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Un sigillo cilindrico è un cilindro sulla cui superficie laterale è impresso un particolare disegno in rilievo, usato nei tempi antichi per stampigliare una serie di simboli su una superficie bidimensionale, generalmente di argilla. Apparì inizialmente in Mesopotamia durante il periodo di Uruk II (Periodo protoliterate B), e una versione più avanzata ci fu con lo sviluppo della Scrittura cuneiforme. nel periodo tardo, furono usati anche per atti notarili or attestazione di stampe multiple su documenti in argilla. Il sigillo stesso venne fatto con pietra dura, vetro, o ceramica come in Egitto (Faience). Molte varietà di materiali come l'ematite, ossidiana, steatite, ametista e Corniola furono usati per fare sigilli cilindrici, ma i lapislazzuli erano particolarmente comuni per la particolare bellezza delle pietre turchesi. Mentre molti sigilli mesopotamici formavano un'immagine tramite l'uso di depressioni sulla superficie del cilindro (vedi foto sopra), alcuni cilindri stampano l'immagine usando delle aree in rilievo (vedi immagini sotto). La prima era usata prevalentemente sull'argilla bagnata; la seconda era usata generalmente su altre superfici bidimensionali.
Il sigillo (dal latino sigillum, diminutivo di signum, "segno") è un marchio destinato a garantire l'autenticità di un documento e rendere esplicita la sua eventuale divulgazione o la sua alterazione. Con lo stesso termine è indicata anche la matrice, generalmente di metallo o pietra, sulla cui superficie vengono incisi simboli o iniziali, da cui si ricava l'impronta. Si possono distinguere i sigilli ad inchiostro, utilizzato in tempi remoti in Asia orientale per firmare documenti cartacei, e sigilli in rilievo ottenuti mediante l'impressione di un modello su un materiale morbido che si indurisce rapidamente, argilla bagnata, cera riscaldata alla fiamma, piombo. Lo studio dei sigilli appartiene alla sfragistica.
L'olio di nardo è un unguento balsamico, noto fin dalla più remota antichità, ricavato dal nardo e usato per ungere e frizionare il corpo.
La morte di Giuda Iscariota è un episodio neotestamentario, descritto nel Vangelo secondo Matteo e negli Atti degli Apostoli, che narra della morte dell'apostolo Giuda, dopo il suo pentimento per aver tradito Gesù complottando con i sommi sacerdoti. I due resoconti biblici, verosimilmente riportati dagli autori riprendendo precedenti tradizioni cristiane modificate in base alle proprie motivazioni redazionali e teologiche, non concordano tra loro e probabilmente nessuno dei due è storico.
La moneta maledetta è un libro per ragazzi scritto da Ciro Cabala, stampato dalle Edizioni San Paolo nel 2007. Lungo il testo vi sono 11 domande ed alla fine del libro vi è il posto dove mettere le risposte da cui nascerà una frase nascosta.
Il settimo sigillo (in svedese Det sjunde inseglet) è un film svedese del 1957 diretto da Ingmar Bergman, trasposizione cinematografica della pièce teatrale Pittura su legno (Trämålning) che lo stesso Bergman aveva scritto nel 1955 per la sua compagnia di attori teatrali. Presentato in concorso al 10º Festival di Cannes, il film vinse il Premio Speciale della Giuria, ex aequo con I dannati di Varsavia di Andrzej Wajda.
Giuda Iscariota (in ebraico: יהודה איש־קריות?, Yəhûḏāh ʾΚ-qəriyyôṯ in arabo: يهوذا الإسخريوطي; Kerioth, ... – Gerusalemme, 26-36), figlio di Simone, è stato uno dei dodici apostoli di Gesù, quello che secondo il Nuovo Testamento lo ha tradito per trenta denari (Matteo 26:14-16) attraverso il gesto di un bacio. L'Iscariota è stato quindi una figura chiave durante la passione di Gesù (la notte del giovedì santo) e successivamente si è suicidato, essendo perseguitato dalla colpa, tuttavia le fonti che riportano tali eventi sono in contraddizione e non riconosciute come storicamente valide. La comunità cristiana lo ritiene l'uomo simbolo del tradimento, l'esatto significato del nome Iscariota è sconosciuto, anche se alcune interpretazioni hanno suggerito che il termine potrebbe indicare «uomo di Kariot» (ish Kariot). Secondo altri potrebbe derivare dal persiano Isk Arioth, ovvero «colui che serve» oppure «colui che sa». Giuda Iscariota non va confuso con Giuda Taddeo (fratello di Giacomo il Minore) e nemmeno con il quarto figlio di Giacobbe fondatore della tribù di Giuda.