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Il termine miscegenazione, ovvero mescolanza etnica, si diffuse nel corso del XIX secolo per riferirsi agli incroci di diverse cosiddette "etnie umane", soprattutto in considerazione del colore della pelle umana e del presupposto che voleva l'esistenza di etnie ben distinte riferibili alla specie umana (vedi storia dei concetti razziali nella specie umana). "Miscegenazione" o mescolanza genetica deriva da miscuglio (dalla lingua latina miscere-mescolare e genus-discendenza) è stato considerato come il mescolamento di diversi gruppi etnici attraverso il matrimonio, la convivenza, le relazioni sessuali o la procreazione. A causa dell'utilizzazione storica del termine in contesti generalmente implicanti una forte disapprovazione, parole più neutrali come interrazziale, interetnico o transculturale si rivelano essere più comuni nell'uso contemporaneo. Il termine, soprattutto nei paesi anglosassoni, dove viene indicato come miscegenation, venne utilizzato fin dal XIX secolo per riferirsi al matrimonio interetnico e alle relazioni sessuali interetnici e, più in generale, al processo di "commistione genetica". Storicamente fu utilizzato nel contesto delle leggi contro la mescolanza razziale che vietarono il matrimonio e il rapporto sessuale interrazziale. Il termine derivante dal latino acquisì un primato storico e penetrò massimamente durante il colonialismo europeo e nel corso dell'epoca delle esplorazioni geografiche.
La guerra di Arauco fu un lungo conflitto combattuto tra i coloni spagnoli ed i Mapuche che abitavano la regione dell'Aracaunía, parte dell'odierno Cile. L'inizio del conflitto viene solitamente fatto combaciare con la battaglia di Reynogüelén, svoltasi nel 1536 tra una spedizione di Diego de Almagro e numerosi gruppi organizzati di soldati Mapuche, vicino al punto di confluenza dei fiumi Ñuble e Itata. Il termine, invece, è più complicato da indicare. Dopo il 1609 ogni governatore del Cile teneva dei Parlamentos con i capi Mapuche, nei quali discutevano il mantenimento del trattato di pace, le cui violazioni erano molto frequenti. È genericamente considerata dalla storiografia il conflitto più lungo della storia.
Negli anni 1850-1875 la regione del Cile meridionale di Valdivia, Osorno e Llanquihue fu caratterizzata da un intenso processo di immigrazione e colonizzazione da parte di coloni tedeschi, nel quadro di un progetto favorito dal governo cileno ed in particolare dal suo presidente Emanuel Montt. La presenza dei quasi 6000 tedeschi che giunsero nell'area, influenzò particolarmente il Cile meridionale e ne consentì lo sviluppo della società e dell'economia. La colonizzazione tedesca di Valdivia, Osorno e Llanquihue è considerata la prima delle tre ondate migratorie in Cile, la seconda dal 1882 al 1914 e la terza dal 1918 in poi.