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Un metallo è un materiale conduttore di calore e di elettricità, capace di riflettere la luce (dando luogo in tal modo alla cosiddetta lucentezza metallica), che può essere attaccato dagli acidi (con sviluppo di idrogeno) e dalle basi, spesso con buone caratteristiche di resistenza meccanica; i metalli (soprattutto quelli del primo e del secondo gruppo) possono anche essere attaccati dall'acqua, la quale strappa loro gli elettroni di valenza dando idrogeno attraverso una reazione esotermica; inoltre i metalli sono fusibili se sottoposti al calore. I metalli sono elementi chimici, costituendo una delle tre categorie in cui tali elementi sono suddivisi, insieme a quella dei semimetalli e a quella dei non metalli; con l'espressione materiale metallico si fa riferimento ad un materiale che contiene metalli o leghe; in base alle proprietà chimiche, i metalli possono dare luogo a ossidi basici (es: Na2O, CaO), oppure ad anidridi, cioè ossidi a carattere acido (es: V2O5, Mn2O7); esistono vari tipi di metalli, scoperti in epoche distanti nel tempo, perché ben pochi metalli sono reperibili in natura allo stato nativo e perché ogni metallo ha una sua particolare temperatura di fusione che rende più o meno facile la sua estrazione dalle rocce che lo contengono; i primi metalli storicamente lavorati (il rame e lo stagno) hanno naturalmente una temperatura di fusione relativamente bassa, già ottenibile con gli antichi forni di circa 10.000 anni fa (epoca in cui, presumibilmente, iniziò la lavorazione del rame).
Una macchina utènsile è una macchina atta a trasformare forma e dimensione di oggetti di qualsiasi materiale, mediante asportazione selettiva di sovramateriale in varie forme, tramite utensili. Il termine macchina utènsile è solitamente usato per definire macchine che utilizzano una fonte di moto e quindi di energia diversa dal movimento umano, sebbene a volte necessitino di un operatore che le faccia funzionare. Molti storici della tecnologia sostengono che le prime vere e proprie macchine utensili si ebbero quando i processi di produzione dei pezzi meccanici (nel caso di utensili, stampaggio e affilatura) non coinvolgevano più in modo diretto l'azione umana. In pratica nel momento in cui fu possibile usare le macchine per svolgere queste operazioni. Secondo questa definizione, si considera che l'invenzione del tornio sia ad attribuire a Jacques de Vaucanson (all'incirca risalente al 1751) perché fu il primo a montare l'utensile di taglio su un supporto regolabile meccanicamente. Le macchine utensili hanno il loro campo di applicazione primario nell'industria manifatturiera e meccanica, soprattutto nella lavorazione dei metalli.
Le lavorazioni del terreno, in agronomia, sono interventi praticati dall'uomo con l'ausilio di utensili o macchine allo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante agrarie.
Le lavorazioni con fascio laser (anche indicate con l'acronimo LBM, dall' inglese Laser Beam Machining) sono dei processi termici che usano un raggio laser come fonte di calore, poiché esso può essere facilmente concentrato con delle lenti raggiungendo densità di potenza superiore a 1 MW⁄mm2. Nel momento in cui il laser interagisce con il materiale, l'energia dei fotoni viene assorbita dal materiale in lavorazione provocando localmente un rapido aumento di temperatura, che porta a fusione o ebollizione asportando il materiale senza contatto meccanico per espulsione del materiale fuso, vaporizzazione o meccanismi ablazione. A differenza dei processi convenzionali non si ha usura e la rimozione del materiale non dipende dalla sua durezza, ma dalle proprietà ottiche del laser e le proprietà ottiche e termofisiche del materiale. Risulta per questo particolarmente indicato per lavorare leghe ad alta resistenza termica, carburi, compositi fibro-rinforzati, ceramici e stelliti.
La lavorazione a maglia è una antichissima arte che si realizza con strumenti chiamati ferri o aghi. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la lavorazione a maglia non è un'attività riservata alla parte femminile della popolazione: fino al XIX secolo il lavoro a maglia era un'attività economica rilevante e portata avanti soprattutto dagli uomini, solo in seguito alla diffusione dei telai meccanizzati per la lavorazione della maglieria questa è diventata attività di cura riservata alle donne, tuttavia ancora oggi, per esempio, alcuni Taquileños, indigeni della regione del Lago Titicaca, si impegnano appunto in questa attività.
Il ciclo di lavorazione è una successione ordinata e razionale di operazioni necessaria per trasformare un prodotto grezzo o una o più materie prime in un prodotto finito. La definizione "ciclo di lavorazione", un tempo propria delle industrie meccaniche, è adesso di uso più frequente. Il ciclo di lavorazione viene solitamente riportato, per le lavorazioni artigianali e industriali del settore meccanico, sul cosiddetto "Foglio ciclo di lavorazione" o "cartellino di lavorazione", affinché il ciclo sia ripetibile e controllabile. Quando il prodotto finito è il risultato di assemblaggio di gruppi e componenti, si parla più propriamente di ciclo di montaggio. Il ciclo di lavorazione è un concetto che può essere applicato a tanti altri processi produttivi, non solo a quello meccanico. Tale foglio è caratterizzato principalmente dagli aggettivi "ORDINATA" e "RAZIONALE". Ordinata, in quanto, se si inverte o cambia l'ordine delle operazioni da eseguire per trasformare un pezzo grezzo in pezzo finito, il risultato sarà, nella maggioranza dei casi, diverso; Razionale, poiché, sta ad indicare che tra tutti i modi per costruire un elemento, dovrà essere scelto quello che, data una certa realtà produttiva, risulti il meno costoso.