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Le lettere di Paolo sono tredici testi del Nuovo Testamento attribuiti dalla tradizione all'apostolo Paolo di Tarso. In esse Paolo scrive a varie comunità da lui fondate o visitate nei suoi viaggi apostolici; alcune lettere sono inoltre dedicate a persone a lui care. In passato la Chiesa cattolica attribuì a Paolo di Tarso la Lettera agli Ebrei, nella quale non è indicato il nome dell'autore; tale lettera è oggi ritenuta, pressoché unanimemente, essere di un altro autore. Si sono inoltre conservate alcune lettere che affermano di essere state scritte da Paolo ma che sono ritenute apocrife dalla maggioranza degli esegeti.
Ultime lettere di Jacopo Ortis un romanzo di Ugo Foscolo, considerato il primo romanzo epistolare della letteratura italiana, nel quale sono raccolte le 67 lettere che il protagonista, Jacopo Ortis, mand all'amico Lorenzo Alderani, che dopo il suicidio di Jacopo le avrebbe date alla stampa corredandole di una presentazione e di una conclusione. Vagamente ispirato ad un fatto reale, e al modello letterario de I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe, l'opera risente molto dell'influsso di Vittorio Alfieri, al punto da essere definito "tragedia alfieriana in prosa".
Una lettera (dal latino litterae -arum) o missiva è una comunicazione scritta fatta pervenire ad una o più persone interessate, in un determinato contesto o rapporto o per raccontare fatti avvenuti recentemente. Una lettera scritta in forma letteraria come lettera aperta si dice epistola e un libro formato da una raccolta di lettere si chiama epistolario.
La lettera scarlatta (The Scarlet Letter), pubblicato nel 1850, è un classico della letteratura statunitense scritto da Nathaniel Hawthorne. Ambientato nella Nuova Inghilterra puritana e retrograda del XVII secolo, il romanzo racconta la storia di Hester Prynne che, dopo aver commesso adulterio, ha una figlia di cui si rifiuta di rivelare il padre, lottando per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. Nell'insieme Hawthorne esplora i temi della grazia, della legalità e della colpa. La lettera scarlatta è incorniciata da un'introduzione (chiamata "La dogana") nella quale lo scrittore, un alter ego di Hawthorne, finge di aver trovato documenti e carte che raccontano la storia di Prynne e ne provano l'autenticità. Il narratore sostiene anche che quando toccò la lettera ricamata (trovata assieme alle carte) aveva provato "un calore bruciante... come se la lettera non fosse di panno scarlatto, ma di ferro arroventato fino a diventare rosso". In precedenza Hawthorne aveva lavorato nella Dogana di Salem per lungo tempo, perdendo il proprio lavoro a causa di un cambiamento dell'amministrazione politica.
Lettere a Milena (Briefe an Milena in tedesco) è una raccolta di lettere dal 1920 al 1923, scritte da Franz Kafka a Milena Jesenská. Invece, la corrispondenza di Milena a Kafka non fu conservata.
La Lettera agli Efesini è una delle lettere di Paolo inserite nel Nuovo Testamento. La tradizione cristiana la attribuisce a Paolo di Tarso, che l'avrebbe scritta durante la sua prigionia a Roma intorno all'anno 62. Gli studiosi moderni sono però divisi su questa attribuzione e la maggioranza ritiene più probabile che la lettera sia stata composta da un altro autore, forse basandosi sulla Lettera ai Colossesi. La datazione proposta, in questo caso, oscilla, tra l'anno 80 e il 100.
La lettera cosiddetta "del Veggente" (in francese Lettre du Voyant) è la missiva inviata dal poeta Arthur Rimbaud all'amico Paul Demeny il 15 maggio del 1871, considerata il primo vero manifesto dei movimenti d'avanguardia letteraria e della poesia moderna. L'autore vi espone infatti le sue teorie rivoluzionarie sulla funzione sociale del poeta che contribuisce al progresso spirituale dell'umanità.
La Lettera ai Romani o Epistola ai Romani è un testo in lingua greca del Nuovo Testamento scritto da Paolo di Tarso, l'apostolo dei Gentili (Romani 11,13) e indirizzata ai cristiani di Roma, da lui definiti come noti "in tutto il mondo" (Romani 1,8) per la loro grande fede. La lettera, la più lunga tra quelle composte da Paolo, è considerata la sua più importante eredità teologica. Gli studiosi biblisti concordano che essa fu composta per spiegare che la salvezza è offerta attraverso il Vangelo di Gesù Cristo.
La lettera a Francesco Vettori è una lettera datata 10 dicembre 1513 indirizzata da Niccolò Machiavelli a Francesco Vettori, suo amico e ambasciatore fiorentino presso la corte romana di Leone X. La lettera fu scritta durante il periodo d'esilio nella sua casa di campagna, l'Albergaccio, a Sant'Andrea in Percussina, presso San Casciano in Val di Pesa. In essa l'autore si propone di raccontare la propria giornata all'amico e annuncia l'imminente pubblicazione del proprio nuovo trattato: Il Principe, che egli dedicherà alla famiglia De Medici, con lo scopo di ritornare a far parte della vita politica fiorentina.