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Jacques Marquet de Montbreton de Norvins (Parigi, 18 giugno 1769 – Parigi, 30 luglio 1854) è stato uno scrittore e politico francese.
L'iconografia di Napoleone I è l'insieme delle rappresentazioni, pitture, incisioni e sculture del generale e del primo console Napoleone Bonaparte, divenuto imperatore col nome di Napoleone I. Realizzate con fini di propaganda, dopo la sua morte contribuirono ad evocare la leggenda napoleonica. Napoleone I fu il capo di stato dell'era post-rivoluzionaria più rappresentato. Con l'ascesa al potere, la sua effige subì dei cambiamenti che coincisero col cambiamento della sua fisionomia, a causa dell'età o della malattia. Gli imperativi di propaganda costringevano gli artisti ad attenersi a modelli precisi.
La battaglia di Marengo fu combattuta il 14 giugno 1800 nel corso della seconda campagna d'Italia, durante la guerra della seconda coalizione, tra le truppe francesi dell'Armata di riserva, guidate dal Primo console Napoleone Bonaparte, e l'esercito austriaco, comandato dal generale Michael von Melas. La battaglia si svolse a est del fiume Bormida nei pressi dell'attuale Spinetta Marengo, nel territorio della Fraschetta, nell'odierna provincia di Alessandria. Lo scontro iniziò di primo mattino con l'attacco a sorpresa degli austriaci, che mise in grave difficoltà Bonaparte; le truppe francesi, dopo una strenua resistenza, sembravano condannate alla disfatta; quando la sconfitta appariva inevitabile, l'arrivo nel pomeriggio dei reparti di rinforzo guidati dal generale Louis Desaix permise a Bonaparte di contrattaccare e sbaragliare il nemico. Alla fine della giornata il Primo console aveva concluso la battaglia con una grande vittoria, e l'esercito austriaco era in rotta a ovest della Bormida; il giorno seguente il generale von Melas chiese un armistizio. Nella fase culminante della battaglia il generale Desaix era stato mortalmente ferito. La battaglia divenne subito uno degli eventi più importanti della leggenda napoleonica ed ebbe un'influenza decisiva dal punto di vista militare, ripristinando il predominio francese in Italia, e dal punto di vista politico, consolidando definitivamente il prestigio e il potere del Primo console Bonaparte in Francia. Nel commento dello storico Jacques de Norvins, autore di una Storia di Napoleone, si trattò di una vittoria fondamentale: «Così una sola battaglia vinta dopo dodici ore d'una ritirata offensiva, ma perigliosa, ha nuovamente posto sotto l'influenza della Francia, la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e le dodici piazze fortificate che difendono tali Stati».
Portoferraio, è un comune italiano di 12 012 abitanti della provincia di Livorno, primo comune dell'Isola d'Elba per popolazione e secondo per estensione dopo Campo nell'Elba.
Jean-Baptiste Honoré Raymond Capefigue (Marsiglia, 1801 – Parigi, 23 dicembre 1872) è stato uno storico e giornalista francese. Esordì da giovane come giornalista, scrisse sul Quotidien. Sotto la monarchia di luglio ebbe il suo periodo di maggiore notorietà. Amico di François Guizot, fu autore di numerosi studi e si occupò anche di storia napoleonica, con due testi: L'Europe pendant le Consulat et l'Europe de Napoléon, nel 1839, e Les cent jours nel 1845 .
Giulio Raimondo Mazzarino, anche noto come Mazarino o con il nome francesizzato Jules Raymond Mazarin (/ʒyl ʀɛ'mõ maza'ʀɛ̃/; Pescina, 14 luglio 1602 – Castello di Vincennes, 9 marzo 1661), è stato un cardinale, politico e diplomatico italiano, attivo soprattutto in Francia, dove servì come Principale Ministro sotto il regno di Luigi XIV, succedendo al cardinale Richelieu.
I cento giorni (in francese Cent-Jours) indicano il periodo della storia europea compreso tra il ritorno di Napoleone Bonaparte a Parigi (20 marzo 1815) dall'esilio all'isola d'Elba e la restaurazione della dinastia dei Borbone sotto re Luigi XVIII (8 luglio dello stesso anno). L'espressione les Cent Jours deriva da una frase usata dal Prefetto di Parigi, il conte di Chabrol, nel suo discorso di benvenuto al Re, l'8 luglio 1815: Il ritorno di Napoleone avvenne mentre si svolgeva il Congresso di Vienna, che si affrettò, il 13 marzo, a dichiarare "fuorilegge" Napoleone. Il 25 marzo seguente Regno Unito, Impero russo e austriaco e Prussia diedero vita alla Settima coalizione, a cui in seguito aderirono altre nazioni, impegnandosi militarmente a deporre una volta per tutte Napoleone. La decisione pose le basi dell'ultimo conflitto nelle Guerre napoleoniche, terminate con la sconfitta del generale francese a Waterloo il 18 giugno 1815 dopo gli scontri di Quatre-Bras e Ligny, della seconda restaurazione della monarchia francese e dell'esilio permanente di Napoleone sull'isola di Sant'Elena, dove egli morì il 5 maggio 1821.