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Nozione cardine dello strutturalismo filosofico, della linguistica strutturale e della semiotica, la struttura è una totalità di relazioni fra unità la cui descrizione scientifica prescinde dalle proprietà mostrate dalle unità stesse. In questo senso il termine struttura presenta due accezioni: Organizzazione di dipendenze tra elementi; Immanenza: sistema formale soggiacente alle concrete manifestazioni.
Sgabello Mezzadro è una seduta progettata dai designer italiani Pier Giacomo Castiglioni e Achille Castiglioni nel 1957 per l'azienda italiana, d'arredamento, Zanotta. La seduta è considerata un'icona del design italiano, dei fine anni '50, per l'idea innovativa dei progettisti.
La semiotica (dal termine greco σημεῖον semeion, che significa "segno") è la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi abbiano un senso (significazione). Il segno è in generale qualcosa che rinvia a qualcos'altro (per i filosofi medievali aliquid stat pro aliquo), e la semiotica è la disciplina che studia i fenomeni di significazione. Per significazione s'intende ogni relazione che lega qualcosa di materialmente presente a qualcos'altro di assente (la luce rossa del semaforo significa "stop"). Ogni volta che si mette in pratica o si usa una relazione di significazione si attiva un processo di comunicazione (il semaforo è rosso, quindi il "segno" della luce rossa accesa comunica all'autista di arrestare l'auto). Le relazioni di significazione definiscono il sistema che viene ad essere presupposto dai concreti processi di comunicazione.
Algirdas J. Greimas e Courtés definiscono algoritmo la prescrizione di un determinato ordine nell'esecuzione di un insieme di istruzioni in vista della soluzione di un problema. La semiotica ha riflettuto sugli algoritmi sia come oggetto di analisi sia come metodo per lo sviluppo di modelli di scientificità. Fin dagli anni '60 la semiotica ha riflettuto sugli algoritmi, contribuendo a offrire un punto di vista originale. L'esistenza di un algoritmo non comporta che vi sia un programmatore: ad esempio, il passaggio tra lo stato iniziale e finale di un racconto può essere descritto come una sequenza ordinata di operazioni teleologicamente orientate. In tal modo, un percorso narrativo può essere descritto come l'esecuzione di un programma, ad esso immanente. In modo simile è possibile descrivere algoritmi che ordinano processi sociali e culturali.