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I rom (al plurale anche nella forma: roma, in lingua romaní: řom o rrom) sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione e relativa lingua "romaní", conosciuti anche come "gitani" o "zingari", anticamente originaria dell'India del nord. La caratteristica comune di tutte le comunità che si attribuiscono la denominazione cosiddetta "rom" è che parlano - o è attestato che nei secoli scorsi parlassero - dialetti variamente intercomprensibili, costituenti appunto la lingua romaní, che studi filologici e linguistici affermano derivare da varianti popolari del sanscrito e che trovano nelle attuali lingue dell'India del nord ovest la parentela più prossima.I rom propriamente detti sono un gruppo etnico che vive principalmente in Europa, distribuiti in una galassia di minoranze presenti principalmente nei Balcani, in Europa centrale e in Europa orientale, benché la loro diaspora li abbia portati anche nelle Americhe e in altri continenti. La disciplina che si occupa di studiare la storia, lingua e cultura dei popoli romaní è la romanologia.
I sinti sono una etnia di origine nomade dell'Europa, tra quelle tradizionalmente dette degli zingari. L'origine del nome sinti è nella parola indo-persiana Sindh, ad indicare la regione nella Valle dell'Indo e lo stesso fiume Indo (Sindhu), nell'attuale Pakistan e India nord-occidentale, e per estensione tutta l'India. In Francia, i Sinti sono chiamati Manouches o Manus (nella loro lingua, una delle parole per "uomini"), in Spagna Caminadores sebbene alcune fonti le trattino come etnie differenti. La lingua propria dei Sinti è comunque pressoché la stessa dei Manouches, ed è piuttosto affine alle lingue parlate dai Rom nonché condivide il lessico base dei gerghi parlati dai Kalé: tutte queste etnie condividono una stessa origine linguistica.
I popoli romaní (rom, sinti, camminanti) sono una minoranza etnica in Italia. La loro presenza varia (secondo stime diverse) dalle 90.000 alle 140.000 persone, di cui circa 70.000 con cittadinanza italiana, quindi circa lo 0,25% della popolazione italiana. I rom autoctoni (discendenti di gruppi presenti in Italia sin dal Medioevo) sarebbero circa 45.000, mentre gli altri sarebbero di più recente arrivo da altri paesi europei. La maggior parte dei rom italiani è stanziale e urbana. Nei cosiddetti "campi nomadi", secondo il censimento del 2008, vivono in tutto 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori.
Porajmos o Porrajmos (pronuncia italiana: poràimos; in romaní: [pʰoɽai̯ˈmos]; traducibile come "grande divoramento" o "devastazione") è il termine con cui da diversi decenni viene indicato lo sterminio delle popolazioni romanì (Rom, Sinti, Manush, Kalé e altre con diverse autodenominazioni) perpetrato da parte della Germania nazista e dai paesi dell'Asse durante la seconda guerra mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500.000 di essi. Porrajmos è però anche un termine, diffuso inizialmente da Ian Hancock, uno dei massimi studiosi del genocidio, che viene oggi messo in discussione dalle stesse comuntà romanì, perché da molti considerato inadeguato. Anche per questo motivo viene sempre più utilizzato il termine Samudaripen, (Samudaripen = sa+mudaripen = tutti+uccisione = uccisione di tutti = sterminio, genocidio) ritenuto più appropriato.
Claudio Lolli (Bologna, 28 marzo 1950 – Bologna, 17 agosto 2018) è stato un cantautore, docente e scrittore italiano. È considerato uno fra i cantautori più impegnati. Oltre a temi politici, Lolli ha saputo trattare nell'arco di una trentina d'anni, incidendo una ventina di album, i più profondi temi dell'essere umano, quali la desolazione e la crisi (Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita), e problematiche sociali e culturali (Ho visto anche degli zingari felici). Oltre a essere un cantautore, Lolli è stato anche uno scrittore e poeta, e, dagli anni ottanta, professore liceale. La poetica di Lolli, come quella di altri cantautori degli anni intorno al Sessantotto, è stata avvicinata alla corrente dell'esistenzialismo.
I camminanti (caminanti in siciliano), o siciliani erranti, sono un gruppo nomade diffuso in Sicilia (la comunità più cospicua si trova nel comune di Noto, in provincia di Siracusa), ma semi-stanziale anche a Milano, Roma e Napoli. I camminanti sono ben distinti dalle altre popolazioni nomadi presenti in Italia, come rom o sinti. La loro origine non è nota con certezza. Al riguardo, sono state formulate delle ipotesi, come quella secondo cui sarebbero dei discendenti dei sopravvissuti al terremoto del Val di Noto del 1693 o la tesi che i loro antenati remoti fossero schiavi d'origine gitana mescolati con altre etnie e affrancati grazie alla fine della schiavitù in Sicilia. La prima ipotesi è stata avanzata da Rita Paola Toro, mentre si deve la seconda ad alcuni atti notarili del XVI secolo riguardanti la compravendita di schiavi, che sono denominati, negli stessi documenti, col termine gizo, parola che deriverebbe dal termine aegyptius (da cui anche "gitano"), il cui uso per indicare i gitani era dovuto alla convinzione che discendessero da popoli dell'Egitto. Un'altra ipotesi sulla loro origine sostiene che siano discendenti di carrettieri siciliani che hanno continuato la tradizione di nomadismo. Stando a degli studi che hanno incrociato i pochi dati anagrafici, effettuati tra gli altri dall'unica assistente sociale che ad oggi lavora con i caminanti, la Dottoressa Corradina Sapia, sembrerebbe che il ceppo originario provenga da Adrano e che frequentassero Noto come meta di passaggio già verso il 1910/1920. Solo negli anni 50 del '900, grazie al sindaco Salvatore Genovesi, ottennero la residenza a Noto .
L'antiziganismo indica il pregiudizio e l'odio generalizzato verso i popoli rom Sinti e altri gruppi, anche chiamati, per lo più con connotazione negativa, zingari, gitani o zigani. Fin dal loro arrivo in Europa gli “zingari” sono stati definiti “stranieri pericolosi” e sono stati accusati di spionaggio, stregoneria, di essere creature diaboliche e spaventose, così come di rifiutare di lavorare per la loro “predisposizione al furto”.Pregiudizi e stereotipi di tipo razzista si verificano frequentemente in Europa, in conseguenza di credenze popolari persistenti, spesso avallate dai mezzi di comunicazione di massa, che contribuiscono ad aggravare la discriminazione nei confronti dei Rom e sinti. Nel 2005 e nel 2006 il razzismo nei confronti delle popolazioni gitane è diventato oggetto di attenzione a livello europeo, con l'adozione di una risoluzione del Parlamento europeo, il primo testo ufficiale che parla di antiziganismo (Anti-Gypsyism/Romaphobia in lingua inglese, antitsiganisme/romaphobie/tsiganophobie in lingua francese). Le conferenze internazionali OSCE/EU/CoE di Varsavia (ottobre 2005) e Bucarest (maggio 2006), hanno confermato il termine «anti-Gypsyism» a livello internazionale. Dal 2008 l'Unione europea ha inaugurato una Strategia europea per i rom
Anna Ruchat (Zurigo, 1959) è una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana.