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In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X. Infatti, il termine significa "oltre il violetto" (dal latino ultra, "oltre"), poiché il violetto è il colore con frequenza più elevata nello spettro visibile dall'uomo (quindi, con la lunghezza d'onda più corta). La radiazione ultravioletta costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e lampade di Wood). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza. I raggi ultravioletti sono invisibili per la maggior parte degli esseri umani. L'occhio umano normalmente non percepisce la luce con lunghezza d'onda inferiore ai 390 nm. Tuttavia ci sono delle eccezioni: in determinate condizioni, bambini e ragazzi riescono a percepire l’ultravioletto fino a 310 nm. Il cristallino, in generale, filtra le frequenze UVB o maggiori, ma persone affette da patologie come l’afachia (assenza del cristallino) possono vedere anche nella banda UV. La radiazione UV vicina alle lunghezze d'onda visibili per l'uomo può essere vista dagli insetti, da alcuni mammiferi e dagli uccelli. Gli effetti biologici degli UV, dovuti alla loro interazione con molecole organiche, sono responsabili di fenomeni quali abbronzatura, efelidi, eritemi solari; inoltre rappresentano la causa principale di tumore della pelle. Qualsiasi organismo vivente verrebbe seriamente danneggiato dai raggi UV provenienti dal Sole se una buona parte della radiazione non fosse filtrata dall'atmosfera terrestre. Una bassa lunghezza d’onda degli ultravioletti, sotto i 121 nm, ionizza l’aria in modo così rapido da essere assorbita quasi totalmente prima che raggiunga il suolo. D'altronde l’ultravioletto è anche responsabile del rafforzamento delle ossa, partecipando alla formazione della vitamina D, nella maggior parte dei vertebrati terrestri, quindi l’UV ha effetti sia benefici sia dannosi per la salute dell’uomo.
Il giapponese (日本語 Nihongo?) è una lingua parlata in Giappone e in numerose aree di immigrazione giapponese. Insieme alle lingue ryūkyūane forma la famiglia linguistica delle lingue nipponiche. Poco si conosce della preistoria della lingua, o di quando essa apparve per la prima volta in Giappone. I documenti cinesi del III secolo registravano alcune parole giapponesi, ma testi sostanziali non apparvero prima dell'VIII secolo. Durante il periodo Heian (794-1185), il cinese ebbe considerevole influenza sul vocabolario e sulla fonologia del giapponese antico. Il giapponese tardomedio/tardo giapponese medio (1185–1600) vide cambiamenti nelle caratteristiche che lo portarono più vicino alla lingua moderna, nonché la prima apparizione di prestiti linguistici europei. Il dialetto standard si spostò dalla regione di Kansai alla regione di Edo (la moderna Tokyo) nel periodo del Primo giapponese medio (inizio del XVII secolo-metà del XIX secolo). In seguito alla fine nel 1853 dell'isolamento autoimposto del Giappone, il flusso dei prestiti linguistici dalle lingue europee aumentò significativamente. I prestiti linguistici inglesi in particolare sono diventati frequenti e le parole giapponesi con radici inglesi sono proliferate. Dal punto di vista filogenetico il giapponese si considera solitamente una lingua isolata, per l'impossibilità di ricostruire con sicurezza la sua origine. Alcune delle teorie proposte ipotizzano che il giapponese possa avere origini comuni con la lingua ainu (parlata dalla popolazione indigena Ainu tuttora presente nell'isola di Hokkaidō), con le lingue austronesiane oppure con le lingue altaiche. Le ultime due ipotesi sono attualmente le più accreditate: molti linguisti concordano nel ritenere che il giapponese sarebbe costituito da un substrato austronesiano a cui si è sovrapposto un apporto di origine altaica. Evidenti sono le somiglianze sintattiche e morfologiche con il coreano, trattandosi di lingue agglutinanti (che formerebbe con il giapponese il gruppo macro-tunguso), da cui differisce sul piano lessicale. Vari studiosi utilizzano il termine protogiapponese per indicare la protolingua di tutte le varietà delle lingue moderne del Giappone, ovvero la lingua moderna giapponese, i dialetti del Giappone e tutte le forme di lingua parlata nelle isole Ryukyu. Dal punto di vista tipologico il giapponese presenta molti caratteri propri delle lingue agglutinanti del tipo SOV, con una struttura "tema-commento" (simile a quella del coreano). La presenza di alcuni elementi tipici delle lingue flessive ha spinto tuttavia alcuni linguisti a definire il giapponese una lingua "semi-agglutinante".
La lampada a scarica è un tipo di lampadina basata sull'emissione luminosa per luminescenza da parte di un gas ionizzato. La ionizzazione del gas è ottenuta per mezzo di una differenza di potenziale, che fa migrare gli elettroni liberi e ioni positivi ai diversi capi della lampada (dove sono presenti gli elettrodi). La lampada a scarica è un tipo di lampada ad arco.
La famiglia Addams è una serie televisiva comica statunitense andata in onda fra il 1964 e il 1966 sul network statunitense ABC, che vede protagonisti i personaggi della famiglia Addams creati da Charles Addams.
Il genio della lampada è un personaggio della fiaba Aladino e la lampada meravigliosa de Le mille e una notte.
Arturo Malignani (Udine, 4 marzo 1865 – Udine, 15 febbraio 1939) è stato un imprenditore e inventore italiano che si segnalò in particolare per i brevetti nel campo dell'illuminazione elettrica, per lo sviluppo e le applicazioni in Friuli dell'energia elettrica e dei cementifici. Il metodo da lui inventato per creare il vuoto nelle lampadine ad incandescenza a oggi risulta essere il più efficace e utilizzato al mondo. Grazie a lui la città di Udine, in Friuli Venezia Giulia, fu la terza ad avere l'illuminazione elettrica in Europa.
Gli apparecchi elettrici sono dei componenti che per loro natura costruttiva utilizzano o comunque hanno a che fare con la corrente elettrica. Possono essere utilizzatori finali (forno elettrico, fohn, lampadina, motore, ecc.) ma possono essere anche degli organi che servono per gestire, comandare, limitare, proteggere, controllare, misurare. Gli interruttori e i sezionatori per esempio sono organi di manovra che fanno parte della famiglia degli apparecchi elettrici ma di fatto non utilizzano la corrente elettrica ma la gesticono. Se non esistessero gli organi di manovra di fatto non si potrebbe utilizzare la corrente elettrica. Gli apparecchi elettrici a loro volta possono essere composti da vari componenti e possono essere dai più semplici ai più complessi. C'è da fare una distinzione con la macchina che è un complesso di apparecchi meccanici ed elettrici il quale segue anche una sua direttiva europea specifica (direttiva Macchine). Tale direttiva serve a costruire macchine in sicurezza. Gli interruttori di fatto sono "macchine" ma rientrano nella famiglia degli apparecchi elettrici. La macchina è un insieme di componenti in cui ci possono essere apparecchi elettrici ma non è vero il contrario.