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Piazza della Vittoria, o più semplicemente piazza Vittoria, è una delle principali piazze di Brescia, costruita fra il 1927 e il 1932 su progetto dell'architetto e urbanista Marcello Piacentini attraverso la demolizione di una parte del centro storico medievale. Oggetto di smantellamento degli elementi rappresentativi dell'ideologia fascista nel secondo dopoguerra è un emblema di architettura e organizzazione urbanistica del ventennio.
L'obelisco di Marconi, o obelisco dell'EUR, è un obelisco di Roma, annoverato tra i più moderni insieme al Novecento, a quello del Foro Italico, a quelli di villa Torlonia e a quello di villa Medici. Opera dello scultore Arturo Dazzi, è intitolato al fisico, inventore e senatore Guglielmo Marconi.
Natura morta è il titolo di due dipinti di Arturo Dazzi. Eseguiti verso il 1965, appartengono alle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo.
Il Bigio (nominativo ufficiale Era fascista) è una scultura in marmo di Carrara (altezza 750 cm) di Arturo Dazzi, realizzata nel 1932 e posta in origine in piazza della Vittoria a Brescia. Il colosso venne elogiato da Benito Mussolini nel 1932 come raffigurazione dell'Era fascista, che divenne il suo nome ufficiale. Per la popolazione bresciana tuttavia la statua passò alla storia con il nome di Bigio, più probabilmente perché realizzata in "marmo bigio" che per la forma dialettale del nome Luigi, assieme ad altri nomi meno noti come Camillo o Lello, quest'ultimo anche in relazione alla forma dialettale lélo, cioè sciocco, in senso dispregiativo. Nell'immediato dopoguerra fu oggetto di numerosi atti di contestazione antifascista, fino alla sua rimozione nel 1945, quando venne trasferito in un magazzino comunale. Dopo quasi settant'anni di oblio e proposte sul suo recupero, nel 2013 la giunta guidata dal sindaco Adriano Paroli ha dato il via al restauro del colosso, in vista del suo ricollocamento pensato nell'ambito del progetto di riqualificazione generale della piazza, mirato a restituirne le linee originali e collegato all'apertura della fermata "Vittoria" della metropolitana di Brescia. La successiva amministrazione di Emilio Del Bono, tuttavia, ha bloccato il progetto e il dibattito sul destino della statua è ancora oggi in corso.