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Il Libro di Mormon è uno dei testi sacri del mormonismo, considerato dai membri della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni un libro rivelato. Il nome del libro deriva da Mormon, un profeta che, secondo il testo stesso, avrebbe compendiato la storia del suo popolo incidendola su delle tavole d'oro. Il libro fu pubblicato per la prima volta dal fondatore della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Joseph Smith, a Palmyra, New York, il 26 marzo del 1830. Oltre alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, anche altre confessioni minoritarie che si rifanno al mormonismo considerano il libro di Mormon un testo sacro. Il sottotitolo, Un altro Testamento di Gesù Cristo, fu aggiunto nel 1982 nelle edizioni del libro pubblicate dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni allo scopo di sottolineare la testimonianza sulla divinità di Gesù Cristo resa dagli scritti degli antichi profeti del libro di Mormon.
Il Libro di Mormon, uno dei testi sacri del mormonismo, sarebbe stato tradotto dal fondatore Joseph Smith da alcune incisioni su tavole d'oro che sarebbero trovate in seguito ad una visione dell'angelo Moroni. Completata la traduzione nel 1829 e prima della pubblicazione del Libro di Mormon (1830), gli sarebbe stato ordinato dal messaggero celeste di mostrare le tavole d'oro a dei testimoni allo scopo di confermare le dichiarazioni di Joseph Smith sull'esistenza delle stesse. Il 2 maggio del 1838, secondo il racconto del profeta mormone, le tavole d'oro furono restituire all'angelo Moroni.
Le Parole di Mormon (in inglese: The Words of Mormon, convenzionalmente abbreviato con PdM) è il sesto libro (di un solo capitolo) del Libro di Mormon. Secondo il racconto del Libro di Mormon, Mormon inserì questo collegamento tra le ultime parole delle "piccole tavole di Nefi" scritte da Amalechia nel Libro di Omni, e le prime parole del Libro di Mosia, che invece rappresentano l'inizio delle "grandi tavole di Nefi". Le Parole di Mormon rappresentano un salto cronologico di diversi secoli nella sequenza del racconto del Libro di Mormon. Questo è dovuto al fatto che Mormon inserì le sue parole nel 385 d.C. mentre gli eventi narrati al termine delle piccole tavole e l'inizio delle grandi tavole di Nefi, collegate dalle Parole di Mormon, si svolgelvano intorno al 130 a.C.
Il libro di Mosia ( in inglese: The Book of Mosiah, convenzionalmente abbreviato come Mosia e Mos.) è l'ottavo libro, o partizione, del Libro di Mormon e consta di 29 capitoli.
Babilonia la Grande è l'appellativo attribuito talvolta dalla Bibbia alla città di Babilonia, quando viene utilizzata come simbolo del potere umano che si considera pari o superiore a Dio.
L'albero della visione della vita è una visione descritta e discussa nel Libro di Mormon, uno dei testi dei Santi degli ultimi giorni, edito da Joseph Smith nel 1830. Secondo il Libro di Mormon, la visione fu ricevuta in un sogno dal profeta Lehi, e più tardi da suo figlio Nefi, che ne scrisse nel Primo libro di Nefi. La visione comprende un sentiero che conduce a un albero che simboleggia la salvezza, con una verga di ferro lungo il percorso alla quale i seguaci di Gesù possono aggrapparsi per evitare di vagare per in pozzi o acque che simboleggiano le vie del peccato. La visione include anche un grande edificio in cui i malvagi guardano i giusti e li deridono. Si dice che la visione simbolizzi la condizione spirituale dell'umanità, ed è una storia ben nota e citata all'interno del Mormonismo. Un commentatore mormone riflette una comune credenza mormone secondo la quale la visione è "una delle più ricche, flessibili e profonde parti della profezia simbolica contenuta nelle opere [scritture]".La visione è simile alla seconda visione raccontata dal padre di Smith Joseph Smith Sr. prima della pubblicazione del Libro di Mormon. La visione di Joseph Smith Sr. conteneva un albero con deliziosi frutti, un sentiero e un grande edificio dove i malvagi guardavano in basso con disprezzo i giusti. Tuttavia, la visione di Smith conteneva una corda piuttosto che una verga di ferro, e c'erano altre piccole differenze. A causa della somiglianza, gli studiosi mormoni laici postulano che il sogno di Smith è la fonte della visione dell'albero della vita. Il sogno di Smith è stato citato, per la prima volta, da sua moglie Lucy Mack Smith dopo la pubblicazione del Libro di Mormon, e alcuni studiosi del mormonismo suggeriscono che il testo del Libro di Mormon possa aver influenzato il racconto di Lucy, piuttosto che viceversa. Altri studiosi apologetici, come Hugh Nibley, postulano che Lei e Smith Sr. abbiano avuto semplicemente la stessa visione archetipale.