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Lacrimae rerum

Lacrimae rerum è un'espressione latina che significa "lacrime delle cose", presente nel verso 462 del primo libro dell'Eneide di Virgilio; è usata nel linguaggio comune per indicare la "tristezza" delle cose. La frase dell'Eneide, pronunziata piangendo da Enea rivolgendosi ad Acate, recita: "Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt" ("Sono le lacrime delle cose, e le cose mortali toccano la mente"; Augusto Rostagni la traduce: "la storia è lacrime, e l'umano soffrire commuove la mente"); l'eroe pronuncia queste parole prima dell'incontro con Didone, alla vista delle incisioni sulla guerra di Troia, scolpite in un tempio cartaginese dedicato a Giunone. Robert Fagles la traduce in inglese così: "The world is a world of tears, and the burdens of mortality touch the heart". E Robert Fitzgerald: "They weep here \ For how the world goes, and our life that passes \ Touches their hearts".

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