Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Rodolfo di Lasso o Rudolph de Lassus, figlio di Orlando di Lasso, (Monaco di Baviera, 1563 circa – Monaco di Baviera, 1625) è stato un organista e compositore fiammingo.
 
                                                            Roland de Lassus, o Roland de Lattre, noto in Italia come Orlando di Lasso (Mons, 1532 – Monaco di Baviera, 1594), è stato un compositore fiammingo.
Il madrigale è una composizione musicale o lirica, in maggior parte per gruppi di 3-5 voci, originaria dell'Italia, e diffusa in particolare tra Rinascimento e Barocco. L'origine della parola è a tutt'oggi discussa: se ne ipotizza l'etimologia dal latino volgare mandria-mandrialis in riferimento al contenuto rustico e pastorale; da matrix-matricalis, "di lingua materna, dialettale" o, nell'accezione proposta da Bruno Migliorini, "alla buona"; dal provenzale mandra gal, "canto pastorale" o ancora dallo spagnolo madrugada, "alba"; dal latino "materialis" opposto a "spiritualis" ovvero "cose materiali o grosse". Tutte queste saranno caratteristiche del madrigale musicale del '300. La forma originale del madrigale, assai praticata nel secolo XIV, era costituita da una successione di endecasillabi, di numero variabile da sei a quattordici, ripartiti in brevi strofette con vari incontri di rime e comunque sempre con una rima baciata finale.
 
                                                            Luigi Tansillo (Venosa, 1510 – Teano, 1º dicembre 1568) è stato un poeta italiano, di ispirazione petrarchesca e premarinista.
 
                                                            Si intende per letteratura erotica uno scritto che abbia come suo argomento principale la trattazione anche esplicita di temi legati alla sessualità e all'amore fisico, attraverso i quali vengono, non di rado, veicolati contenuti filosofici o spirituali. All'interno di questo genere si possono facilmente trovare romanzi, racconti, poesie, opere teatrali, autobiografie e manuali sessuali. Una caratteristica comune del genere è anche l'espressione, in prosa o poesia, di fantasie sessuali su temi quali possono essere la prostituzione, l'orgia, l'omosessualità e il sadomasochismo, assieme a molti altri argomenti considerati come tabù o che rientrano nell'ambito del feticismo; essi possono venire espressi con linguaggio più o meno allusivo o esplicito. Altri elementi comuni sono la satira e la critica di determinati ordinamenti o regole sociali. La circolazione della letteratura erotica non era vista come un grave problema prima dell'invenzione della stampa, in quanto i relativamente alti costi di produzione dei singoli manoscritti ne limitavano la distribuzione ad un piccolo gruppo di lettori affezionati e cultori del genere; ma tutto cambiò a partire dalla fine del XV secolo, con un aumento delle restrizioni come la censura e i divieti legali di pubblicazione per motivi di "oscenità". A causa di tali proibizioni, da allora e per i secoli successivi la maggior parte di questo tipo di materiale divenne clandestino e sempre più sovversivo e ribelle. Molta di questa letteratura è arricchita da stampe di arte erotica che illustrano il testo. Estremamente difficoltoso è il distinguo tra erotismo e pornografia, ma una distinzione, in letteratura, può essere azzardata definendo l'erotismo un percorso di conoscenza, e la pornografia la ripetizione stereotipata di una meccanica. Un'altra differenza è che nell'erotismo non è obbligatoria la descrizione dell'atto sessuale in sé, ma ci si può limitare anche alla tensione che può portare all'atto sessuale medesimo.
De gli eroici furori è un'opera filosofica di Giordano Bruno pubblicata a Londra nel 1585, l'ultima in lingua italiana, con la quale l'autore chiude il ciclo dei dialoghi cosiddetti londinesi, o anche italiani. Scritto in forma dialogica il testo è suddiviso in due parti di cinque dialoghi ciascuna. L'opera appartiene a un genere letterario misto: Bruno presenta infatti un trattato filosofico con largo uso della poesia applicata e di emblemi. Nell'opera, inquadrabile nell'ambito della filosofia contemplativa, Bruno espone la propria visione del rapporto fra uomo e conoscenza. In un universo infinito, animato da un divino onnipresente ma irraggiungibile, l'uomo, che ha come fine più alto la conoscenza della verità e la conseguente azione adeguata, è mosso da una forza che sempre lo sospinge avanti, assimilandolo a un eroe che con passione e a volte con impeto asseconda razionalmente il suo amore infinito.