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Le informazioni sulla storia antica di Varsavia provengono essenzialmente dagli scavi archeologici e da poche fonti scritte. A partire dal medioevo, sull'attuale territorio di Varsavia si trovavano alcuni piccoli borghi e centri urbani: Bródno (tra il IX e l'XI secolo); Godzisław (nel 1155 proprietà del vescovo di Płock) Solec (dal XII secolo porto deputato alla ricezione del sale trasportato per via fluviale da Cracovia). Jazdów (dal XII o dal XIII secolo) Kamion (secondo un documento del 1065 emesso per il convento di Mogilno, oggi Kamionek)La nascita di Varsavia è dovuta alla divisione della Polonia attuata dal re Boleslao III (Bolesław Krzywousty) per evitare dispute tra i suoi figli. La suddivisione portò tuttavia a un indebolimento dello stato e alle invasioni da parte dei Lituani, i quali giunsero fino alla Masovia. Per questo motivo, l'antica tratta commerciale, che andava dalla Rus' di Kiev al Mar Baltico, passando per i territori sul fiume Bug, venne deviata sul lato sinistro della Vistola: il nuovo percorso incrociava la strada che passava tra Kamion e Solec, difesa dalla vicina Jazdów. La conquista e la distruzione di questa ultima cittadina nel 1262 da parte dei Lituani pose fine al periodo d'oro di questo centro commerciale e militare, ma non fermò gli scambi economici. Venne creata una nuova tratta, posizionata più a nord sul fiume, difesa da una fortezza fondata dal duca Boleslao II di Masovia (Bolesław II Mazowiecki), nel punto dove attualmente si erge il Castello Reale di Varsavia. Non si è conservato alcun documento che precisi la localizzazione di Varsavia, ma possiamo ritenere che la città nacque a cavallo tra il XIII e il XIV secolo. I suoi fondatori furono probabilmente dei ricchi mercanti tedeschi di Toruń. Nel 1350 venne eretta una prima linea muraria, e nel 1380 una seconda. Sul finire del XIV secolo a nord della Città Vecchia, racchiusa dalle mura, si sviluppò la Città Nuova gestita da proprie autorità. In seguito all'unione tra la Polonia e la Lituania, la città iniziò rapidamente a crescere e a ingrandirsi. Nel 1406 il duca Giano I vi spostò la propria capitale, precedentemente nella città di Czersk. Con l'estinzione della casata dei duchi di Masovia, nel 1526, Varsavia e il ducato vennero poi annessi alla Corona polacca. Nel 1569 la città divenne sede del parlamento della Confederazione Polacco-Lituana ("Dieta generale del regno di Polonia e del granducato di Lituania"), e dal 1573 vi si tennero le elezioni dei re polacchi. Nel 1596, dopo l'incendio che bruciò il Castello Reale di Cracovia, venne deciso di trasferire la capitale dello stato a Varsavia. È interessante notare che questo fatto non venne sancito da nessun documento legale, e fino all'ultima spartizione della Polonia, nel 1795, Varsavia veniva semplicemente definita come città di residenza ufficiale del re. Nei decenni successivi vennero costruiti molti edifici, chiese, conventi, palazzi che conferirono alla città una struttura in parte ancora visibile oggigiorno. Nel 1643 venne eretta la "Colonna di Sigismondo" (Kolumna Zygmunta), davanti al Castello Reale, che divenne uno dei simboli della città. Il periodo di splendore della città venne interrotto dal cosiddetto Diluvio (Potop Szwedzki , o "Diluvio svedese"), ossia dalle invasioni che caratterizzarono la Guerra del Nord (1655-1660). La città venne saccheggiata e in parte distrutta. Sotto il re Giovanni III Sobieski, Varsavia tornò a rifiorire. In questo periodo venne costruita la residenza reale di Wilanów, uno dei tesori artistici della città.
Il Patto di Varsavia del 1955, detto anche Trattato di Varsavia (in russo: Варшавский договор?, traslitterato: Varšavskij dogovor) ed ufficialmente Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza (in russo: Договор о дружбе, сотрудничестве и взаимной помощи?, traslitterato: Dogovor o družbe, sotrudničestve i vzaimnoj pomošči), è stata un'alleanza militare tra gli Stati socialisti del Blocco orientale nata come contrapposizione all'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO), quest'ultima fondata nel 1949. Per 36 anni, la NATO ed il Patto di Varsavia non si sono mai scontrati direttamente in Europa: gli USA e l'URSS assieme ai rispettivi alleati implementarono politiche strategiche mirate al contenimento dell'avversario sul territorio europeo, mentre lavorarono e combatterono per l'influenza sul piano internazionale partecipando a conflitti come la Guerra di Corea, Guerra del Vietnam, Conflitto arabo-israeliano, Invasione della baia dei Porci, la Guerra sporca, la Guerra cambogiano-vietnamita e altri conflitti.
L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO, in francese: Organisation du Traité de l'Atlantique Nord, in sigla OTAN) è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington il 4 aprile 1949, ossia nell'immediato secondo dopoguerra, ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 30 Stati del mondo. Ha sede a Bruxelles: il nuovo quartier generale è stato inaugurato nel 2017 mentre il trasloco dalla vecchia sede è stato completato nel 2018.
L'isola in Via degli Uccelli è un film del 1997 diretto da Søren Kragh-Jacobsen, basato sull'omonimo romanzo, parzialmente autobiografico, di Uri Orlev.
L'invasione tedesca dei Paesi Bassi (in olandese Duitse aanval op Nederland) costituì una parte del piano tedesco Fall Gelb, il cosiddetto "caso giallo", ossia l'attacco ad occidente voluto da Adolf Hitler una volta conclusa vittoriosamente la campagna di Polonia, e che avrebbe portato la Wehrmacht alla conquista della Francia, attraverso la violazione della neutralità dei Paesi Bassi e del Belgio. La campagna, iniziata il 10 maggio 1940, venne condotta velocemente, secondo i dettami della guerra lampo, con un'azione combinata di truppe corazzate ed aviotrasportate, completando la conquista del paese in soli cinque giorni.
I Robinson di Varsavia è il soprannome dato alle persone che, dopo la capitolazione della rivolta di Varsavia, (dal 1˚ agosto al 3 ottobre 1944) decisero di restare nella capitale e si nascondevano dai tedeschi fra le macerie della città. Molti di loro rimasero nascosti fino al 17 gennaio 1945, quando i reparti dell’Armata Rossa e l’Esercito Popolare Polacco (in polacco: Ludowe Wojsko Polskie) arrivarono a Varsavia, realizzando così l’operazione di Varsavia. Il più conosciuto dei "robinson" fu Władysław Szpilman.
Il ghetto ebraico di Varsavia (in tedesco Jüdischer Wohnbezirk in Warschau) fu istituito dal regime nazista il 16 ottobre 1940 nella città vecchia di Varsavia. Con i suoi 450.000-500.000 abitanti fu il più grande tra i ghetti nazisti in Europa. Il quartiere Nalewki, pieno di condomini e privo di spazi verdi, era la zona tradizionalmente abitata dalla comunità ebraica di Varsavia, allora la più numerosa al mondo dopo quella di New York. Oltre al polacco, vi si parlavano l'yiddish, l'ebraico e il russo (dagli ebrei che erano fuggiti dalla Russia). Prima dell’invasione tedesca della Polonia nel settembre 1939, nella zona abitavano anche non-ebrei e gli ebrei avevano piena libertà di spostarsi e stabilirsi anche negli altri quartieri della città. Sotto il Governatorato Generale Tedesco, l’istituzione del ghetto come luogo esclusivo di residenza coatta della popolazione ebraica locale fu il primo passo nel processo che avrebbe portato nel giro di pochi anni allo sterminio della quasi totalità dei suoi abitanti.
Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tedesche, ma conscio della grave impreparazione militare italiana, restò a lungo dubbioso fra diverse alternative, a volte contrastanti fra loro, oscillando tra la fedeltà all'amicizia con Adolf Hitler, l'impulso a rinnegarne la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul campo di battaglia e la brama di essere ago della bilancia nello scacchiere della diplomazia europea.
I bambini del ghetto di Varsavia sono stati gli oltre 85.000 bambini presenti durante la Seconda guerra mondiale tra le 500.000 persone rinchiuse nel ghetto di Varsavia, il più grande tra i ghetti nazisti istituiti in Polonia per confinarvi la popolazione ebraica della città e dei dintorni. I bambini furono decimati dalle terribili condizioni di vita, dalla fame, dalle malattie e quindi dalle deportazioni nei campi di sterminio di Treblinka e Majdanek. Dopo la rivolta e la liquidazione del ghetto, rimasero in vita solo quei pochi bambini che erano riusciti a trovare rifugio fuori del ghetto nel settore ariano della città. Pochi altri (in massima parte adolescenti) tornarono dalle deportazioni.