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Piazza della Vittoria, o più semplicemente piazza Vittoria, è una delle principali piazze di Brescia, costruita fra il 1927 e il 1932 su progetto dell'architetto e urbanista Marcello Piacentini attraverso la demolizione di una parte del centro storico medievale. Oggetto di smantellamento degli elementi rappresentativi dell'ideologia fascista nel secondo dopoguerra è un emblema di architettura e organizzazione urbanistica del ventennio.
L'obelisco di Marconi, o obelisco dell'EUR, è un obelisco di Roma, annoverato tra i più moderni insieme al Novecento, a quello del Foro Italico, a quelli di villa Torlonia e a quello di villa Medici. Opera dello scultore Arturo Dazzi, è intitolato al fisico, inventore e senatore Guglielmo Marconi.
Santo Stefano (in gallurese Santu Stefanu, in sardo Santu Istèvene) è un'isola dell'arcipelago di La Maddalena nella Sardegna nord-orientale.L'isola è proprietà privata, ad eccezione del versante orientale su cui insistono insediamenti della Marina Militare italiana. Si trova all'interno del Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.
La Prima Quadriennale d'Arte Nazionale viene organizzata a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni nel 1931. Si inaugura il 5 gennaio e si chiude il 15 agosto. La sede è il Palazzo delle Esposizioni. Gli allestitori sono: Pietro Aschieri ed Enrico Del Debbio. Gli espositori sono circa 500 e l'organizzazione è affidata a Cipriano Efisio Oppo. Oppo è una figura poliedrica. Oltre ad essere pittore e critico d'arte riveste incarichi pubblici di notevole spicco; in Parlamento è deputato. Sotto la sua guda si organizzeranno le prime quattro edizioni: dal '31 al 43. Il regolamento prevedeva una commissione per selezionare gli artisti e per assegnare delle sale per delle esposizioni personali: per la prima edizione questa è formata da Oppo, Carlo Carrà, Arturo Dazzi, Margherita Sarfatti, Ardengo Soffici, oltre che dal presidente Enrico San Martino Valperga, ed è incaricata della selezione degli artisti e dell’assegnazione delle sale personali. Dieci sale sono dedicate ad artisti viventi: Amerigo Bartoli, Felice Carena, Carlo Carrà, Felice Casorati, Ferruccio Ferrazzi, Romano Romanelli, Mario Sironi, Carlo Socrate, Ardengo Soffici, Arturo Tosi. Due ad Armando Spadini e Medardo Rosso, scomparsi rispettivamente nel 1925 e nel 1928. Agli accademici d’Italia Giulio Aristide Sartorio, Adolfo Wildt, Antonio Mancini e Pietro Canonica sono assegnate due grandi sale. 1562 opere di pittura, 306 di scultura, 121 di bianco e nero. Ne sarà accettato solo il 21%. Polemiche suscita l’esclusione di de Chirico. Sono esclusi i gruppi di artisti. Viene fatta un'unica eccezione per il movimento dei futuristi. Rivolgendosi direttamente a Mussolini, Filippo Tommaso Marinetti riesce a ottenere una deroga. Così ai futuristi viene dedicata una sala con le opere di Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Munari, Prampolini, Tato, Thayaht. Ci sono gli schieramenti locali: i toscani Viani, Marini, De Grada, Colacicchi, Conti. I bolognesi: Morandi, Bertocchi. I torinesi: Menzio, Galante, Levi, Paulucci. E gli italiani di Parigi: Magnelli, Tozzi, Gino Severini, Giovanni De Martino, Filippo de Pisis, Massimo Campigli.
Il cimitero comunale di Sassari sorge ai margini del centro cittadino del capoluogo sardo nei pressi della stazione, con l'ingresso principale raggiungibile da viale Porto Torres.
Il Bigio (nominativo ufficiale Era fascista) è una scultura in marmo di Carrara (altezza 750 cm) di Arturo Dazzi, realizzata nel 1932 e posta in origine in piazza della Vittoria a Brescia. Il colosso venne elogiato da Benito Mussolini nel 1932 come raffigurazione dell'Era fascista, che divenne il suo nome ufficiale. Per la popolazione bresciana tuttavia la statua passò alla storia con il nome di Bigio, più probabilmente perché realizzata in "marmo bigio" che per la forma dialettale del nome Luigi, assieme ad altri nomi meno noti come Camillo o Lello, quest'ultimo anche in relazione alla forma dialettale lélo, cioè sciocco, in senso dispregiativo. Nell'immediato dopoguerra fu oggetto di numerosi atti di contestazione antifascista, fino alla sua rimozione nel 1945, quando venne trasferito in un magazzino comunale. Dopo quasi settant'anni di oblio e proposte sul suo recupero, nel 2013 la giunta guidata dal sindaco Adriano Paroli ha dato il via al restauro del colosso, in vista del suo ricollocamento pensato nell'ambito del progetto di riqualificazione generale della piazza, mirato a restituirne le linee originali e collegato all'apertura della fermata "Vittoria" della metropolitana di Brescia. La successiva amministrazione di Emilio Del Bono, tuttavia, ha bloccato il progetto e il dibattito sul destino della statua è ancora oggi in corso.
Arturo Dazzi (Carrara, 13 luglio 1881 – Pisa, 16 ottobre 1966) è stato uno scultore e pittore italiano.
L'arte figurativa, a differenza dell'arte astratta, riguarda la rappresentazione di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Alcuni degli stili artistici sono essenzialmente figurativi come gli stili del Rinascimento, Barocco e del Realismo. Per contro, molti movimenti più recenti come l'Impressionismo o l'Espressionismo sono anche figurativi, ma meno preoccupati per il mimetismo con la realtà. Infine, il Fotorealismo e l'Iperrealismo sono movimenti attuali di rappresentazione di soggetti riconoscibili. Il termine arti figurative viene anche usato per denotare collettivamente le attività artistiche che si basano sulle figure, cioè pittura, disegno, grafica, architettura, scultura e altre arti plastiche.