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Il solstizio (dal latino solstĭtĭum, composto da sōl, «Sole», e sistĕre, «fermarsi»), in astronomia, è il momento che si verifica due volte all'anno quando la Terra, nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole lungo l'orbita terrestre, presenta in direzione del Sole angolo massimo o minimo tra il proprio asse di rotazione e il piano orbitale terrestre. I due solstizi annuali si verificano intorno al 21 dicembre e al 21 giugno (rispettivamente detti "solstizio d'inverno" e "solstizio d'estate", con riferimento alle stagioni presenti nell'emisfero boreale in quei giorni). Successivamente ai solstizi, in ciascuno dei due emisferi terrestri si inverte la tendenza all'aumentare o al diminuire dell'inclinazione dei raggi del sole, e la tendenza al diminuire o all'aumentare delle ore di luce giornaliere.
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera (hangŭl: 봄 여름 가을 겨울 그리고 봄; latinizzazione riveduta della lingua coreana: Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom) è un film del 2003 diretto da Kim Ki-duk. Il film è ambientato in un eremo buddhista al centro di un lago in una foresta incontaminata, e racconta la vita di un monaco buddhista attraverso le stagioni della sua vita: il regista interpreta l'uomo nell'ultima fase della vita. In Italia è uscito l'11 giugno 2004.
Il Palazzo d'Inverno (in russo: Зимний дворец? - Zimnij dvorec), sorge sul lungoneva del Palazzo, fra la riva del fiume Neva e la Piazza del Palazzo a San Pietroburgo, in Russia. Fu costruito tra il 1730 e il 1837 su progetto dell'architetto italiano Bartolomeo Rastrelli come residenza invernale degli zar.
Novembre è un componimento poetico di Giovanni Pascoli, tratto dalla raccolta poetica Myricae. Originariamente era intitolato San Martino come l'omonima poesia del maestro Carducci da cui trae l'ascendenza.
Con inverno nucleare o atomico mondiale si intende il periodo successivo ad un'ipotetica guerra termonucleare su scala planetaria o regionale. Basandosi sugli effetti riscontrati durante le esplosioni atomiche avvenute ad Hiroshima e Nagasaki sul finire della Seconda Guerra Mondiale, sui vari esperimenti nucleari portati a termine da molti stati nel periodo post-bellico e sugli effetti del disastro di Černobyl', gli scienziati hanno elaborato diverse teorie riguardanti questo periodo. Grazie ai venti che trasporterebbero le polveri radioattive, si andrebbe a costituire uno scudo uniforme impermeabile ai raggi solari. Questo farebbe precipitare le temperature nell'atmosfera. La combinazione tra le basse temperature, la continua oscurità e le radiazioni dovute alle esplosioni atomiche produrrebbero sconvolgimenti climatici tali da compromettere irrimediabilmente la vita delle specie animali e vegetali. Negli studi commissionati durante gli anni ottanta si tenne conto del fatto che al momento dell'esplosione un moto convettivo, cioè il fungo atomico, trasporta rapidamente tutte le polveri verso strati più alti. Questo dovrebbe creare una uniforme nube di polvere e cenere radioattiva sospesa nell'aria fra i 1000 e i 2000 metri da terra. La nube accumulerebbe l'energia solare e farebbe salire le temperature degli strati della tropopausa ed alta troposfera fino a 80 °C, mentre la superficie della Terra rimarrebbe protetta dai raggi solari e si raffredderebbe in media di 40 °C. Esistono teorie contrapposte sulle porzioni di superficie terrestre che verrebbero coperte. Alcune teorie sostengono che le polveri di 100 atomiche non termonucleari da 15 kt, cioè di capacità distruttiva tattica come quella di Hiroshima, lanciate da paesi di zone subtropicali non si stabilizzerebbero in zona, ma coprirebbero uniformemente la superficie terrestre. La sopravvivenza sulla superficie sarebbe del tutto impossibile a causa delle temperature, delle frequenti piogge radioattive e della precipitazione di agenti cancerogeni.
L'equinozio (dal latino aequĭnoctĭum, derivato a sua volta dalla locuzione aequa nox, cioè «notte uguale (per durata) al dì») è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest'ultimo si trova allo zenit dell'equatore. Esso ricorre due volte durante l'anno solare e in quel momento il periodo diurno, ovvero quello di esposizione alla luce del Sole, e quello notturno sono uguali, giungendo i raggi solari perpendicolarmente all'asse di rotazione della Terra. Gli equinozi occorrono a marzo e a settembre del calendario civile; insieme ai solstizi, marcano il momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra. Nell'emisfero boreale l'equinozio di marzo segna la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, mentre quello di settembre termina l'estate e introduce l'autunno. Viceversa accade nell'emisfero australe, dove l'autunno inizia all'equinozio di marzo e la primavera a quello di settembre. L'equinozio d'autunno del 1983 causò indirettamente un elevato rischio di conflitto nucleare immediato tra URSS e USA, il cosiddetto "incidente dell'equinozio d'autunno", provvidenzialmente gestito dal tenente colonnello russo Stanislav Evgrafovič Petrov.