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Giovanni Pierallini (Prato, 12 maggio 1817 – Siena, 2 dicembre 1888) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
La Lombardia (AFI: /lombar'dia/ in italiano; /lombar'dia/, /lumbar'dia/ o /lumbar'dea/ in lombardo) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale, prefigurata nel 1948 e istituita nel 1970. Gli abitanti sono 9 980 080 e il territorio è suddiviso in 1 506 comuni (regione con il maggior numero di comuni su tutto il territorio nazionale), distribuiti in dodici enti di area vasta (undici province più la città metropolitana di Milano). La regione si posiziona prima in Italia per popolazione e numero di enti locali, mentre è quarta per superficie, dopo Sicilia, Piemonte e Sardegna. Ha il suo capoluogo nella città di Milano e confina a nord con la Svizzera (Canton Ticino e Cantone dei Grigioni), a ovest con il Piemonte, a est con il Veneto e il Trentino-Alto Adige e a sud con l'Emilia-Romagna.
Nevers (pronuncia: /nə'vɛʁ/; in italiano antico Niversa è un comune francese di 39.120 abitanti capoluogo del dipartimento della Nièvre, nella regione Borgogna-Franca Contea. La città si trova alla confluenza della Nièvre nella Loira e i suoi abitanti si chiamano Neversois. Importante nodo ferroviario (il principale scalo è la stazione di Nevers), la tradizione principale di Nevers consiste nella lavorazione della ceramica.
Il principe (titolo assegnato nell'edizione originale postuma di Antonio Blado e poi unanimemente adottato, ma il titolo originario era in lingua latina: De Principatibus, "Sui principati") è un saggio critico di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per conquistarli e mantenerli. Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo "machiavellismo" e l'aggettivo "machiavellico". L'opera non è ascrivibile ad alcun genere letterario particolare, in quanto non ha le caratteristiche di un vero e proprio trattato. Da una parte è vero che nel periodo umanista si erano molto diffusi i trattati sul sovrano ideale, anche chiamati speculum principis (ossia specchi del principe), i quali elencavano tutte le virtù che un sovrano avrebbe dovuto avere per poter governare correttamente, prendendo spunto dalla storia e dai classici latini e greci. Dall'altra l'opera del Machiavelli si pone espressamente in forte rottura con quella tradizione, giungendo di fatto a rivoluzionare per sempre la concezione della politica e del buon governo per un principe, ricevendo a tale proposito aspre critiche dei suoi contemporanei. Il Principe si compone di una dedica e ventisei capitoli di varia lunghezza; l'ultimo capitolo consiste nell'appello ai de' Medici ad accettare le tesi espresse nel testo.
Il gatto mammone o gattomammone una creatura magica della tradizione popolare, con le caratteristiche di un enorme gatto dall'aspetto terrificante. Il suo nome deriva dall'incontro del termine gatto (animale nel Medioevo associato al diavolo) con quello di Mammona, parola dall'incerta etimologia che in lingua aramaica attributo del demonio. Tale Gatto sarebbe stato infatti dedito a spaventare le mandrie al pascolo e avrebbe avuto movenze ed espressioni demoniache. Il suo verso una via di mezzo tra il ruggito e un inquietante miagolio, ci nonostante tanto furtivo da assalire persone ignare e sbranarle senza lasciare neppure le ossa. Tuttavia, in altre narrazioni ha funzione protettiva ed uno spirito positivo, immune agli effetti nefasti degli incantesimi di altri spiriti (vedi strego). In alcuni casi, ha una emme bianca sul muso nero, talvolta tutto nero e si nasconde negli angoli bui. Secondo alcuni studi, la tradizione del gatto mammone affonderebbe le sue radici tra la civilt dei Fenici: dio Maimone o nell'Antico Egitto, in cui i gatti erano animali sacri e simboli di fertilit (dio Amon). Con l'avvento del Cristianesimo questi antichi rituali pagani sarebbero stati prima demonizzati e poi racchiusi nel Carnevale che precede la Quaresima, ed i loro simboli trasformati in maschere. A Sarule (provincia di Nuoro) il Maim ne un fantoccio fatto con stracci e pelli di gatto e con una testa dai tratti del gatto, personificazione del Carnevale, ma esiste anche una personificazione del Marted grasso: Martiperra (da Martis / marted e Perra dallo spagnolo emperrarse "adirarsi, irritarsi"), concepita come un gatto malevolo che assume proporzioni gigantesche per punire chi osa lavorare in quel giorno. Sempre in Sardegna, ad Iglesias, esiste una fontana sormontata dalla statua di un personaggio di aspetto grottesco chiamato "Maimoni" la cui bruttezza in quei dintorni proverbiale: "L ggiu cumenti su Maimoni in praccia" = "Brutto come (la statua di) Maimone che sta in piazza". d'altronde ricorrente nell'Isola il legame del termine Maimone (con tutte le sue varianti) con numerosi toponimi relativi a fonti e/o sorgenti, legame forse derivante dall'antica parola fenicia "mem" (in ebraico, "mayim"), che significa appunto "acqua", e ad una divinit ad essa collegata, e che si ritrova anche in varie altre localit del Mediterraneo (ad esempio, Fonte Maimonide a Patern , in provincia di Catania). In Puglia, a Corato in provincia di Bari, il termine "mam un" usato nel significato di "stupido" o anche "birichino". Infatti, secondo altre interpretazioni, la parola maim ne deriverebbe dall'arabo e avrebbe sia il significato di "benedetto, fausto, di buon auspicio" (il buon auspicio che sembrano chiedere i ragazzi che, durante il Carnevale, portano in giro una lettiga di rami e frasche verdi nel rituale per scacciare la siccit ), che quello di "mandrillo, babbuino" e anche "scimmia". Nel 1968, Serafina dal Pont segnal ai giornali la comparsa presso Cesiomaggiore (provincia di Belluno) del gatto mammone, un mostruoso felino che si limit a spaventare un gruppo di mucche al pascolo. La donna si sarebbe salvata grazie all'intervento miracoloso di Santa Rita, apparsa sotto forma di un enorme topo, il quale distrasse l'attenzione del mostro che si mise ad inseguirlo attraverso la campagna, sottraendosi ben presto alla vista. Dino Buzzati, divertito, fece un disegno commemorativo dell'avvenimento. I naturalisti, ovviamente, affermarono che il racconto corrispondeva a pura fantasia o allucinazione.
Emma Dante (Palermo, 6 aprile 1967) è un'attrice teatrale, regista teatrale e drammaturga italiana, conosciuta per la sua ricerca dell'immediatezza comunicativa basata sul ritmo, sul linguaggio e sull’uso del dialetto, e che ha al suo centro l’universo culturale siciliano dove vigono oppressioni, pregiudizi e immobilismo. È stata apprezzata da critica e pubblico, coinvolto dalle forti emozioni, per la trilogia che comprende Carnezzeria, Premio UBU come novità italiana nel 2001, Mpalermu del 2003 e Vita mia, del 2004.
Aurelio Agostino d'Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina. Conosciuto come sant'Agostino, è Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). Forse il maggiore rappresentante della Patristica, è stato definito da Monsignor Antonio Livi «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto». Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, La città di Dio.
L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze. Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una comunità monastica. Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda meta del XVI secolo e internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori. Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.