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La Somalia italiana (in arabo: الصومال الإيطالي Al-Sumal Al-Italiy, in somalo Dhulka Talyaaniga ee Soomaaliya, in inglese Italian Somaliland) fu, dal 1889 al 1908, un protettorato e poi, dal 1908, una colonia italiana. Nel 1936 divenne Governatorato della Somalia nell'Africa Orientale Italiana. Nel corso della Seconda guerra mondiale, nel 1941, avvenne l'occupazione da parte del Regno Unito che si protrasse fino al 1949-1950. Dal 1950 fino al 1960 fu sotto l'Amministrazione fiduciaria Italiana per conto dell'ONU. La storia della Somalia come Stato sovrano inizia a partire dal 1960.
La Somalia britannica, nota anche con il nome di British Somaliland, fu un protettorato britannico della parte settentrionale del Corno d'Africa, confluita nel 1960 assieme alla Somalia italiana nella Repubblica Democratica Somala. È l'attuale Somaliland, Stato non riconosciuto dalla comunità internazionale.
La Somalia (in somalo Soomaaliya; in arabo الصومال, al-Sūmāl), ufficialmente Repubblica Federale di Somalia (in somalo Jamhuuriyadda Federaalka Soomaaliya; in arabo جمهورية الصومال الفدرالية, Jumhūriyyat aṣ-Ṣūmāl al-Fideraaliya), è uno Stato dell'Africa orientale situato nel corno d'Africa. Il nome attuale della Somalia le fu dato dall'esploratore italiano Luigi Robecchi Bricchetti, che fu il primo europeo a visitare estensivamente la regione del Corno d'Africa denominata Benadir.Confina con Gibuti a nord, con l'Etiopia a ovest e con il Kenya a sudovest; si affaccia a nord sul Golfo di Aden e a est sull'oceano Indiano. Ha la linea di costa più lunga di tutto il continente e ha un territorio prevalentemente composto da altopiani e pianure. Il clima è perlopiù arido lungo tutto l'anno, con periodici venti monsonici e piogge irregolari.Anticamente, la Somalia fu un importante centro commerciale con il resto del mondo antico e, secondo molti studiosi, potrebbe essere l'ubicazione più probabile del leggendario Paese di Punt. Nel corso del tempo fu denominata in svariati modi, gli antichi Egizi la chiamavano Punt (Egiziano: pwnt; secondo letture alternative da parte di egittologi invece pwene(t)), per gli antichi Greci aveva più di un nome, la chiamavano Barbaria (il nome si riferiva al litorale della regione del Nordest Africa, corrispondente agli odierni Sudan, Eritrea, Gibuti e Somalia), e Macrobia (Μακροβίοι), quest’ultimo era il nome usato da Erodoto, ed esso deriva dal nome dei suoi abitanti che erano considerati un popolo leggendario che si trovava all’estremo sud del mondo (dal punto di vista dei Greci), gli antichi Romani invece la chiamavano Regio Aromatica, mentre il nome datogli dagli antichi Arabi era bilad-al-Barbar, nome che si pensa sia stato influenzato da quello datogli dai Greci. Lungo il medioevo, i flussi commerciali della regione vennero dominati da vari sultanati somali, fra cui quelli di Ajuran, Adal, Warsangali e Geledi. Nel tardo XIX secolo, britannici e italiani acquisirono il controllo di parte della costa somala, portando alla creazione dei protettorati della Somalia britannica (nord) e della Somalia italiana (centro e sud).Il controllo sulla parte interna dei territori fu però consolidato solo lungo gli anni venti del XX secolo. Nel 1936, la Somalia italiana fu fatta confluire nell'Africa Orientale Italiana. Amministrativamente rimase tale fino al 1941, quando passò sotto il controllo militare britannico. Dopo la seconda guerra mondiale, il nord del paese rimase protettorato britannico, mentre la restante parte fu affidata ad una amministrazione fiduciaria italiana. Nel 1960, le due regioni furono unite nella Repubblica Somala. Nel 1969, il maggiore Mohammed Siad Barre portò a termine un colpo di Stato e si insediò come presidente-dittatore, rimanendo in carica fino allo scoppio della guerra civile (26 gennaio 1991). Da allora, nonostante numerosi tentativi, nessuna autorità o fazione è riuscita a imporre il proprio controllo su tutto il paese. La Somalia è stata governata da una pluralità di entità statali più o meno autonome, che esercitano ciascuna un diverso grado di controllo del territorio. Anche per questo motivo, la Somalia è stata considerata uno "Stato fallito" ed è ancora oggi nel 2020 uno degli Stati più poveri e violenti del mondo. In assenza di un governo centrale, l'amministrazione della giustizia è regredita a livello locale, con l'utilizzo di istituti civili, religiosi islamici oppure consuetudinari, mentre l'economia si mantiene a livelli informali, basati sull'allevamento del bestiame, sulle rimesse degli emigrati, e sulle telecomunicazioni. Tali condizioni rimangono anche dopo la presenza di un Governo Centrale a partire dal 2012. Dal 2011 sono state riaperte le ambasciate di Turchia, Gibuti, Kenya, Iran, Regno Unito, Italia e ONU. Prova del miglioramento della sicurezza in Somalia è la visita del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon nel dicembre del 2011. Nell'agosto 2012 fu istituita la Repubblica Federale somala. Nel settembre 2012, fu eletto presidente Hassan Sheikh Mohamoud e successivamente il ministro degli affari esteri Fowsiyo Yusuf Haji Adan ha invitato i paesi occidentali ad investire nel paese, riuscendo nel 2013 a stipulare accordi con Emirati Arabi e Cina. Nel 2017 fu eletto presidente Mohamed Farmajo.
La pirateria somala è una pirateria marittima contemporanea, iniziata nei primi anni novanta del XX secolo dall'inizio della guerra civile somala, rappresenta una minaccia costante, al largo delle coste della Somalia, alla navigazione tra Europa, Corno d'Africa e Asia.
La guerra civile somala è un conflitto scoppiato nel 1986 in Somalia, e tuttora in corso, che abbraccia nel suo complesso tre fasi distinte: dal 1986 al 1991, comprendente la fase della rivolta contro il regime di Siad Barre, al potere dal 1969; dal 1991 al 2000, vede fronteggiarsi i signori della guerra locali che, nella fase più cruenta del conflitto (1991-1996), ha come principali antagonisti il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid (il successivo periodo di transizione, che ha condotto prima ad un governo nazionale di transizione e poi ad un governo federale di transizione, si è concluso nel 2012 con l'istituzione di un nuovo governo federale); dal 2006, che vede opposti al governo internazionalmente riconosciuto prima i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e poi i gruppi di Al-Shabaab, legati al terrorismo islamista.Nel 1992, la grave crisi umanitaria che stava sconvolgendo la Somalia indusse le Nazioni Unite ad un intervento armato nella regione, concretizzatosi con le missioni UNOSOM I (1992), UNITAF (1992-1993) e UNOSOM II (1993-1995); i caschi blu, tuttavia, non raggiunsero l'obiettivo di riappacificare il paese, di fatto divenuto uno Stato fallito. Altri motivi di conflitto riguardano poi le contese territoriali fra entità statali non riconosciute; prima fra tutti la disputa Somaliland-Puntland. Nel 2006 l'Unione Africana, al fine di favorire la riconciliazione tra le varie fazioni in lotta, ha istituito la missione AMISOM. Successivamente, nel 2011, è stata avviata l'Operazione Linda Nchi, condotta dalle forze somale in collaborazione con forze multinazionali, mentre, nell'agosto 2014, il governo ha dato il via all'Operazione Oceano Indiano con lo scopo di riconquistare gli ultimi territori controllati dai ribelli. Secondo le stime, dal 1991 sono morte a causa del conflitto circa 500.000 persone. Armed Conflict Location e Event Dataset stima che circa 3.300 persone furono uccise nel 2012, mentre nel 2013 le perdite furono 3150.
Il colonialismo italiano ebbe inizio alla fine del XIX secolo, con l'acquisizione pacifica dei porti africani di Assab e Massaua, sul mar Rosso. A seguito della spartizione dell'Africa da parte delle potenze europee (1881-1914), il Regno d'Italia deteneva il controllo dell'Eritrea e della Somalia, oltre che di Cirenaica, Tripolitania e Isole egee, sottratte all'Impero ottomano nel corso della guerra italo-turca (1911-1912). Sussisteva anche una concessione italiana a Tientsin, in Cina, sin dal 1901. Nel corso della prima guerra mondiale, un corpo di spedizione italiano occupò preventivamente l'Albania meridionale per impedirne la conquista da parte dell'Impero austro-ungarico, instaurandovi un protettorato (1917-1920). Il regime fascista di Benito Mussolini, salito al potere dopo il conflitto mondiale, manifestò l'intenzione di espandere i possedimenti del regno e soddisfare le pretese degli irredentisti. Nel 1934 Cirenaica e Tripolitania furono unite nella Libia italiana; con la guerra del 1935-36 l'Italia conquistò l'Etiopia, che fu unita ad Eritrea e Somalia per dare vita all'Africa Orientale Italiana, nel 1938 Vittorio Emanuele III d'Italia assunse il titolo di Primo maresciallo dell'Impero e fu proclamata ufficialmente la nascita dell'impero italiano che durò sino alla caduta del fascismo. Nel 1939 fu nuovamente conquistata l'Albania, regno che fu quindi posto in unione personale con quello d'Italia (1939-1943). Dopo l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale nel 1940, il territorio metropolitano del regno, assieme a quello delle colonie e delle zone di occupazione militare, raggiunse la sua massima espansione. I territori italiani - oltre a quelli fin qui citati - si estendevano allora da parte della Francia meridionale ai protettorati e alle occupazioni nei Balcani (Slovenia, Dalmazia, Croazia, Montenegro, Grecia), alla Somalia britannica. Sia le colonie storiche sia le acquisizioni più recenti andarono tuttavia perdute a causa delle successive vicende belliche e dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati (8 settembre 1943). Allo Stato italiano, seppur schieratosi a fianco degli Alleati dopo il 1943, furono imposte dure condizioni dal trattato di Parigi del 1947: tra di esse, la perdita di tutte le colonie ad eccezione della Somalia, amministrazione fiduciaria italiana dal 1950. Il 1º luglio 1960 la Somalia ottenne l'indipendenza, sancendo così la fine dell'ottantennio coloniale italiano.
L'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia (acronimo "A.F.I.S.") fu un'amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite nell'attuale Somalia, amministrata dall'Italia tra il 1950 e il 1960.