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Il mio Godard (Le redoutable) è un film del 2017 scritto e diretto da Michel Hazanavicius. Si tratta di una pellicola biografica incentrata sul rapporto sentimentale e lavorativo tra il regista Jean-Luc Godard e l'attrice Anne Wiazemsky. È basata sulla biografia Un an après della stessa Anne Wiazemsky.
Il montaggio classico (anche detto découpage classico, montaggio analitico, montaggio narrativo o montaggio invisibile) è un tipo di montaggio cinematografico che si è sviluppato e diffuso tra il 1917 e il 1960 circa ed è ancora oggi la forma più usata nel cinema narrativo. David Wark Griffith è considerato il primo regista ad averlo introdotto.
Jean-Paul Belmondo (Neuilly-sur-Seine, 9 aprile 1933) è un attore francese.
I miserabili (Les misérables) è un film del 1958 diretto da Jean-Paul Le Chanois, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Victor Hugo.
Fritz Lang, pseudonimo di Friedrich Christian Anton Lang (Vienna, 5 dicembre 1890 – Beverly Hills, 2 agosto 1976), è stato un regista, sceneggiatore e scrittore austriaco naturalizzato statunitense. Il suo ruolo nella storia del cinema è unanimemente considerato di primaria importanza. È stato definito "uno dei maestri universalmente riconosciuti del cinema" (Aurélien Ferenczi), "il più grande maestro del cinema tedesco" (Sandro Bernardi), "il simbolo stesso del cinema" (Jean-Luc Godard, che ha voluto Lang come attore nel suo film Il disprezzo).
Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle) è un film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard, considerato il film manifesto della Nouvelle Vague.
Jean Nicolas Arthur Rimbaud /aʁ'tyʁ ʁɛ̃'bo/ (Charleville, 20 ottobre 1854 – Marsiglia, 10 novembre 1891) è stato un poeta francese. È il poeta che con Charles Baudelaire e Gérard de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna. L'opera di Rimbaud comincia con versi legati per arrivare al verso libero e alla poesia in prosa. Ma ciò che in Baudelaire era enunciato con la compostezza degli alessandrini e trasparenti simbolismi, in Rimbaud diventa lirica che attinge alla libertà dell'immaginario, ai sensi, alla visione irreale. L'ordine sintattico ne risulta spezzato, il ritmo ricreato al di là della tradizione. In Rimbaud «lo sguardo poetico penetra attraverso una realtà coscientemente frantumata fin nel vuoto del mistero» scrive Hugo Friedrich.