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I Sette sigilli sono quelli che l'apostolo ed evangelista Giovanni dichiara di aver scorto in una visione descritta nell'ultimo libro della Bibbia, l'Apocalisse: in essa Giovanni parla di sette sigilli simbolici che tengono chiuso un libro (o pergamena) (Apocalisse 5,1). L'apertura dei sigilli è descritta nei versetti di Apocalisse 5,5-8 e l'unico degno di aprirli è colui che viene appellato come Leone della tribù di Giuda e agnello con sette corna e sette occhi Apocalisse 5,5-6.
L'olio di nardo è un unguento balsamico, noto fin dalla più remota antichità, ricavato dal nardo e usato per ungere e frizionare il corpo.
La morte di Giuda Iscariota è un episodio neotestamentario, descritto nel Vangelo secondo Matteo e negli Atti degli Apostoli, che narra della morte dell'apostolo Giuda, dopo il suo pentimento per aver tradito Gesù complottando con i sommi sacerdoti. I due resoconti biblici, verosimilmente riportati dagli autori riprendendo precedenti tradizioni cristiane modificate in base alle proprie motivazioni redazionali e teologiche, non concordano tra loro e probabilmente nessuno dei due è storico.
Giuda Iscariota (in ebraico: יהודה איש־קריות?, Yəhûḏāh ʾΚ-qəriyyôṯ in arabo: يهوذا الإسخريوطي; Kerioth, ... – Gerusalemme, 26-36), figlio di Simone, è stato uno dei dodici apostoli di Gesù, quello che secondo il Nuovo Testamento lo ha tradito per trenta denari (Matteo 26:14-16) attraverso il gesto di un bacio. L'Iscariota è stato quindi una figura chiave durante la passione di Gesù (la notte del giovedì santo) e successivamente si è suicidato, essendo perseguitato dalla colpa, tuttavia le fonti che riportano tali eventi sono in contraddizione e non riconosciute come storicamente valide. La comunità cristiana lo ritiene l'uomo simbolo del tradimento, l'esatto significato del nome Iscariota è sconosciuto, anche se alcune interpretazioni hanno suggerito che il termine potrebbe indicare «uomo di Kariot» (ish Kariot). Secondo altri potrebbe derivare dal persiano Isk Arioth, ovvero «colui che serve» oppure «colui che sa». Giuda Iscariota non va confuso con Giuda Taddeo (fratello di Giacomo il Minore) e nemmeno con il quarto figlio di Giacobbe fondatore della tribù di Giuda.