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Le lettere di Paolo sono tredici testi del Nuovo Testamento attribuiti dalla tradizione all'apostolo Paolo di Tarso. In esse Paolo scrive a varie comunità da lui fondate o visitate nei suoi viaggi apostolici; alcune lettere sono inoltre dedicate a persone a lui care. In passato la Chiesa cattolica attribuì a Paolo di Tarso la Lettera agli Ebrei, nella quale non è indicato il nome dell'autore; tale lettera è oggi ritenuta, pressoché unanimemente, essere di un altro autore. Si sono inoltre conservate alcune lettere che affermano di essere state scritte da Paolo ma che sono ritenute apocrife dalla maggioranza degli esegeti.
Il seguente elenco, ordinato cronologicamente, riporta una selezione delle lettere apostoliche dei pontefici della Chiesa cattolica, secondo quanto riportato dal sito ufficiale del Vaticano. Il numero a fianco del pontefice rappresenta il numero di papa della storia.
La Lettera VII, insieme alla Lettera VIII, è oggi considerata dalla maggioranza degli studiosi l'unica delle tredici lettere di Platone ragionevolmente attribuibile al filosofo ateniese. Nella lettera, Platone narra le principali fasi della sua formazione filosofica e politica, soffermandosi in particolare sul fallimento dei tre tentativi fatti a Siracusa per cercare di riformare la città, ponendovi a capo un re filosofo. La lettera è infatti la più importante fonte sui viaggi di Platone in Sicilia, poiché essa ha un impianto sostanzialmente autobiografico e il suo nucleo narrativo è rappresentato proprio dai tre viaggi.
Nel Nuovo Testamento sono incluse sette epistole non redatte da Paolo di Tarso e raccolte con il nome di lettere cattoliche ovvero lettere universali. Probabilmente questo nome si deve al fatto che riguardano tutti i cristiani, laddove l'espressione "lettere universali" traduce il greco katholikós. Gli autori sono tradizionalmente identificati con Pietro apostolo, Giovanni apostolo, Giacomo e Giuda. Gli esegeti della Bibbia Edizioni Paoline osservano come le lettere pastorali "nell'uso tradizionale sono state sempre un po' in ombra, forse per il grande valore dogmatico del gruppo delle lettere paoline o per l'incertezza circa l'autenticità e la canonicità di ben cinque di esse" e gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che "si arrivò, comunque, a questo numero sette delle epistole soltanto dopo lunghe e alterne vicende [...] la disposizione attuale (Gc, 1-2Pt, 1-3Gv, Gd) potrebbe dipendere dall'ordine dei nomi in Gal2,9". Origene di Alessandria (185-254), "autore patristico del III secolo, considerava anche la Lettera di Barnaba tra le lettere cattoliche. Tuttavia, la successiva Lista di San Damasio I non menzionò la Lettera di Barnaba fra i testi canonici. Sono altresì note col nome di Lettere Apostoliche.
La lettera cosiddetta "del Veggente" (in francese Lettre du Voyant) è la missiva inviata dal poeta Arthur Rimbaud all'amico Paul Demeny il 15 maggio del 1871, considerata il primo vero manifesto dei movimenti d'avanguardia letteraria e della poesia moderna. L'autore vi espone infatti le sue teorie rivoluzionarie sulla funzione sociale del poeta che contribuisce al progresso spirituale dell'umanità.
La lettera apostolica è una delle tipologie di documenti ufficiali redatti dal pontefice della Chiesa cattolica. Si colloca al quarto grado di importanza, al di sotto: della costituzione apostolica; dell'enciclica e dell'esortazione apostolica;ma al di sopra: della lettera semplice; e del messaggio.L'intestazione delle lettere apostoliche è "N. [nome del Pontefice] PP. [segue l'eventuale ordinale]/ Ad perpetuam rei memoriam".
Maria Valtorta (Caserta, 14 marzo 1897 – Viareggio, 12 ottobre 1961) è stata una mistica cattolica italiana. Fu terziaria dell'Ordine dei Servi di Maria.
La Lettera ai Romani o Epistola ai Romani è un testo in lingua greca del Nuovo Testamento scritto da Paolo di Tarso, l'apostolo dei Gentili (Romani 11,13) e indirizzata ai cristiani di Roma, da lui definiti come noti "in tutto il mondo" (Romani 1,8) per la loro grande fede. La lettera, la più lunga tra quelle composte da Paolo, è considerata la sua più importante eredità teologica. Gli studiosi biblisti concordano che essa fu composta per spiegare che la salvezza è offerta attraverso il Vangelo di Gesù Cristo.
L'Alfabeto urdu (اردو حروف تہجی) è un alfabeto con lettura da destra a sinistra usato nella Lingua urdu. è una modifica dell'alfabeto persiano, che è anch'esso un derivato dell'alfabeto arabo. Con 38 lettere e nessun caso di lettere distinte, l'alfabeto urdu è tipicamente scritto con la scrittura Nastaʿlīq calligrafica, dove invece l'arabo è per lo più in stile Naskh. In dei casi sporadici, vengono date altre stime in merito al numero di lettere che effettivamente compedono l'alfabeto urdu. Di solito, le traslitterazioni Urdu in caratteri latinie (chiamato Urdu latino) omettono molti elementi fonetici che non hanno equivalenti nelle lingue che fanno uso dell'alfabeto latino. L'autorità nazionale del linguaggio del Pakistan ha sviluppato un numero di sistemi con notazioni specifiche per denotare suoni tipici dell'urdu, ma questi possono essere letti propriamente solo da qualcuno a cui è familiare l'urdu, il persiano o l'arabo per lettere come خ غ ط ص ح ع ظ ض o ق e l'Hindi per lettere come ڑ.