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Pietro Metastasio, pseudonimo di Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi (Roma, 3 gennaio 1698 – Vienna, 12 aprile 1782), è stato un poeta, librettista, drammaturgo e presbitero italiano. È considerato il riformatore del melodramma italiano.
Peer Gynt (pronuncia norvegese [peːr ˈɡʏnt]) è un poema drammatico in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta a Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg.
Il piacere è un romanzo di Gabriele D'Annunzio, scritto nel 1888 a Francavilla al Mare e pubblicato l'anno seguente dai Fratelli Treves. A partire dal 1895 recherà il sopratitolo I romanzi della Rosa, formando un ciclo narrativo con L'innocente e Il trionfo della morte, trilogia dannunziana di fine Ottocento.Così come un secolo prima il libro Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo aveva diffuso in Italia la corrente e la sensibilità romantica, Il piacere e il suo protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decadente e l'estetismo. Come affermò Benedetto Croce, con d'Annunzio «risuonò nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadente», in contrapposizione al naturalismo e al positivismo che in quegli anni sembravano aver ormai conquistato la letteratura italiana (basti pensare che nello stesso anno viene pubblicato un capolavoro del Verismo come il Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga). D'Annunzio inaugura un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva, destinata ad avere un grande successo e che gli consentirà di indagare gli errori e le contrarietà della vita dell'«ultimo discendente d'una razza intellettuale».
Henrik Johan Ibsen [ˈhɛnɾik ˈipsən] (Skien, 20 marzo 1828 – Oslo, 23 maggio 1906) è stato un drammaturgo, poeta e regista teatrale norvegese. È considerato il padre della drammaturgia moderna, per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mettendone a nudo le contraddizioni.
Il Gran Teatro La Fenice, ubicato nel Sestiere di San Marco in campo San Fantin, è oggi il principale teatro lirico di Venezia, nonché uno dei più prestigiosi al mondo. Ogni anno tiene il tradizionale Concerto di Capodanno. Due volte distrutto e riedificato, è stato sede di importanti stagioni operistiche, sinfoniche e del Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Il Teatro è stato nell'Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Anche nel Novecento grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Igor Stravinskij, Benjamin Britten, Sergej Prokofiev, Luigi Nono, Bruno Maderna, Karlheinz Stockhausen e di Mauricio Kagel, Adriano Guarnieri, Luca Mosca e Claudio Ambrosini.
Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
Il convento Michetti, noto anche come Cenacolo michettiano o Cenacolo dannunziano era in origine un convento di Francavilla al Mare appartenente all'ordine francescano (attualmente è dedicato a Sant'Antonio di Padova), passato successivamente al demanio comunale e, negli anni ottanta dell'Ottocento, a Francesco Paolo Michetti che lo trasformò in un centro di riunione e di scambi culturali, una sorta di cenacolo in cui letterati, artisti e intellettuali condivisero esperienze di vita e di pensiero. Il prestigio di alcune personalità ospiti del convento, fra cui Gabriele D'Annunzio, Costantino Barbella, Francesco Paolo Tosti, Edoardo Scarfoglio, Matilde Serao, Basilio Cascella, Wilhelm von Gloeden e dello stesso Michetti, assicurò al luogo una notorietà che andò ben oltre i ristretti limiti territoriali della regione di appartenenza.
Casa di bambola (Et dukkehjem) è un testo teatrale scritto da Henrik Ibsen nel 1879. Scritto ad Amalfi durante un soggiorno di Ibsen e rappresentato la prima volta il 21 dicembre dello stesso anno a Copenaghen, è una pungente critica sui tradizionali ruoli dell'uomo e della donna nell'ambito del matrimonio durante l'epoca vittoriana. Ibsen così scrisse nei suoi primi appunti per la commedia: «Ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un'altra completamente differente in una donna. L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita, la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo». Tra le tante rappresentazioni di questo spettacolo, resta memorabile quella che vide come protagonista l'intensa attrice russa Alla Nazimova, che interpretò per la prima volta lo spettacolo nel 1907. Nel 1922 sarebbe stata anche la protagonista della relativa trasposizione cinematografica. La Rai ha mandato in onda quattro edizioni della commedia, interpretate, nel ruolo di Nora, da Lilla Brignone, Giulia Lazzarini, nel 1968, Ottavia Piccolo e Micaela Esdra, nel 1986. Il personaggio di Nora, protagonista dell'opera, fu ispirato da Laura Kieler (Tromsø, 1849 - Aalsgaarde, 1932), scrittrice e amica di Ibsen, protagonista di un celebre scandalo dell'epoca, molto simile alla vicenda narrata dal testo teatrale. La Kieler, essendosi poi riconciliata con il marito o forse anche semplicemente infastidita che la sua vita fosse stata usata come foraggio per il suo dramma controverso, non perdonò mai Ibsen.L'originale del testo di Casa di Bambola, conservato nella Biblioteca Nazionale Norvegese di Oslo, è stato inserito nel 2001 dall'UNESCO nel Registro della Memoria del mondo.