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François-Dominique Toussaint Louverture, conosciuto anche come Toussaint L'Ouverture o Toussaint Bréda (Port-Margot, 20 maggio 1743 – Fort-de-Joux, 7 aprile 1803), è stato un rivoluzionario haitiano afroamericano. Ex schiavo, guidò la rivolta degli schiavi di Saint-Domingue (oggi Haiti). Il suo acume militare e politico seppe salvare gli ideali della prima rivoluzione haitiana nel novembre 1791. Egli combatté dapprima per gli spagnoli contro la Francia e poi per la Francia contro Spagna e Gran Bretagna. Combatté infine per Santo Domingo contro la Francia napoleonica. Risultò fondamentale nella trasformazione dei primi moti rivoluzionari in una vera e propria rivoluzione che nel 1800 scoppiò a Santo Domingo, la più prospera colonia di schiavi dell'epoca, nella prima vera e propria società libera coloniale con l'esplicito rifiuto della razza come base di scala sociale. Sebbene Toussaint non avesse tagliato i legami con la Francia, le sue azioni nel 1800 portarono de facto alla proclamazione di una colonia autonoma. La costituzione della colonia che lo proclamò a vita al ruolo di governatore, si scontrò con i desideri di Napoleone Bonaparte. Egli morì prima della conclusione degli scontri armati, ma il suo impegno consentì nel gennaio del 1804 a Jean-Jacques Dessalines di ottenere un'assoluta vittoria sui francesi, proclamando lo stato sovrano di Haiti. La principale conquista di Toussaint nell'operazione haitiana fu la vittoria sul colonialismo e la schiavitù che gli guadagnarono l'amicizia di molti ed il biasimo di altri.Toussaint Louverture iniziò la propria carriera militare proprio nel 1791 come capo della rivoluzione di schiavi nella colonia francese di Santo Domingo; all'epoca egli era un uomo libero ed aveva aderito al movimento dei Giacobini. Inizialmente alleato con gli spagnoli della vicina Santo Domingo (attuale Repubblica Dominicana), Toussaint cambiò alleanza con i francesi quando questi abolirono la schiavitù. Egli gradualmente ottenne il controllo dell'intera isola sfruttando tattiche politiche e militari per sopraffare gli avversari. Negli anni che fu al potere, lavorò alacremente per migliorare l'economia e la sicurezza dell'isola. Restaurò il sistema delle piantagioni utilizzando però il lavoro stipendiato regolarmente, negoziando trattati commerciali col Regno Unito e gli Stati Uniti, mantenendo su tutto un esercito grande e ben disciplinato.Nel 1801, promulgò una costituzione autonoma per la colonia che lo nominava Governatore Generale a vita. Nel 1802 venne costretto a dimettersi dalle truppe francesi inviate sul posto da Napoleone Bonaparte per restaurare la piena autorità francese sull'ex colonia. Venne deportato in Francia dove morì nel 1803. La rivoluzione haitiana continuò sotto il suo luogotenente, Jean-Jacques Dessalines, che dichiarò l'indipendenza dell'isola il 1º gennaio 1804. I francesi avevano perso i due terzi delle loro forze sull'isola nel tentativo di reprimere la rivoluzione, gran parte di questi a causa di una tremenda epidemia di febbre gialla. La repubblica di Haiti fu il primo Stato nero della storia moderna.
L'iconografia di Napoleone I è l'insieme delle rappresentazioni, pitture, incisioni e sculture del generale e del primo console Napoleone Bonaparte, divenuto imperatore col nome di Napoleone I. Realizzate con fini di propaganda, dopo la sua morte contribuirono ad evocare la leggenda napoleonica. Napoleone I fu il capo di stato dell'era post-rivoluzionaria più rappresentato. Con l'ascesa al potere, la sua effige subì dei cambiamenti che coincisero col cambiamento della sua fisionomia, a causa dell'età o della malattia. Gli imperativi di propaganda costringevano gli artisti ad attenersi a modelli precisi.
La battaglia di Marengo fu combattuta il 14 giugno 1800 nel corso della seconda campagna d'Italia, durante la guerra della seconda coalizione, tra le truppe francesi dell'Armata di riserva, guidate dal Primo console Napoleone Bonaparte, e l'esercito austriaco, comandato dal generale Michael von Melas. La battaglia si svolse a est del fiume Bormida nei pressi dell'attuale Spinetta Marengo, nel territorio della Fraschetta, nell'odierna provincia di Alessandria. Lo scontro iniziò di primo mattino con l'attacco a sorpresa degli austriaci, che mise in grave difficoltà Bonaparte; le truppe francesi, dopo una strenua resistenza, sembravano condannate alla disfatta; quando la sconfitta appariva inevitabile, l'arrivo nel pomeriggio dei reparti di rinforzo guidati dal generale Louis Desaix permise a Bonaparte di contrattaccare e sbaragliare il nemico. Alla fine della giornata il Primo console aveva concluso la battaglia con una grande vittoria, e l'esercito austriaco era in rotta a ovest della Bormida; il giorno seguente il generale von Melas chiese un armistizio. Nella fase culminante della battaglia il generale Desaix era stato mortalmente ferito. La battaglia divenne subito uno degli eventi più importanti della leggenda napoleonica ed ebbe un'influenza decisiva dal punto di vista militare, ripristinando il predominio francese in Italia, e dal punto di vista politico, consolidando definitivamente il prestigio e il potere del Primo console Bonaparte in Francia. Nel commento dello storico Jacques de Norvins, autore di una Storia di Napoleone, si trattò di una vittoria fondamentale: «Così una sola battaglia vinta dopo dodici ore d'una ritirata offensiva, ma perigliosa, ha nuovamente posto sotto l'influenza della Francia, la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e le dodici piazze fortificate che difendono tali Stati».