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Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un regista, scrittore, drammaturgo, giornalista e filosofo italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, filosofo, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.
Passione e ideologia è un saggio scritto da Pier Paolo Pasolini e pubblicato da Garzanti nel 1960. Il saggio, del quale vi è un precedente progetto per l'editore Lerici del 1957 con il titolo Dal Pascoli ai neo-sperimentali che passerà nella seconda parte di Passione e ideologia, è dedicato allo scrittore Alberto Moravia. L'aspetto altamente autobiografico dell'opera saggistica viene indicato da Pasolini in un frammento introduttivo, dattiloscritto e non inserito nel volume dove si legge: "Ho cercato di dare con gli insicuri mezzi offerti da quella educazione a me, ineducabile per definizione, una certe veste di normalità ai tentativi più puerili e gratuiti di conoscere degli stati, delle irresoluzioni, negli altri, che mi pareva di aver sperimentato".
La commare secca è un film del 1962, diretto da Bernardo Bertolucci, all'esordio nella regia, tratto da un soggetto di Pier Paolo Pasolini. Presentato alla 23ª edizione della Mostra di Venezia, dove ha diviso la platea in entusiasti e detrattori, il titolo si riferisce alla morte, come definita in un sonetto di Gioachino Belli citato nell'inquadratura finale del film: «... e già la Commaraccia secca de strada Giulia arza er rampino».
Il sogno di una cosa è il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1949-50 ma pubblicato solo nel 1962 e originariamente intitolato I giorni del Lodo De Gasperi.