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La seconda guerra sino-giapponese (7 luglio 1937 - 2 settembre 1945) fu il maggiore conflitto mai avvenuto tra la Repubblica di Cina e l'Impero giapponese, e il più grande conflitto asiatico del XX secolo. Combattuta prima e durante la seconda guerra mondiale terminò con la resa incondizionata del Giappone il 2 settembre 1945, che mise fine alla seconda guerra mondiale.L'invasione della Cina, già flagellata da anni di guerra civile, costituiva parte del progetto strategico complessivo giapponese per assumere il controllo dell'Asia. Le prime avvisaglie di questo piano sono comunemente conosciute come "incidenti cinesi", fatti che la propaganda giapponese attribuì alla Cina in modo da legittimare le successive invasioni. L'Incidente di Mukden nel 1931 fu il casus belli dell'occupazione della Manciuria da parte del Giappone, mentre l'Incidente del ponte di Marco Polo segnò l'inizio dello scontro totale tra i due stati. La Cina non dichiarò ufficialmente guerra al Giappone fino al dicembre 1941, per timore di alienarsi gli aiuti delle potenze occidentali; una volta che il Giappone fu entrato in guerra contro gli Alleati, la Cina fu sciolta da questo vincolo e poté dichiarare apertamente guerra alle Potenze dell'Asse.Dal 1937 al 1941 la Cina combatté da sola, mentre dopo l'attacco di Pearl Harbor a fianco dei cinesi si schierarono anche le forze alleate, sia statunitensi sia sovietiche, che fornirono materiali, uomini e servizi addestrativi alle forze comandate da Chiang Kai-shek. Dopo la resa del Giappone, nazionalisti e comunisti cinesi tornarono a scontrarsi per il controllo del Paese, avviando così l'ultima fase della guerra civile tra nazionalisti e comunisti.
Con Impero giapponese (大日本帝国 Dai Nippon Teikoku?, letteralmente Impero del Grande Giappone) ci si riferisce comunemente al periodo della storia del Giappone che ha inizio con la restaurazione Meiji e termine con la fine della seconda guerra mondiale (comprendente quindi il periodo Meiji, il periodo Taishō e il periodo Shōwa). Politicamente si riferisce al periodo che inizia in Giappone con l'istituzione delle prefetture in sostituzione dei domini feudali (廃藩置県 Haihanchiken?) dal 14 luglio 1871, continua con l'espansione nel Pacifico e nell'Oceano Indiano, fino al 2 settembre 1945, quando il Giappone firma la resa. Costituzionalmente si riferisce invece al periodo compreso tra il 29 novembre 1890 e il 3 maggio 1947. Il Paese era stato denominato Impero del Giappone sin dai domini feudali contrari allo shogunato, le province di Satsuma e Chōshū, che formarono il nucleo del nuovo governo durante la restaurazione Meiji. Tuttavia solamente a partire dal 1889, con la Costituzione dell'Impero del Giappone, il titolo Impero del Giappone venne ufficialmente utilizzato per la prima volta e soltanto nel 1936 tale denominazione venne legalizzata per denominare il Paese. Fino ad allora le denominazioni Nihon ("Giappone"), Dai Nihon ("Grande Giappone"), Dai Nihon-koku ("Stato del Grande Giappone") e Nihon Teikoku ("Impero del Giappone") venivano tutte utilizzate. Nel 1946, durante l'occupazione americana del Giappone, iniziò la ristrutturazione del sistema di governo del Giappone, che iniziò proprio con la modifica della denominazione ufficiale del Paese in Stato del Giappone (日本国 Nihon-koku?) e fu seguita l'anno dopo dalla stesura della nuova Costituzione del Giappone.
Harbin (in cinese: 哈尔滨S, HārbīnP, in manciù: ᡥᠠᡵᠪᡳᠨ, Harbin, in russo: Харби́н?, traslitterato: Charbín) è una città della Cina di 10.635.971 abitanti, il capoluogo della provincia dello Heilongjiang, in Manciuria, nella Cina nordorientale. È la seconda città in cui il cinese mandarino è più simile alla versione standard (dopo Pechino).
La guerra civile cinese (in cinese 國共内戰 国共内战, guógòng neìzhàn, "guerra civile tra nazionalisti e comunisti") fu un conflitto tra il Kuomintang (Partito Nazionalista Cinese, KMT) e il Partito Comunista Cinese (PCC), durato tra alterne fasi dal 1927 al 1950. La guerra iniziò attorno al 1927 quando, dopo il precario Primo Fronte Unito creato prima dell'inizio della Spedizione del Nord contro l'ostilità dei signori della guerra cinesi alla riunificazione del paese, l'ala destra del Kuomintang, guidata da Chiang Kai-shek espulse i comunisti dall'alleanza che aveva reso possibile la comunione d'intenti, dando l'inizio a una serie di campagne di accerchiamento degli avversari. Chiang Kai-shek costituì così nel 1927 un governo a Nanchino, contando sulle forze straniere, mentre nel 1928 riunificò la Repubblica di Cina. Nel 1931 Mao Zedong diventava presidente di una repubblica sovietica con base nel Jiangxi. Dopo l'invasione giapponese della Cina nel 1937 i comunisti e i nazionalisti realizzarono per breve tempo una politica comune per respingere l'invasore. Nel 1946, fallita ogni possibilità di accordo tra le due fazioni, cominciò la seconda fase della guerra, finita nel 1950, quando a prevalere furono tuttavia le forze maoiste e tutta la Cina continentale e le isole Hainan passarono sotto il controllo del partito comunista; dopo la sconfitta i membri del KMT si rifugiarono nell'isola di Taiwan, ultimo bastione della Repubblica di Cina.