di Bologna. La semiotica, diversamente dalla semiologia , si riferisce agli studi del filosofo statunitense fondatore del pragmatismo, Charles Sanders Peirce (1839-1914) interessato ad analizzare i fenomeni cognitivi per identificare le regole per la trasmissione dei messaggi . Ambedue le discipline si riferiscono al segno (dal termine greco σημεῖον semeion, che significa "segno") che è in generale "qualcosa che rinvia a qualcos'altro" (per i filosofi medievali "aliquid stat pro aliquo") Peirce nel suo libro Semiotica (pubblicato postumo nel 1932) ritiene che nel segno, inteso come "icona" (ad esempio un ritratto) vi siano delle proprietà dovute alla somiglianza con l'oggetto reale rappresentato, mentre quando il segno è un "indice", cioè si trova vicino all'oggetto (come il fumo è indice del fuoco) oppure un "simbolo" (ad esempio la bandiera simbolo della patria), in questi casi, il rapporto tra segno e referente è del tutto convenzionale. Eco sostiene che questa convenzionalità vada estesa anche all'icona alla quale il soggetto attribuisce significati che vanno riportati al suo particolare ambiente culturale come accade per le popolazioni che non conoscendo la prospettiva interpretano diversamente le figure rappresentate in una foto. . La semiotica dunque è la «teoria della menzogna», «la semiotica è la disciplina che studia tutto ciò che può essere usato per mentire.», come il romanzo, un testo che si fonda sulla bugia. La semiosi quindi è illimitata : ogni segno, linguistico e non, si può definire riportando la sua interpretazione ad altri segni come quando consultiamo una parola sul dizionario che ci rimanda ad altri lemmi e significati.
La pedagogia è la disciplina umanistica che studia l'educazione e la formazione dell'essere umano nella sua interezza ovvero lungo il suo intero ciclo di vita. Si occupa dei diversi approcci educativi che coinvolgono l'uomo e la donna nei diversi momenti e situazioni dello sviluppo: non solo quindi l'età infantile ma tipicamente anche l'adolescenza, l'età adulta, la vecchiaia (o terza età), la condizione di disabilità ed i Bisogni Educativi Speciali. Insieme alle altre Scienze Umane si rivolge dunque ai contesti formali, non-formali e informali, nei quali si ambienta il processo di formazione della persona.
«Nuova Antologia» è un periodico trimestrale di lettere, scienze e arti fondato nel gennaio 1866 a Firenze, come ideale continuazione dell'«Antologia» del Vieusseux. È edita dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia ed è tra le più longeve e prestigiose riviste italiane in attività.
Karl Emil Maximilian Weber (in Tedesco: ['maks 've:b ]; Erfurt, 21 aprile 1864 Monaco di Baviera, 14 giugno 1920) stato un sociologo, filosofo, economista e storico tedesco. considerato uno dei padri fondatori dello studio moderno della sociologia e della pubblica amministrazione. Cominci la sua carriera accademica all'Universit Humboldt di Berlino; successivamente lavor all'Universit Albert Ludwigs di Friburgo, all'Universit di Heidelberg, all'Universit di Vienna e all'Universit di Monaco di Baviera. Personaggio influente nella politica tedesca del suo tempo, fu consigliere dei negoziatori tedeschi durante il Trattato di Versailles (1919) e della commissione incaricata di redigere la Costituzione di Weimar. Larga parte del suo lavoro di pensatore e studioso riguard la razionalizzazione nell'ambito della sociologia della religione e della sociologia politica, ma i suoi studi diedero un contributo importante anche nel campo dell'economia. La sua opera pi famosa il saggio L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, con il quale cominci le sue riflessioni sulla sociologia della religione. Weber sosteneva che la religione fosse una delle ragioni non esclusive per cui le culture dell'Occidente e dell'Oriente si sono sviluppate in maniera diversa, e sottolineava l'importanza di alcune particolari caratteristiche del Protestantesimo ascetico che portarono alla nascita del capitalismo, della burocrazia e dello Stato razionale e legale nei paesi occidentali. In un'altra sua importante opera, La politica come professione (Politik als Beruf) - da notare, comunque, che, in tedesco, Beruf-Berufung significano anche vocazione, analogamente all'inglese "vocation" - Weber defin lo Stato come "un'entit che reclama il monopolio sull'uso legittimo della forza fisica": una definizione divenuta centrale nello studio delle moderne scienze politiche in Occidente. Ai suoi contributi pi noti si fa spesso riferimento come "Tesi di Weber".
Isaac Asimov, nato Isaak Judovič Azimov (in russo: Исаáк Ю́дович Ази́мов?; Petroviči, 2 gennaio 1920 – New York, 6 aprile 1992), è stato uno scrittore e biochimico sovietico naturalizzato statunitense. Fu autore di numerosi romanzi e racconti di fantascienza e di volumi di divulgazione scientifica, la sua produzione è stimata intorno ai 500 volumi pubblicati, incentrata non solo su argomenti scientifici, ma anche sul romanzo poliziesco, la fantascienza umoristica e la letteratura per ragazzi. Alcuni romanzi e racconti di fantascienza hanno avuto trasposizioni cinematografiche.
Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling (Leonberg, 27 gennaio 1775 – Bad Ragaz, 20 agosto 1854) è stato un filosofo tedesco, uno dei tre grandi esponenti dell'idealismo tedesco, insieme a Fichte ed Hegel.
L'etica protestante del lavoro, conosciuta anche come etica calvinista del lavoro o etica puritana del lavoro, è un concetto di etica del lavoro usato in teologia, sociologia, economia e storia che enfatizza che il duro lavoro, la disciplina e la frugalità sono il risultato dell'adesione di una persona ai valori abbracciati dalla fede protestante, particolarmente il calvinismo. L'espressione fu coniata inizialmente nel 1904-1905 da Max Weber nel suo libro L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.Gli storici Fernand Braudel e Hugh Trevor-Roper asseriscono che la teoria dell'etica protestante del capitalismo sia falsa riguardo alla creazione del capitalismo e che il capitalismo stesso si sia sviluppato nelle comunità cattoliche ante Riforma.
Albert Einstein (pronuncia italiana [ˈalbert ˈainstain]; tedesca [ˈalbɛɐ̯t ˈaɪnʃtaɪn]; inglese [ˈæɫbəɹt ˈaɪnˌstaɪn]; Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955) è stato un fisico tedesco naturalizzato svizzero e statunitense. Generalmente considerato il più importante fisico del XX secolo, conosciuto al grande pubblico anche per la formula dell'equivalenza massa-energia, E = mc2, riconosciuta come l'"equazione più famosa al mondo", e per tutti i suoi lavori che ebbero una forte influenza anche sulla filosofia della scienza, nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico», un passo avanti cruciale per lo sviluppo della teoria dei quanti, sviluppando a partire dal 1905 la teoria della relatività, uno dei due pilastri della fisica moderna insieme alla meccanica quantistica. Eccetto che per un anno a Praga, Einstein visse in Svizzera tra il 1895 e il 1914, periodo durante il quale rinunciò alla cittadinanza tedesca (nel 1896). Poi, nel 1900, ricevette il diploma al Politecnico federale di Zurigo (Eidgenössische Technische Hochschule, ETH). Dopo essere stato apolide per più di cinque anni, assunse la cittadinanza svizzera nel 1901, che tenne per il resto della sua vita. Nel 1905, conseguì un PhD all'Università di Zurigo. Quello stesso anno, ricordato come annus mirabilis, all'età di 26 anni, pubblicò quattro articoli dal contenuto fortemente innovativo, che attirarono l'attenzione del mondo accademico. Dal 1912 al 1914, Einstein insegnò fisica teorica a Zurigo, prima di partire per Berlino, dove fu eletto all'Accademia Reale Prussiana delle Scienze. All'inizio della sua carriera credeva che la meccanica newtoniana non fosse più sufficiente a conciliare le leggi della meccanica classica con le leggi dell'elettromagnetismo e ciò lo portò a sviluppare la teoria della relatività ristretta mentre era all'istituto federale della proprietà intellettuale di Berna (1902–1909). Tuttavia successivamente si rese conto che il principio di relatività poteva essere esteso ai campi gravitazionali, quindi nel 1916 pubblicò un articolo sulla relatività generale con la sua teoria della gravitazione. Continuò a trattare problemi di meccanica statistica e teoria dei quanti, che lo portò a dare una spiegazione della teoria delle particelle e del moto browniano. Indagò anche le proprietà termiche della luce e gettò le basi per la teoria del fotone. Nel 1917, applicò la teoria della relatività generale per modellizzare la struttura dell'universo.Nel 1933, mentre Einstein stava visitando gli Stati Uniti, Adolf Hitler salì al potere. A causa delle sue origini ebraiche, Einstein non fece ritorno in Germania. Si stabilì negli Stati Uniti e diventò un cittadino statunitense nel 1940. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, inviò una lettera al presidente Roosevelt la quale avvisava del possibile sviluppo da parte della Germania di "bombe di un nuovo tipo estremamente potenti" e suggeriva agli Stati Uniti di cominciare delle simili ricerche. Ciò portò infine al progetto Manhattan. Einstein sostenne gli alleati, ma criticò l'idea di usare la fissione nucleare come arma. Firmò, con il filosofo britannico Bertrand Russell, il Manifesto Russell-Einstein, nel quale si evidenziava il pericolo delle armi nucleari. Fu affiliato con l'Institute for Advanced Study a Princeton, in New Jersey, fino alla sua morte nel 1955. Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica. Per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo. Einstein pubblicò più di 300 articoli scientifici e più di 150 articoli non scientifici. I suoi traguardi intellettuali e la sua originalità hanno reso il termine "Einstein" sinonimo di "genio". Eugene Wigner scrisse di Einstein in confronto ai suoi contemporanei: