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Le Province Unite del Centro Italia, conosciute anche come Confederazione del Centro Italia o Governatorato Generale del Centro Italia, sono state un'autorità civile e militare di breve esistenza, satellite del Regno di Sardegna, la cui funzione era quella di coordinare e sovraintendere all'operato dell'Amministrazione dittatoriale dell'Emilia e della Romagna di Carlo Farini, frutto dell'annessione all'ex Ducato di Modena del Ducato di Parma e della regione pontificia della Legazione delle Romagne, e del Governo Provvisorio Toscano di Bettino Ricasoli, succeduto al Granducato di Toscana. Sin dall'agosto 1859 i governi rivoluzionari degli Stati di Toscana, Parma, e Modena, si erano legati da alleanze militari sottoposte agli agenti di Casa Savoia. Il 7 novembre 1859 i quattro parlamenti regionali elessero come loro reggente Eugenio Emanuele di Savoia-Villafranca, ma Vittorio Emanuele II non poté assecondare una nomina che avrebbe troppo esposto la sua famiglia verso la Francia, che chiedeva una congrua contropartita per aver aiutato in maniera determinante le rivolte e ricordava la promessa piemontese di mantenere formalmente indipendente la Toscana sotto un Bonaparte. Con astuzia, il governo subalpino conferì però a Carlo Boncompagni la carica di Governatore delle Province unite dell'Italia Centrale, convincendo l'imperatore transalpino e il Regno Unito che tale supervisione fosse necessaria per prevenire eventuali svolte repubblicane. Il 30 novembre 1859 Parma, Modena, e la Legazione delle Romagne vennero incorporate nel Governo Reale dell'Emilia, con la denominazione di Regie Province dell'Emilia, a partire dal successivo Capodanno. Nel 1860, dopo i plebisciti, Emilia-Romagna e Toscana vennero annesse formalmente al Regno di Sardegna. Per fare ciò, il Regno di Sardegna fu costretto a cedere alla Francia Nizza e la Savoia con il trattato di Torino.
L'Italia dei Valori (abbr. IdV), precedentemente conosciuto come Italia dei Valori - Lista Di Pietro, è un partito politico italiano fondato a Sansepolcro il 21 marzo 1998 da Antonio Di Pietro, ex magistrato fra i protagonisti dell'indagine dei primi anni novanta denominata Mani pulite che portò alla luce un sistema di potere politico nazionale fondato sulla corruzione. Dopo una breve adesione a I Democratici, il partito si ricostituì come partito autonomo il 27 aprile 2000. A seguito della partecipazione solitaria alle elezioni politiche del 2001, aderì all'alleanza di centro-sinistra, partecipando alle elezioni all'interno della coalizione dell'Unione di Romano Prodi nel 2005 e nel 2006 ed alle elezioni del 2008 in coalizione col Partito Democratico. Durante l'esecutivo nazionale del 3 ottobre 2014 a Sansepolcro la linea di Di Pietro venne bocciata e fu votata al 95% quella del Segretario Nazionale Ignazio Messina per riportare l'Italia dei Valori nel centro-sinistra, Di Pietro prese atto e abbandonò il partito. Al livello europeo aderiva al Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa, che nell'ultimo decennio si è aperto a partiti di centro di diversa estrazione; i suoi europarlamentari erano quindi iscritti al Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.
Forza Italia (FI) è stato un partito politico italiano di centro-destra, attivo dal 18 gennaio 1994 al 27 marzo 2009 e poi rifondato in un omonimo partito il 16 novembre 2013. Presidente e leader del partito è stato, sin dalla sua fondazione, Silvio Berlusconi. L'ideologia del partito variava dal liberismo all'economia sociale di mercato di ispirazione cristiano-democratica. Il suo colore ufficiale era l'azzurro. A livello europeo aderiva al Partito Popolare Europeo, di cui costituiva il principale membro italiano. Forza Italia è stato il principale partito della coalizione di centrodestra denominata Casa delle Libertà, che ha governato l'Italia dal 2001 al 2006. Dopo la vittoria elettorale del 2008 della lista del Popolo della Libertà, a cui Forza Italia aveva aderito, nel 2009 il partito si è sciolto ed è confluito nel neo-partito del PdL. Il 16 novembre 2013 il Consiglio nazionale del PdL decise all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà", per riprendere l'attività di Forza Italia.
L'espressione comparve per la prima volta nella politica italiana nel 1850, in seguito all'operazione del "connubio" operata da Camillo Benso Conte di Cavour nel Parlamento del Regno di Sardegna, che di lì a pochi anni (nel 1861) sarebbe diventato il Parlamento del Regno d'Italia. L'operazione del "connubio" consisteva nel favorire un'alleanza politica fra la parte più progressista della Destra, il cosiddetto centro-destra, di cui Cavour stesso era leader, e l'ala più moderata della Sinistra, appunto il centro-sinistra, con a capo Urbano Rattazzi. È una manovra politica che crea i fondamenti del trasformismo.