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La spedizione contro Pancho Villa fu un'operazione militare condotta dall'esercito degli Stati Uniti contro le forze paramilitari del generale rivoluzionario messicano Pancho Villa dal 14 marzo 1916 al 7 febbraio 1917 durante la rivoluzione messicana del 1910-1920. La spedizione messicana fu l'ultima vera azione in cui venne impiegata la cavalleria montata dell'esercito degli Stati Uniti e, ironia della sorte, anche la prima azione in cui vennero impiegati i veicoli motorizzati.
Pancho Villa o Francisco Villa, pseudonimo di José Doroteo Arango Arámbula (San Juan del Río, 5 giugno 1878 – Parral, 20 luglio 1923), è stato un rivoluzionario, generale, guerrigliero e politico messicano, eroe popolare della rivoluzione messicana del 1910. Villa era un proprietario terriero e militare (caudillo) del Chihuahua, Stato del Messico settentrionale, di cui fu anche governatore provvisorio tra il 1913 e il 1914 e aveva un passato da fuorilegge. Quando nel 1910 iniziò la rivolta generale contro il presidente Porfirio Díaz, divenne in breve tempo il comandante della División del Norte (Divisione del Nord) dell'esercito rivoluzionario comandato da Francisco Madero, facendosi subito notare per le sue incredibili capacità militari. Ottenne diverse decisive vittorie, come la Battaglia di Zacatecas, che portarono alla destituzione di Victoriano Huerta dalla presidenza nel luglio del 1914. Egli poi combatté contro il suo ex leader nella coalizione contro Huerta, il "Primo Capo" dei costituzionalisti Venustiano Carranza, e per l'occasione si alleò con Emiliano Zapata, che aveva il suo centro di potere nel Morelos, a causa delle simili ragioni di lotta del Villismo e dello Zapatismo. I due generali rivoluzionari si unirono brevemente per prendere Città del Messico dopo che le forze di Carranza si erano ritirate dalla città. In seguito Villa ingaggiò con la sua División del Norte diverse battaglie campali contro le forze di Carranza comandate dal generale Álvaro Obregón e risultò pesantemente sconfitto nella Battaglia di Celaya del 1915 e, di nuovo, contro Plutarco Elías Calles nella Seconda battaglia di Agua Prieta il 1º novembre 1915, dopo la quale il suo esercito entrò in un rapido declino. Il generale successivamente condusse un'incursione contro la piccola città di confine di Columbus in Nuovo Messico, Stati Uniti d'America, il 9 marzo 1916. In risposta il Governo degli Stati Uniti inviò il generale dell'esercito John Pershing in una spedizione per catturarlo, ma il generale messicano continuò a sfuggire agli statunitensi. La spedizione terminò quando gli Stati Uniti entrarono nella Prima guerra mondiale nel 1917 e Pershing fu richiamato in Patria per adempiere ad altri doveri. Villa a quel punto riprese la sua guerra contro il governo di Carranza ma nel 1920 fece un accordo con il nuovo governo messicano presieduto da Adolfo de la Huerta per ritirarsi senza ritorsioni e gli fu concessa una hacienda vicino a Parral nel Chihuahua, che trasformò in una "colonia militare" per i suoi ex soldati. Nel 1923, mentre si avvicinavano le elezioni presidenziali, Villa tornò in politica. Poco dopo però fu assassinato, molto probabilmente per ordine di Álvaro Obregón, diventato presidente. Nella sua vita, Villa si costruì un'immagine di eroe rivoluzionario e come tale fu conosciuto all'estero. Il generale concesse numerose interviste a giornalisti stranieri, in particolare a John Reed, testimone della Rivoluzione d'ottobre. Dopo la sua morte fu escluso dal pantheon degli eroi rivoluzionari messicani per ordine dei generali della "Dinastia Sonora", Obregón e Calles. L'esclusione di Villa dalla narrativa ufficiale della Rivoluzione contribuì ad alimentare il suo mito. Poderose biografie e decine di film, hollywoodiani e non, hanno messo in luce numerosi aspetti della sua personalità, descrivendolo come un idealista, umano al di là della sua dimensione eroica e apparentemente interessato al miglioramento delle condizioni di vita dei ceti più poveri. Villa disse di sé in una autobiografia e nelle interviste a Jack London e a John Reed: "La mia vita è stata una tragedia".
La rivoluzione messicana fu il movimento armato iniziato nel 1910 per porre fine alla dittatura militare del presidente - generale Porfirio Díaz e terminato ufficialmente con la promulgazione della costituzione politica degli Stati Uniti Messicani nel 1917, sebbene gli scontri armati si siano protratti sino al 1920. Durante i 35 anni del Porfiriato (1876-1911), il Messico registrò una notevole crescita economica e stabilità politica, ma questi risultati furono raggiunti con alti costi economici e sociali, pagati dagli strati meno favoriti della società e dall'opposizione politica al regime. Fu proprio dall'opposizione al regime di Díaz che si basarono le origini della Rivoluzione, con le elezioni presidenziali in Messico del 1910 che divennero il catalizzatore dello scoppio della ribellione politica. La Rivoluzione fu iniziata da elementi dell'élite progressista messicana ostili a Díaz, guidati da Francisco Madero e appoggiati militarmente da astri nascenti come Pascual Orozco e Pancho Villa; si estese alla classe media, ai contadini nelle zone rurali e alle altre classi lavoratrici. Nelle elezioni presidenziali straordinarie in Messico del 1911, Madero fu eletto in ottobre con una maggioranza schiacciante come nuovo presidente, ed entrò in carica il mese successivo novembre. Questo conflitto armato è spesso caratterizzato come il più importante evento sociopolitico in Messico e uno dei più grandi sconvolgimenti del XX secolo; portò a un importante programma di sperimentazione e riforma dell'organizzazione sociale. La Rivoluzione creò il regime politico che per decenni, fino al 2000, guidò il Messico, con un processo di riforma economica liberista iniziato negli anni 1980.
La battaglia di Columbus, chiamata anche Raid di Columbus, fu un importante scontro armato combattuto tra le truppe irregolari del generale messicano Francisco "Pancho" Villa e un distaccamento di cavalleria dell'esercito statunitense sotto la guida del colonnello Herbert J. Slocum, che avvenne nella città di Columbus, Nuovo Messico, Stati Uniti il 9 marzo 1916. Quel giorno Pancho Villa, con 589 dei suoi uomini dell'esercito rivoluzionario della División del Norte, varcò a sorpresa la frontiera per attaccare la città, presidiata dalle forze del colonnello Slocum. L'attacco fu il culmine degli scontri armati e delle generali irregolarità avvenute sul confine messicano-statunitense durante la guerra di confine e per la sua inaspettata violenza, che inorridì l'opinione pubblica USA, costrinse il presidente Woodrow Wilson a ordinare una spedizione punitiva per invadere il Messico e catturare Villa. In commemorazione dell'attacco di Pancho Villa a Columbus, la Commissione Parchi dello Stato del Nuovo Messico ha fondato il Pancho Villa Historical Park e il suo museo nella città.