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Wehrmacht (/ˈveːɐ̯ˌmaxt/; dal tedesco: "Forza di Difesa") è il nome assunto dalle Forze Armate tedesche con la riforma del 1935 e per tutta la durata della seconda guerra mondiale, fino all'agosto 1946, quando fu formalmente sciolta dopo la resa incondizionata della Germania del 7 maggio 1945. Dalle ceneri delle forze armate dell'Impero tedesco, a partire dal 1919 si erano costituite quelle della Repubblica di Weimar, che nel 1921 avevano preso il nome di Reichswehr, mantenuto fino al 1935. In seguito alla sconfitta della Germania nel secondo conflitto mondiale, le due repubbliche nate nel 1949 si sarebbero dotate ciascuna di un proprio strumento di difesa: la Bundeswehr (1955) nella Repubblica Federale di Germania, e la Nationale Volksarmee (1956) nella Repubblica Democratica Tedesca. La Wehrmacht era costituita da tre Forze Armate: Heer (Esercito) Kriegsmarine (Marina militare) Luftwaffe (Aeronautica militare)Era sottoposta ad un Comando supremo denominato Oberkommando der Wehrmacht (OKW), cui sottostavano i Comandi supremi delle tre Forze Armate, che tuttavia godevano di larga autonomia. Il primo comandante in capo della Wehrmacht fu il feldmaresciallo Werner von Blomberg che venne destituito nel 1938 dal Führer Adolf Hitler che assunse da quel momento anche la guida suprema delle forze armate tedesche. La Wehrmacht, che acquisì una formidabile reputazione di efficienza bellica durante la seconda guerra mondiale ed occupò per un certo periodo di tempo gran parte dell'Europa, viene considerata la più grande forza combattente della storia tedesca e quella dotata di maggior potere rispetto a qualsiasi altra precedente formazione militare germanica.
La rivolta di Varsavia (in polacco: Powstanie Warszawskie) fu l'azione insurrezionale dell'Esercito nazionale polacco che fra il 1º agosto ed il 2 ottobre 1944 combatté contro le truppe tedesche di occupazione allo scopo di liberare la città di Varsavia prima dell'arrivo dell'Armata Rossa sovietica, giunta ormai alle porte della capitale polacca dopo le grandi vittorie dell'offensiva d'estate sul fronte orientale. L'insurrezione ottenne inizialmente alcuni successi e mise in difficoltà la guarnigione tedesca, ma proprio nei primi giorni della rivolta le Panzer-Division della Wehrmacht passarono al contrattacco sul fronte della Vistola e bloccarono e respinsero a Radzymin e Wolomin le unità corazzate sovietiche della 2ª Armata carri della Guardia che erano giunte nel sobborgo varsaviano di Praga. I rivoltosi quindi non poterono contare sull'atteso aiuto delle forze sovietiche e dovettero affrontare la violentissima repressione organizzata dal comando tedesco con l'intervento di brutali unità specializzate delle SS. Dopo due mesi di sanguinosi combattimenti, la rivolta venne annientata e i tedeschi distrussero Varsavia. Le cause del tragico fallimento dell'insurrezione, spietatamente schiacciata dalle forze tedesche, vengono principalmente ricondotte da alcune correnti storiografiche al mancato soccorso ai rivoltosi da parte di Stalin, deciso a far fallire la rivolta e a indebolire le forze nazionaliste polacche fedeli al governo in esilio a Londra, ma sono tuttora materia di vivaci diatribe storico-politiche.
L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO, in francese: Organisation du Traité de l'Atlantique Nord, in sigla OTAN) è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington il 4 aprile 1949, ossia nell'immediato secondo dopoguerra, ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 30 Stati del mondo. Ha sede a Bruxelles: il nuovo quartier generale è stato inaugurato nel 2017 mentre il trasloco dalla vecchia sede è stato completato nel 2018.
Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tedesche, ma conscio della grave impreparazione militare italiana, restò a lungo dubbioso fra diverse alternative, a volte contrastanti fra loro, oscillando tra la fedeltà all'amicizia con Adolf Hitler, l'impulso a rinnegarne la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul campo di battaglia e la brama di essere ago della bilancia nello scacchiere della diplomazia europea.