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Matilde Serao (Patrasso, 7 marzo 1856 – Napoli, 25 luglio 1927) è stata una scrittrice e giornalista italiana. È stata la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, Il Corriere di Roma, esperienza successivamente ripetuta con Il Mattino e Il Giorno. Negli anni venti fu candidata sei volte, senza mai ottenerlo, al Premio Nobel per la letteratura.
Nel giornalismo, l'intervista è la riproduzione scritta di un dialogo, in cui un giornalista pone delle domande al fine di ottenere delle informazioni dall'intervistato. Costituisce un genere di articolo giornalistico e si distingue per tre caratteristiche: Un evidente interesse per la persona intervistata; Un impiego di tecniche giornalistiche nel formulare domande e risposte; La volontà espressa di diffonderne il contenuto attraverso un mezzo di comunicazione.
Indro Montanelli, nome completo Indro Alessandro Raffaello Schizògene Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001), è stato un giornalista e scrittore italiano. Tra i più popolari giornalisti italiani del Novecento, si distinse per la concisione e limpidezza della sua scrittura, iniziando la sua carriera durante il ventennio fascista. Successivamente fu per circa quattro decenni l'uomo-simbolo del principale quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera. In seguito, lasciato il Corriere per contrasti sulla nuova linea politica della testata, diresse per vent'anni un altro quotidiano fondato da lui stesso, il Giornale, distinguendosi come opinionista di stampo conservatore. Fu gravemente ferito nel 1977 in un attentato dai terroristi delle Brigate Rosse. Con l'entrata in politica di Silvio Berlusconi, da lui apertamente disapprovata, lasciò Il Giornale e, nel marzo 1994, fondò la Voce, un quotidiano che chiuse tuttavia l'anno seguente. Fu anche l'autore di una collana di libri di storia a carattere divulgativo, Storia d'Italia, i quali narrano la storia d'Italia dall'antichità alla fine del XX secolo. In ciascuna di queste attività Montanelli seppe conquistare un largo seguito di lettori.
Il taccuino d'oro (The Golden Notebook) è un romanzo di Doris Lessing del 1962. L'opera ha riscosso molto clamore alla sua pubblicazione, sia per la struttura narrativa che per gli argomenti trattati. Come in seguito affermato dalla stessa autrice, molti critici la descrissero come una femminista arrabbiata alla ricerca di un mezzo di sfogo contro gli uomini. Il libro, in realtà, riscosse un successo inaspettato soprattutto tra la platea di giovani lettrici e attiviste che si preparavano ad affrontare la rivoluzione sociale degli anni '60 del Novecento. Le vicende di Anna Wulf, scrittrice ex-comunista il cui nome simbolicamente riecheggia quello di Virginia Woolf, sono infatti lo specchio di una nuova individualità sociale femminile, che si batte per liberarsi dalla presenza ingombrante dei vecchi clichés femminile. Le donne del romanzo rappresentano, infatti, le "Donne Libere" del nuovo corso storico: orgogliosamente libere dal giudizio maschile e pronte a godere della propria sessualità come gli uomini. Il linguaggio e le idee esposte nel romanzo sono state definite da Margareth Atwood "audaci" e rivoluzionarie, poiché preannunciano quello che da lì a qualche anno sarà il nuovo Movimento Femminista. Tuttavia, Lessing utilizza in maniera apertamente ironica la definizione di "Donna Libera", e spesso le descrizioni dei comportamenti femminili all'interno del romanzo si mostrano contradditorie e ossessive, poiché la declamata libertà delle protagoniste svanisce al confronto diretto con il giudizio maschile e delle aspettative sociali. È esattamente questo punto a condurre la protagonista verso un'alienazione che diventa sempre più preponderante con il procedere della narrazione. Nonostante l'importanza che esso assume, il tema femminile non può essere considerato come unico elemento del romanzo. La storia è infatti ambientata all'indomani del discorso di Khrushchev e la frammentazione psicologica dei personaggi, così come la divisione dei taccuini, riecheggia il senso di smarrimento davanti ai nuovi eventi della Storia e alla caduta delle ideologie. Un altro grande merito di Lessing è, infatti, la capacità di lettura del suo tempo e la visione quasi premonitrice delle politiche Europee. Il mondo post-coloniale viene infatti raccontato come un teatrino di improbabili attori che recitano diverse partI: dai filosofi comunisti arroccati ad un'ideologia che non esiste più, ai nuovi democratici che svendono i valori della sinistra per abbracciare il capitalismo. Altro elemento fondamentale di grande rivoluzione, è la struttura letteraria dell'opera, in cui lo scheletro principale, scritto in terza persona, viene intervallato dai quattro taccuini, ognuno dei quali riporta un argomento specifico della vita di Anna Wulf, compreso un meta-racconto in cui Anna confronta le proprie paure nella rappresentazione letteraria del suo alter-ego Ella. In corrispondenza con l'apice dell'alienazione della protagonista, la suddivisione dei taccuini sarà sempre meno evidente, fino ad arrivare al Taccuino D'Oro, in cui il disordine che ha regnato per tutta la narrazione lascia il posto all'unità. Tuttavia, questa unità sembra raggiunta dai protagonisti al prezzo di un compromesso che li porterà a rinnegare gli ideali rivendicati durante tutta la narrazione.