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Per interventismo, in politica economica, si intende l'atteggiamento di uno Stato che, oltre a fissare le regole del mercato, mette in pratica attività o interventi che condizionano l'economia con obiettivi diversi, dall'aiuto alla crescita economica e all'occupazione all'aumento dei salari, dall'aumento o riduzione dei prezzi alla promozione dell'uguaglianza e alla riparazione di quelle che il governo considera falle o inefficienze del mercato. È tipico di economie pianificate ed economie miste e non prevista da economie di mercato pure.
Con il termine interventismo si definiscono, in riferimento alla storia italiana, le posizioni assunte da alcune correnti politiche e di pensiero favorevoli all'intervento nella I guerra mondiale. Nel lessico comune, l'espressione ha assunto un significato più ampio, riferito all'intervento in qualsiasi tipo di guerra (anche nella forma "fredda" della contrapposizione fra blocchi) e ancora più in generale all'intervento della politica nelle sfere dell'attività pubblica (ad esempio l'interventismo economico).
Il Popolo d'Italia è stato un importante quotidiano politico italiano, fondato da Benito Mussolini nel 1914 per dare voce all'area interventista del Partito Socialista Italiano d'ispirazione repubblicana. Dal 1922 divenne l'organo del Partito Nazionale Fascista. Sospese le pubblicazioni il 26 luglio 1943. Per esplicita volontà di Mussolini, il giornale non fu più pubblicato.
Il Fascio d'azione rivoluzionaria fu un movimento nato con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. Patrocinato da Alceste de Ambris, Benito Mussolini e Angelo Oliviero Olivetti, fu legato al mondo degli interventisti rivoluzionari e ispirato al manifesto programmatico denominato Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista datato 5 ottobre 1914.Il 1º gennaio 1915 Mussolini pubblicò il manifesto sul suo nuovo quotidiano Il Popolo d'Italia. Arrivò poco dopo a circa 9 000 iscritti.Il primo congresso si tenne il 24 e 25 gennaio 1915 e nel comitato centrale vennero eletti tra gli altri Michele Bianchi e Cesare Rossi. Esaurì la propria azione con l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale nel maggio 1915, ma quasi tutti si ritrovarono nel 1919 in piazza Sansepolcro per la fondazione dei Fasci italiani di combattimento, che precedette il Partito Nazionale Fascista fondato nel 1921.