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L'ingegneria è la disciplina, a forte connotazione tecnico-scientifica, che ha come obiettivo l'applicazione di conoscenze e risultati propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali per produrre sistemi e soluzioni in grado di soddisfare esigenze tecniche e materiali della società attraverso le fasi della progettazione, realizzazione e gestione degli stessi: applicando in questo senso le norme tecniche, fornisce metodologie e specifiche per la progettazione, realizzazione e gestione di un bene fisico, un prodotto o un servizio più o meno complesso, e più generalmente per lo sviluppo e il controllo di un processo industriale con un opportuno sistema.
L'ingegneria gestionale è un ramo dell'ingegneria che studia, con approccio quantitativo e qualitativo, gli aspetti operativi e tecnici delle imprese, siano esse industriali o di servizio. Si tratta di una delle discipline ingegneristiche più recenti e più ampie.
L'ingegnere (abbreviato ing.) è un professionista che fa uso di conoscenze di matematica, fisica, chimica e di altre discipline collegate per applicarle a procedimenti tecnici finalizzati alla progettazione, realizzazione e gestione di dispositivi, macchine, strutture, impianti e sistemi. Tale professione è talvolta regolamentata, ovvero agli ingegneri può essere richiesto di ottenere certe addizionali qualifiche oltre alla laurea in ingegneria. Questo succede, per esempio in Italia e negli Stati Uniti (dove è richiesta l'abilitazione) e in Québec. In altri paesi, tra i quali Francia, Germania e Regno Unito, la professione è invece libera.
L'ingegneria industriale è il settore dell'ingegneria che si occupa dei processi di progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e automatismi meccanici e industriali. In particolare si occupa, dal punto di vista della ricerca e delle applicazioni pratiche, dei procedimenti, delle misure e delle infrastrutture necessarie per sviluppare e realizzare sistemi integrati di persone, sapere, attrezzatura, energia e materiali atti allo sfruttamento delle leggi naturali.Seguendo l'evoluzione della scienza e della tecnologia in altri paesi come gli Stati Uniti, e per favorire la competitività dell'industria italiana, anche alcune università in Italia hanno incominciato ad istituire dei corsi di laurea in ingegneria industriale, sotto vari nomi. Nell'ambito universitario italiano ricade nell'AREA 9 - Ingegneria Industriale e dell'informazione del sistema universitario italiano, mira ad allargare i confini della tradizionale ingegneria meccanica, elettrica, aerospaziale, chimica, dei materiali, energetica biomedica e gestionale, inglobandovi gli aspetti sempre più importanti gestionali, dei materiali, e dell'energia. In via esemplare, si confrontino al riguardo gli obiettivi che si sono posti in materia alcuni degli istituti di istruzione terziaria italiani.
L'ingegneria civile è il ramo dell'ingegneria preposto alla progettazione di manufatti e infrastrutture destinati all'uso civile e quindi a tutti gli ambiti relativi: edili, geotecnici, infrastrutturali, idraulici, strutturali, urbanistici. Il termine civile indica il carattere della categoria, in contrapposizione a quello militare (genio militare): infatti gli eserciti erano sempre accompagnati da tecnici che fossero in grado di realizzare quanto necessario per far attraversare alle truppe gli ostacoli che incontravano sul loro cammino (si pensi a proposito ai ponti di barche usati da Napoleone nelle sue campagne in tutta Europa). Elemento centrale dell'ingegneria civile è la "costruzione", cioè un insieme di elementi che hanno l'obiettivo di svolgere una certa funzione, sopportando determinati carichi (peso proprio, autoveicoli, vento, neve, sismi).La professione è esercitata dagli ingegneri civili, ovvero ingegneri laureati in tale ramo, che possono essere sia liberi professionisti che dipendenti di imprese, enti o amministrazioni sia pubbliche che private.
L'ingegneria chimica è un ramo dell'ingegneria che applica principi di fisica, chimica, scienza dei materiali e di altre discipline collegate alla progettazione di sistemi e soluzioni per produrre in serie prodotti chimici, petrolchimici e farmaceutici. Una parte sostanziale dell'ingegneria chimica ricade all'interno della cosiddetta ingegneria di processo, cioè quella parte delle scienze politecniche che si occupa delle "trasformazioni" delle sostanze e dei materiali. Questi processi di trasformazione sono studiati ed analizzati come premessa alla realizzazione dell'impianto chimico utilizzato per svolgere tali processi, che rappresenta perciò la sintesi finale di tutto lo studio. L'implementazione di un processo chimico in un impianto richiede la realizzazione di uno schema ordinato di operazioni di trasformazione dove gli elementi sono collegati in serie, in parallelo e con linee di riciclo. Di qui, l'importanza che nell'ingegneria chimica riveste anche la conoscenza informatica, con l'uso di linguaggi di programmazione (MATLAB, Fortran, C++), di simulatori di processo (Aspen, DynSys), software di modellazione molecolare (Amber 8, Gaussian) e programmi per il controllo di processo (LabView, programmi per la gestione dei PLC). L'ingegneria chimica ha inoltre molti punti in comune con l'ingegneria dei sistemi, in quanto richiede e si avvale di metodologie analitiche per poter esaminare le varie sfaccettature di ogni singola unità e descrivere in termini quantitativi e qualitativi le proprietà e le prestazioni del sistema (processo o impianto) in analisi.
L'ingegneria biomedica (o bioingegneria; da non confondersi con le biotecnologie) è un ramo dell'ingegneria che applica principi di fisica, chimica, biologia, scienza dei materiali e di altre discipline collegate alla progettazione di sistemi e soluzioni per le scienze biomediche. La finalità di tale integrazione è prevalentemente rivolta all’ambito tecnologico, industriale, scientifico, clinico, ospedaliero.
L'architettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l'essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell'ambiente costruito. In essa concorrono aspetti tecnici ed artistici. Insieme alla scultura, fa parte delle cosiddette arti visive plastiche. Da quando l'uomo ha avuto capacità cognitive tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita. L'architettura è nata anzitutto per soddisfare le necessità biologiche dell'uomo quali la protezione dagli agenti atmosferici, e proprio per questo è tra le discipline maggiormente presenti in tutte le civiltà. Solo in un secondo momento, con lo sviluppo della divisione del lavoro nella società, alla funzione primaria vennero aggiunte funzioni secondarie in numero sempre crescente. Con la comparsa di caratteri estetici si ebbe la nascita dell'architettura anche come arte visiva, dotata però di proprie caratteristiche peculiari. Sarebbe riduttivo anche parlare di valori estetici in quanto una buona architettura è spesso frutto di valori etici e di uno studio antropologico. Definire l'architettura risulta difficile in quanto il fenomeno architettonico è stato sempre presente nella cultura dell'uomo, acquistando caratteristiche, definizioni, funzioni, aspetti spaziali e costruttivi spesso differenti o addirittura contrastanti da civiltà a civiltà o da epoca ad epoca.
L'analisi strutturale (detta anche calcolo strutturale o, comunemente, con dizione inglese, structural analysis) indica tutti gli strumenti e le tecniche (numeriche, informatiche…) sviluppate per risolvere problemi ingegneristici di "meccanica delle strutture", in particolare in ambito aerospaziale, meccanico e civile, e ha lo scopo di determinare la distribuzione delle forze interne e dei momenti o delle tensioni, delle deformazioni e degli spostamenti, nell'intera struttura o in una parte di essa.