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Indie occidentali

Con il termine Indie occidentali gli europei del XV secolo indicavano quell'insieme di isole nel continente americano collocate fra la Florida e il Venezuela e comprese fra il Mar dei Caraibi, il Golfo del Messico e l'Oceano Atlantico, scoperte alla fine del secolo da navigatori spagnoli, guidati dall'italiano Cristoforo Colombo, e portoghesi. Il termine veniva usato in contrapposizione a quello di "Indie orientali" , che indicava invece il sud-est asiatico. All'epoca le conoscenze geografiche erano limitate alle terre fino ad allora scoperte dagli europei e quindi viaggiando per mare verso occidente si pensava di poter raggiungere la costa orientale dell'India allora conosciuta soltanto attraverso i viaggi via terra. Soltanto nel secolo successivo, con le imprese di Ferdinando Magellano, si comprese che i territori scoperti erano un nuovo continente ovvero il Continente americano. Il primo a intuire che quelle terre non erano l'Oriente ma un nuovo continente fu nel 1507 il fiorentino Amerigo Vespucci con le sue esplorazioni lungo le coste del Brasile e dell'Argentina. Il toponimo America nasce proprio dal navigatore che per primo fornì una precisa descrizione del Nuovo Continente. Nonostante le scoperte di Magellano e Vespucci, il termine Indie Occidentali è comunque rimasto in uso per descrivere le isole caraibiche, così come altri territori come il Belize e le tre Guyane (Guyana, Suriname e Guyana Francese). Un esempio dell'uso ufficiale moderno del termine è nella nazionale di cricket delle Indie Occidentali, una selezione che partecipa alle competizioni internazionali di tale sport.

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