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Il termine dizionario è usato con riferimento a due concetti. Può indicare: l'elenco alfabetico delle parole e delle locuzioni di una lingua (ed eventualmente anche altri elementi linguistici ad esso legati come ad esempio prefissi, suffissi, sigle, lettere) fornendone informazioni quali il significato, l'uso, l'etimologia, la traduzione in un'altra lingua, la pronuncia, la sillabazione, i sinonimi, i contrari (in questo senso, è detto anche lessico); un'opera che raccoglie, in modo ordinato secondo criteri anche variabili da un'opera all'altra, biografie e nozioni inerenti ad un particolare settore del sapere umano (una scienza, uno sport, un'arte, una tecnica ecc.) o anche il sapere umano nel suo complesso, fornendone una trattazione.
Il nazionalismo italiano è l'ideologia nazionalista che esalta l'identità storica, spirituale e territoriale degli italiani, sia su base naturalistica, sia per afflato volontaristico.Esso sostiene che gli italiani siano un popolo di cultura e lingua sostanzialmente omogenea, in quanto discendenti degli antichi romani che hanno abitato la penisola per secoli, in un periodo di unità storica dell'Italia. Il nazionalismo italiano ha storicamente aderito anche a teorie imperialistiche. Le origini del nazionalismo italiano sono state spesso individuate nel Rinascimento. Il nazionalismo italiano tornò prepotentemente in auge negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, con la ripresa del colonialismo e con le pretese irredentiste verso alcuni territori italofoni ancora sotto il dominio dell'Austria-Ungheria, costituendo nel 1910 un partito politico, l'Associazione Nazionalista Italiana, con leader Enrico Corradini. Fu poi uno dei tratti distintivi del regime fascista. Oggi sopravvive in alcuni partiti di destra e, a livello culturale, come sentimento di generico patriottismo diffuso non in modo uniforme, stimolato talvolta da eventi di cronaca, politica o sport.Questa idea ha sovente incontrato l'opposizione di movimenti organizzati riconducibili all'autonomismo e indipendentismo, propugnatori di tesi che hanno apertamente sfidato la nozione di una unitaria identità italiana. Vi sono state spinte centrifughe di tipo regionalista in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige e Veneto.Prima e dopo l'unità d'Italia, diversi movimenti legati alle identità territoriali (vedansi per esempio il sardismo, strutturatosi definitivamente già in occasione della "Fusione Perfetta" del 1848, e il sicilianismo, proiettatosi contro i Borbone e in seguito i Savoia) misero in discussione il piano della cosiddetta "piemontesizzazione" dello Stato guidato dal Regno di Sardegna, criticato anche da alcuni nazionalisti non monarchici.Lo sviluppo di differenti condizioni economiche, contribuenti alla definizione di un ampio divario fra un "Nord" altamente industrializzato e un "Sud" marcatamente agricolo, ha messo a dura prova la costruzione dell'attuale identità italiana. Tale divario economico, negli anni Ottanta, ha provocato il sorgere di movimenti quali il cosiddetto padanismo (un fenomeno quasi esclusivamente legato alle fortune elettorali in Lombardia e Veneto della Lega Nord, attestatasi poi su un moderato nazionalismo) e il neoborbonismo.
La meritocrazia (neologismo coniato dal sociologo britannico Michael Young nel romanzo distopico L'avvento della meritocrazia del 1958) è un concetto usato in origine per indicare una forma di governo distopica di estrema disuguaglianza economica e sociale nella quale la posizione sociale di un individuo viene determinata dal suo quoziente intellettivo e dalla sua attitudine al lavoro.A questo uso iniziale negativo del termine si è affiancata col passare del tempo un'accezione positiva, tesa a indicare una forma di governo dove le cariche pubbliche, amministrative, e qualsiasi ruolo o professione che richieda responsabilità nei confronti di altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza a lobby, o altri tipi di conoscenze familiari (nepotismo e in senso allargato clientelismo) o di casta economica (oligarchia).
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Con interventismo di sinistra si intende quella parte del movimento interventista progressista di varie matrici (repubblicana, mazziniana, social-riformista, socialista democratica, socialista dissidente, rivoluzionaria) che vedeva nella Grande Guerra l'occasione storica, sia per il completamento dell'Unità e sia per la palingenesi del sistema politico italiano e dell'organizzazione del sistema economico, giuridico e sociale, quindi un profondo cambiamento.
Per interventismo, in politica economica, si intende l'atteggiamento di uno Stato che, oltre a fissare le regole del mercato, mette in pratica attività o interventi che condizionano l'economia con obiettivi diversi, dall'aiuto alla crescita economica e all'occupazione all'aumento dei salari, dall'aumento o riduzione dei prezzi alla promozione dell'uguaglianza e alla riparazione di quelle che il governo considera falle o inefficienze del mercato. È tipico di economie pianificate ed economie miste e non prevista da economie di mercato pure.
Il Popolo d'Italia è stato un importante quotidiano politico italiano, fondato da Benito Mussolini nel 1914 per dare voce all'area interventista del Partito Socialista Italiano d'ispirazione repubblicana. Dal 1922 divenne l'organo del Partito Nazionale Fascista. Sospese le pubblicazioni il 26 luglio 1943. Per esplicita volontà di Mussolini, il giornale non fu più pubblicato.
Il Fascio d'azione rivoluzionaria fu un movimento nato con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. Patrocinato da Alceste de Ambris, Benito Mussolini e Angelo Oliviero Olivetti, fu legato al mondo degli interventisti rivoluzionari e ispirato al manifesto programmatico denominato Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista datato 5 ottobre 1914.Il 1º gennaio 1915 Mussolini pubblicò il manifesto sul suo nuovo quotidiano Il Popolo d'Italia. Arrivò poco dopo a circa 9 000 iscritti.Il primo congresso si tenne il 24 e 25 gennaio 1915 e nel comitato centrale vennero eletti tra gli altri Michele Bianchi e Cesare Rossi. Esaurì la propria azione con l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale nel maggio 1915, ma quasi tutti si ritrovarono nel 1919 in piazza Sansepolcro per la fondazione dei Fasci italiani di combattimento, che precedette il Partito Nazionale Fascista fondato nel 1921.
Il termine tedesco Anschluss (/ˈʔanʃlʊs/; letteralmente connessione, collegamento) si riferisce, in senso strettamente politico, all'annessione dell'Austria alla Germania nazista avvenuta il 12 marzo 1938 con l'obiettivo di formare la "Grande Germania". Questo termine si contrappone all'Ausschluss, l'esclusione dell'Austria dalla Germania, all'epoca sotto l'implicita dominazione del Regno di Prussia. L'Anschluss fu il soggetto di un dibattito inconcludente precedente alla guerra austro-prussiana del 1866, in cui la sconfitta della Monarchia asburgica permise a Otto von Bismarck di costruire nel 1871 l'Impero tedesco. Dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, l'articolo 80 del trattato di Versailles del 1919 vietò esplicitamente l'inclusione dell'Austria nella Germania; stesso divieto fu ribadito dall'articolo 88 del trattato di Saint-Germain-en-Laye. Secondo il quotidiano francese Le Figaro «l'Anschluss fu il fatto più grave e carico di conseguenze dalla fine del primo conflitto mondiale».