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Con mitologia norrena, mitologia nordica o mitologia scandinava ci si riferisce all'insieme dei miti appartenenti alla religione tradizionale pre-cristiana dei popoli germanici della scandinavia, inclusi quelli che colonizzarono l'Islanda e le Fær Øer, dove le fonti scritte della mitologia norrena furono assemblate. È da ritenersi un ramo della mitologia germanica (che include anche la mitologia anglosassone o inglese), che è il nucleo mitematico più antico. La mitologia germanica ha radici nella mitologia indoeuropea. Per la maggior parte dell'età vichinga venne trasmessa oralmente e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente basate su testi medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente all'introduzione del Cristianesimo tra i popoli germanici. La mitologia norrena si è conservata anche come fonte d'ispirazione letteraria, produzioni teatrali, cinematografica e videoludica, che spesso ne hanno tuttavia presentato i contenuti snaturandoli.
La lingua svedese () è una lingua germanica settentrionale parlata da 9,6 milioni di persone, prevalentemente in Svezia (come unica lingua ufficiale, dal 1º luglio 2009) ed in alcune zone della Finlandia (circa il 6% della popolazione soprattutto lungo le coste e nelle isole Åland), dove ha pari diritti legali insieme al finlandese. In gran parte è mutuamente intelligibile con il norvegese, mentre minore è l'intelligibilità reciproca con il danese. Discendente del norreno, lo svedese è attualmente la più parlata delle lingue germaniche settentrionali. Lo svedese standard, parlato dalla maggior parte degli svedesi, è la lingua nazionale evolutasi a partire dai dialetti svedesi centrali nel XIX secolo. Malgrado esistano ancora distinte varietà regionali discendenti dai vecchi dialetti rurali, la lingua parlata e scritta è uniforme e standardizzata. Alcuni di questi dialetti differiscono considerevolmente dalla lingua standard nella grammatica e nel vocabolario, e non sempre sono mutuamente intelligibili con lo svedese standard. Sebbene non siano in pericolo di un'imminente estinzione, simili dialetti sono stati in declino durante il secolo scorso, nonostante siano ben studiati e il loro uso sia spesso incoraggiato dalle autorità locali. L'ordine standard delle parole nella frase è Soggetto Verbo Oggetto, sebbene possa essere spesso modificato per sottolineare alcune parole o frasi. La morfologia svedese è simile a quella inglese; le parole subiscono una minima flessione, ci sono due generi grammaticali, c'è distinzione tra singolare e plurale e non ci sono casi (sebbene vecchie analisi postulino due casi, nominativo e genitivo). Gli aggettivi conoscono una costruzione dei gradi di comparazione analoga a quella dell'inglese ma sono anche flessi secondo genere, numero e determinazione. La determinazione dei sostantivi è indicata principalmente attraverso suffissi (uscite), alle quali si affiancano anche alcune forme vere e proprie di articolo. La prosodia evidenzia la presenza sia dell'accento, sia, in molti dialetti, di qualità tonali. Lo svedese è foneticamente interessante anche per la presenza di una fricativa dorsopalatale velare sorda, un fonema consonantico altamente instabile.
La lingua norrena è una lingua germanica evolutasi dalla lingua proto-norrena successivamente al VII secolo e usata dagli abitanti della Scandinavia e delle loro colonie oltremare durante tutta l'era vichinga. La maggior parte dei testi a noi pervenuti risalgono al cosiddetto periodo scandinavo antico della lingua islandese (1050-1350); lingua evolutasi dal norreno successivamente alla colonizzazione dell'Islanda nel IX secolo. L'evoluzione di questa lingua islandese è il dialetto norreno occidentale, via di mezzo fra l'antico islandese e l'antico norvegese. Tuttavia, esisteva anche un dialetto molto simile denominato norreno orientale, parlato in Danimarca e in Svezia nonché nei loro insediamenti extraterritoriali. Inoltre, non c'era una separazione territoriale ben definita fra le due varianti di questo idioma. Fino al XIII secolo, queste varianti erano considerate dalla popolazione un linguaggio unico chiamato dansk tunga (nel dialetto orientale) o dǫnsk tunga (nel dialetto occidentale). Questi autonimi si traducono letteralmente con "lingua danese". Il norreno aveva un rapporto di mutua intelligibilità con l'antico inglese e anche l'antico sassone e altre lingue parlate nella Germania settentrionale. Gradualmente è evoluto in queste lingue moderne: islandese, faroese, norvegese, danese e svedese. Per questo, nella forma scritta, il norreno è comprensibile per coloro che parlano l'islandese moderno; tuttavia, specialmente nella pronuncia dei fonemi vocalici, è cambiato molto. Anche il faroese presenta molte somiglianze con questa lingua morta ma è stato molto influenzato dal danese, dal norvegese e dal gaelico scozzese.
La lingua italiana in Argentina ha sempre avuto in quel Paese un ruolo particolare, dato che l'Argentina per decenni fu la meta di emigrazione per eccellenza.
Il danese o lingua danese è una lingua di ceppo indoeuropeo appartenente al gruppo settentrionale delle lingue germaniche. È parlata da circa sei milioni di persone, principalmente in Danimarca e nella regione di Schleswig meridionale, nel nord della Germania, dove ha uno status di lingua minoritaria. Inoltre comunità minori di lingua danese si trovano in Norvegia, Svezia, Spagna, Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina. A causa dell'immigrazione e della perdita linguistica nelle aree urbane, circa il 15-20% della popolazione della Groenlandia parla il danese come lingua madre. È lingua ufficiale in Danimarca e seconda lingua ufficiale in Groenlandia, accanto al kalaallisut, e sulle Isole Fær Øer accanto alla lingua faroese. Come ex lingua coloniale è ancora in uso in Islanda. Insieme alle altre lingue germaniche settentrionali, il danese è un discendente del norreno: la lingua comune delle popolazioni germaniche che vivevano in Scandinavia durante l'era vichinga. Il danese, insieme allo svedese, deriva dal sottogruppo norreno-orientale, mentre la lingua centrale norvegese prima dell'influenza del danese e del norvegese Bokmål è classificata come norreno occidentale insieme a faroese ed islandese. Una classificazione più recente basata sulla mutua intelligibilità separa i moderni parlati danese, norvegese e svedese, classificati come "scandinavi continentali" da islandese e faroese, classificati come "scandinavi insulari". È lingua di minoranza, parlata da ca. 50.000 persone, nel Land tedesco dello Schleswig-Holstein (dan. Slesvig-Holsten), tutelata dalla costituzione regionale. Fino al XVI secolo il danese era un continuum di dialetti parlati dallo Schleswig alla Scania senza convenzioni standard o di ortografia. Con la Riforma protestante e l'introduzione della stampa fu sviluppata una lingua standard basata sul dialetto colto di Copenaghen. Si diffuse attraverso l'uso nel sistema educativo e amministrativo, anche se il tedesco e il latino continuarono ad essere le lingue scritte più importanti fino al XVII secolo. In seguito alla perdita di porzioni territoriali in Germania e Svezia, un movimento nazionalista adottò la lingua come segno dell'identità danese, ed essa sperimentò una forte ondata d'uso e popolarità, con importanti opere di letteratura prodotte nei secoli XVIII e XIX. Oggi i dialetti danesi tradizionali sono quasi scomparsi, sebbene esistano varianti regionali della lingua standard. Le principali differenze linguistiche sono tra generazioni, con un gergo giovanile particolarmente innovativo. È invece sparito nelle Isole Vergini Statunitensi, colonia danese fino al 1916. Il danese ha un inventario vocale molto ampio che comprende 27 vocali fonematiche distintive, e la sua prosodia è caratterizzata dal fenomeno distintivo dello stød, una sorta di tipo di fonazione laringea. A causa delle molte differenze di pronuncia che distinguono il danese dalle sue lingue vicine, in particolare le vocali, la prosodia difficile e le consonanti "debolmente" pronunciate, a volte è considerata una lingua difficile da imparare e comprendere e alcune prove dimostrano che i bambini piccoli sono più lenti ad acquisire le distinzioni fonologiche del danese. La grammatica è moderatamente flessiva con coniugazioni e flessioni forti (irregolari) e deboli (regolari). I sostantivi e i pronomi dimostrativi distinguono il genere comune dal neutro. Come l'inglese, il danese ha solo i resti di un precedente sistema di casi, in particolare nei pronomi. A differenza dell'inglese, ha perso la marcatura di tutti i verbi. La sua sintassi è l'ordine delle parole V2, con il verbo finito che occupa sempre il secondo posto nella frase. Anche la variante Bokmål della lingua norvegese è, dal punto di vista strettamente linguistico, una forma di danese norvegesizzato. Ciò nonostante, gli sviluppi storico-culturali inducono a non considerarla tale. Una variante particolare del danese è parlata sull'isola Bornholm, il bornholmese, che mantiene tratti rinvenuti tutt'oggi nella lingua islandese, come la conservazione dei tre distinti generi nominali dell'antico norreno.
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La grande recessione fu una crisi economica mondiale verificatasi tra il 2007 ed il 2013 scoppiata negli Stati Uniti d'America nel 2006 in seguito alla crisi dei subprime e del mercato immobiliare. Fu innescata dallo scoppio di una bolla immobiliare, che produsse a catena una grave crisi finanziaria nell'economia americana. La recessione ha poi gradualmente assunto un carattere globale, spinta da meccanismi finanziari di contagio, e perdurante (tranne alcune eccezioni come India e Cina) con la spirale recessiva che si è ulteriormente aggravata, in diversi Paesi europei (Europa mediterranea e altri), con la crisi del debito degli stati sovrani europei. Tra i principali fattori della crisi figurano gli alti prezzi delle materie prime (petrolio in primis), una crisi alimentare mondiale, la minaccia di una recessione in tutto il mondo e una crisi creditizia (seguita a quella bancaria) con conseguente crollo di fiducia dei mercati borsistici. Viene considerata da molti economisti come una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla grande depressione dei primi anni del XX secolo.
L'euro (AFI: /ˈɛuro/; plurale invariabile oppure, meno comunemente, "euri"; EUR o €) è la valuta ufficiale dei paesi della zona euro e quella unica attualmente adottata da 19 dei 27 Stati membri dell'Unione aderenti all'Unione economica e monetaria dell'Unione europea (UEM), ossia Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Le ultime nazioni ad aver adottato la valuta sono state la Lettonia e la Lituania, rispettivamente il 1º gennaio 2014 e il 1º gennaio 2015.Il complesso di questi Paesi, detto informalmente zona euro (o anche eurozona o eurolandia), conta una popolazione di oltre 343 milioni di abitanti; prendendo in considerazione anche quei paesi terzi che utilizzano divise legate all'euro, la moneta unica interessa direttamente oltre 480 milioni di persone in tutto il mondo. In aggiunta ai membri dell'eurozona, la moneta unica europea è utilizzata anche in altri sei Stati europei, a seguito di accordi internazionali o a seguito dell'adozione unilaterale. Quattro microstati, ossia Andorra, la Città del Vaticano, il Principato di Monaco e San Marino, hanno adottato l'euro in virtù delle preesistenti condizioni di unione monetaria con Paesi membri della UE. Infine anche il Montenegro e il Kosovo hanno adottato unilateralmente l'euro. L'euro è la moneta ufficiale anche in tutti i dipartimenti d'oltremare e le collettività d'oltremare francesi: Mayotte (Africa), Riunione (Africa), Guadalupa (Nordamerica), Martinica (Nordamerica), Saint-Pierre e Miquelon (Nordamerica), Saint Barthélemy (Nordamerica), Saint-Martin (Nordamerica), Guyana francese (Sudamerica). L'euro è la valuta corrente anche a Ceuta e Melilla, città autonome spagnole in nord Africa, nelle Canarie, comunità autonoma della Spagna in nord Africa, nei possedimenti spagnoli del nord Africa (Plazas de soberanía) e nelle regioni autonome del Portogallo Azzorre e Madera. L'euro è amministrato dalla Banca centrale europea (BCE), con sede a Francoforte sul Meno, e dal Sistema europeo delle banche centrali; il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.