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Il termine Raduno di Norimberga (in lingua tedesca Reichsparteitag, letteralmente «Giornata nazionale del partito») si riferisce ai congressi tenuti dal Partito nazista in Germania dal 1923 al 1938. Dopo l'ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933 fu definitivamente stabilito di tenere i raduni a Norimberga con cadenza annuale e di trasformarli in imponenti manifestazioni propagandistiche circondate da imponenti elementi scenografici progettati dall'architetto Albert Speer in un'apposita area della città.
Race - Il colore della vittoria (Race) è un film del 2016 diretto da Stephen Hopkins. Film biografico sull'atleta afroamericano Jesse Owens, che vinse quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino, del cast fanno parte Stephan James, nel ruolo di Owens, Jason Sudeikis, Jeremy Irons, William Hurt e Carice van Houten. Il titolo gioca sul doppio significato della parola race, che in inglese significa sia "razza" che "corsa".
Olympia è un film del 1938 diretto da Leni Riefenstahl che documenta i Giochi olimpici di Berlino 1936. Il film, primo documentario mai girato su un'Olimpiade, è diviso in due parti: Olympia - Festa di popoli (in tedesco Olympia: Fest der Völker), lunga 123 minuti, e Olympia - Festa di bellezza (Olympia Fest der Schönheit), lunga 94 minuti. Nel documentario furono utilizzate molte tecniche cinematografiche innovative per l'epoca che successivamente sarebbero diventate standard del cinema: dalle novità sugli angoli delle inquadrature ai primi piani estremi, ai binari nello stadio per fotografare la folla. La tecnica utilizzata è unanimemente ammirata dai critici, anche se sul film sono sorte ovvie controversie per quanto riguarda il contenuto politico.
La notte dei lunghi coltelli, (traduzione in tedesco Nacht der langen Messer ricordato in Germania come Röhm-Putsch, secondo l'espressione coniata dal regime nazista) è il nome che si dà ad un'epurazione avvenuta la notte in cui le SS assassinarono in Germania membri eminentissimi dei nazisti tedeschi, ed in particolare delle SA, per ordine di Adolf Hitler, fra il 30 giugno e il 1º luglio del 1934. Oltre ai vertici delle SA - le squadre d'assalto naziste - riuniti nella cittadina di Bad Wiessee, vennero assassinati altri oppositori del regime, vecchi nemici o ex compagni politici di Hitler, e anche alcune persone estranee alla vita politica o militare tedesca. Secondo i dati forniti il 13 luglio dallo stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71 persone, ma il totale delle vittime fu stimato tra le 150 e 200; di 85 di esse si conosce il nome.
L'attentato del 20 luglio 1944 (noto con il nome in codice di Operazione Valchiria) fu il tentativo organizzato da alcuni politici e militari tedeschi della Wehrmacht, e attuato dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, di assassinare Adolf Hitler: esso ebbe luogo all'interno della Wolfsschanze (nota in italiano come "Tana del Lupo"), il quartier generale del Führer, sito a Rastenburg, nella Prussia Orientale. Lo scopo dell'attentato era quello di eliminare Adolf Hitler e, attraverso un colpo di Stato, instaurare un nuovo governo che avesse il compito di negoziare una pace separata con gli Alleati, allo scopo di evitare la disfatta militare e l'invasione della Germania. L'attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria (in tedesco: Walküre), ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di Stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L'esplosione dell'ordigno uccise tre ufficiali e uno stenografo civile, tuttavia il Führer subì solo ferite più o meno lievi. Il fallimento del colpo di Stato portò all'arresto di circa 5.000 persone, molte delle quali giustiziate o internate nei lager. Lo storico britannico Ian Kershaw scrive di circa duecento persone «passate dalle mani del boia».
L'architettura nazista è l'architettura espressione della Germania nazista di Adolf Hitler. Non si trattò di uno stile architettonico ben definito (seppur taluni caratteri comuni siano identificabili in alcuni edifici realizzati nel periodo e in altri rimasti solo allo stato di progetto) quanto piuttosto del modo in cui gli architetti (fond. Albert Speer) e gli scenografi del III Reich seppero modulare lo "spazio" della Germania secondo la visione culturale e spirituale del Partito nazista negli anni 1933-1945. L'architettura fornì anche al III Reich una valvola di sfogo per la necessità di asservimento/eliminazione delle c.d. "razze inferiori". Nel Campo di concentramento di Flossenbürg come altrove, le SS impiegarono infatti i prigionieri nell'estrazione di pietrame e nella fabbricazione di mattoni, molti dei quali destinati ai mastodontici progetti architettonici del Führer. Lavoratori forzati erano poi spesso impiegati nei cantieri stessi.Ideale coronamento dell'opera architettonica nazista sarebbe stata l'erigenda della capitale universale di Welthauptstadt Germania sul sito occupato da Berlino dopo la vittoria di Hitler nella seconda guerra mondiale.
Albert Speer (Mannheim, 19 marzo 1905 – Londra, 1º settembre 1981) è stato un architetto, politico e scrittore tedesco. Fu architetto personale di Adolf Hitler, ruolo che gli valse il soprannome di «architetto del diavolo», e ministro per gli armamenti del Reich, oltre che uno dei massimi interpreti dell'architettura nazista. Fu autore dei maggiori progetti monumentali e urbanistici promossi personalmente dal capo del nazionalsocialismo, delle cui idee architettoniche ed artistiche si fece originale interprete, ottenendo per ciò anche un riconoscimento internazionale quale la medaglia d'oro per il suo padiglione della Germania all'Esposizione universale di Parigi del 1937. Semplice iscritto al Partito nazista sin dal 1931, nel 1942, a seguito della morte di Fritz Todt, fu improvvisamente nominato da Hitler ministro degli armamenti della Germania nazista. Svolse tale incarico con straordinario successo grazie alle sue eccezionali doti organizzative. Conservò l'incarico di ministro della produzione e dell'economia nel governo di Karl Dönitz anche dopo il suicidio di Hitler, sebbene questi lo avesse destituito nel suo testamento per l'attiva opposizione dell'architetto alla politica della "terra bruciata", decisa da Hitler il 19 marzo 1945. Arrestato dagli Alleati il 23 maggio 1945, fu processato a Norimberga e, riconosciuto colpevole per lo sfruttamento di manodopera in stato di schiavitù presso le industrie belliche tedesche, fu condannato a venti anni di reclusione, scontati nel carcere di Spandau.