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La provincia di Frosinone è una provincia italiana del Lazio che conta 487 537 abitanti. Confina a nord con l'Abruzzo (provincia dell'Aquila), a est con il Molise (provincia di Isernia), a sud-est con la Campania (provincia di Caserta), a sud-ovest con la provincia di Latina e a nord-ovest con la provincia di Roma.
Frosinone (AFI: /froziˈnone/, ; Frusenone /frusəˈnoːnə/ in dialetto frusinate) è un comune italiano di 44 569 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia del Lazio. Spesso identificato anche come capitale della Ciociaria è un centro industriale e commerciale. Geograficamente costituisce un importante nodo di comunicazione del Lazio meridionale. Città volsca con il nome di Frusna e poi romana come Frùsino, nel corso della sua storia a causa della sua collocazione è stata soggetta a molteplici devastazioni e saccheggi; in conseguenza di ciò e delle distruzioni dovute ad eventi sismici (il più rovinoso dei quali avvenne nel settembre 1349) conserva poche seppur importanti tracce del proprio passato, come le rovine dell'anfiteatro, i reperti conservati nel museo archeologico cittadino e il monumento funerario del II secolo in località Sant'Angelo.
Ciociaria (AFI: /ʧoʧaˈria/), meno comunemente Cioceria, è il nome con cui sono identificati alcuni territori del Lazio a sud-est di Roma, senza limiti geografici ben definiti. A partire dal ventennio fascista lo stesso nome è usato impropriamente dalla stampa locale, da associazioni promozionali e manifestazioni folcloristiche come sinonimo di provincia di Frosinone e dell'insieme delle tradizioni popolari del suo territorio. L'identificazione della Ciociaria con il territorio della provincia è fatta propria dalla stessa azienda di promozione turistica della provincia di Frosinone.
La valle di Comino è una valle situata in provincia di Frosinone, ma nell'area appartenente storicamente all'Alta Terra di Lavoro, a ridosso dell'Appennino abruzzese e del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Corrisponde grosso modo all'alto bacino idrografico del fiume Melfa, che l'attraversa sfociando nella valle del Liri attraverso una gola erosa nei calcari del monte Cairo.
Il Latium vetus, anche detto Latium antiquum, fu una regione storico-geografica costituita dalla parte centrale dell'attuale Lazio, posta a sud del fiume Tevere (che lo divideva dai territori Etruschi dell'Etruria meridionale - l'attuale Lazio settentrionale) e a nord del monte Circeo, che lo divideva dal Latium adiectum, con il quale costituiva il Latium. Era limitato dalla costa tirrenica e esteso sulle propaggini degli Appennini verso l'interno, fino al Sannio.Questa regione fu occupata, a partire dalla seconda metà del II millennio a.C., da una serie di popolazioni di lingua indoeuropea, tra cui i Latini, i Falisci, i Capenati, gli abitanti del centro arcaico di Poggio Sommavilla appartenenti al ramo dei Latino-falisci. In seguito, arrivarono nella regione altre popolazioni, tra cui i Volsci, gli Equi, e gli Ernici, appartenenti all'altro ramo linguistico, costituito dagli Osco-umbri.
Gli Ernici erano un'antica popolazione dell'Italia, il cui territorio era situato nel Lazio fra la valle del Liri e la valle del Sacco (Trerus); confinavano con i Volsci a sud e con gli Equi ed i Marsi a nord. Erano vicini delle città di Lanuvium, Albalonga e della stessa Roma.Le principali città abitate dagli Ernici erano Aletrium, Anagnia, che ne era la capitale religiosa, Ferentinum, Verulae.
Il Cosa (talvolta ma erroneamente denominato Acquosa perché abbondante di acque) è un piccolo fiume del Lazio, affluente del Sacco. Nasce dal monte La Monna dei Monti Ernici (da due sorgenti: Capo Cosa, 1185 m, Caporelle, 934 m entrambe nel territorio di Guarcino) e per larga parte scorre nel territorio di Alatri e di Frosinone, attraversandole interamente; termina il suo corso come affluente di destra del fiume Sacco in territorio di Ceccano. In territorio alatrense il fiume Cosa riceve da destra le acque del torrente Le Pentime (che attraversa le frazioni di Collelavena e di Porpuro) nei pressi della cabina Enel che si trova sulla strada per la vicina Collepardo 300 m prima del bivio per la frazione di Carano; poi si unisce con il fiume Fiume dopo il depuratore ubicato 500 m prima della chiesa de La Fiura provenendo da Carano. Il bacino del Cosa è compreso nei seguenti termini: a nord-ovest, dagli Altipiani di Arcinazzo al Vermicano, gli Ernici che fanno da spartiacque con il bacino dell'alto Aniene; a nord e a nord-est, dal Vermicano al monte Ginepro, e da Monte Ginepro a monte Passeggio gli Ernici che fanno da spartiacque con il bacino dell'alto Liri; a est e sud est, i monti Maggiori che fanno da spartiacque con la valle dell'Amaseno; a sud, la media valle del Sacco, attraverso la piana di Osteria di Alatri; a ovest, una serie di piccoli rilievi che fanno da spartiacque con il bacino del medio Sacco.
Collepardo è un comune italiano di 895 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.
Alatri (AFI: /aˈlatri/) è un comune italiano di 27 550 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio, una delle città principali della Ciociaria e la terza della provincia per popolazione dopo Frosinone e Cassino . È l'antica Aletrium, uno dei centri più antichi del Lazio, che fu una delle principali città del popolo italico degli Ernici e una delle cosiddette città saturnie. Gli abitanti sono noti come alatresi, alatrensi o alatrini. Nota soprattutto per l'acropoli preromana cinta da mura megalitiche, ben conservata, della quale risalta per imponenza la Porta Maggiore, seguita dalla Porta Minore o dei Falli, possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore, la basilica concattedrale di San Paolo, le chiese di San Francesco e San Silvestro, il protocenobio di San Sebastiano, le ottocentesche fontane monumentali, il palazzo Gottifredo e il palazzo Conti-Gentili ornato da una grande meridiana murale.